Re: se Grillo io fossi....

Inviato da  mirco il 11/11/2012 1:43:17
L'Italia è ancora il sorvegliato speciale per eccellenza nel mondo della finanza. Non ha senso votare è scegliere i partiti quando la finanza ci impone chi ci deve guidare. Per scadenza temporale le elezioni devono svolgersi l' anno prossimo. Ma non illudiamoci che con Grillo, o chi per esso, la musica possa cambiare.
La finanza internazionale vorrà di sicuro, qualsiasi sarà l'esito delle elezioni, un proprio uomo al comando dell'Italia.. qualcuno che tra poco farà rimpiangere le riforme, per modo di dire all'acqua di rose, di Monti. I politici di professione sono consapevoli di questo ed hanno lasciato spazio libero APPOSTA a Grillo. ( gli scandali del PD e del PDL che tanto hanno indignato gli Italiani sono stati orchestrati appositamente facendo leva sulla magistratura ). Ci sono molti settori dove la scure può colpire, dalle ferie alle tredicesime dei lavoratori alle spese per l'amministrazione pubblica. Aumentare le tasse ormai non è più possibile perchè di fatto la pressione fiscale in Italia ha il record del mondo. Sperare che la giusta lotta contro l'evasione fiscale possa costituire l'inizio di una nuova "era economica" è fuorviante. I piccoli negozi e le bancarelle del mercato ormai sono una specie in via d'estizione e gli artigiani che riparano rubinetti ed i guasti elettrici faranno pagare ancor di più al povero pensionato con 700 euro al mese. Le grandi imprese possono spostare gli utili in maniera legalissima da un paese all'altro.
Grillo cavalca la protesta giustamente ma non può proporre nulla che possa far sperare in un capovolgimento della situazione, cioè metterci al sicuro dall'intromissione della finanza internazionale di cui abbiamo disperatamente bisogno per dare sospiro alle casse statali. Grillo è disonesto od ingenuo quando non racconta questa semplice ed evidente verità . La vera ricchezza del paese sono le imprese manifatturiere, ma il contesto Italiano ormai è in maniera irreversibile ostile all'imprenditore, per un serie di motivi cha vanno da un mondo del lavoro dove le trattative sindacali vanno avanti a suon di sentenza del tribunale ( la Fiom è l'artefice principale del clima d'ostilità nei confronti delle imprese ) ad un costo dell'energia non concorrenziale ( vedi Alcoa e le "ultime" multinazioni che hanno pochi giorni orsono deciso di chiudere i battenti a Venezia ) ad una burocrazia asfissiante ed anacronistica che sfiacca qualunque volontà imprenditoriale. I dati sul calo industriale per fine anno 2012 saranno terrificanti ed il rapporto PIL/DEBITO PUBBLICO supererà il 130%. Le previsioni del calo industriale sono pesantemente negative anche per il 2013. Continuerà l'inesorabile chiusura di quasi tutti gli stabilmenti delle grandi aziende che non trovano più conveniente da ogni punto di vista restare in Italia.
L'INPS ha un debito occulto spaventoso e non potrà più nemmeno pagare le casse integrazioni se non riducendo ancor di più gli importi delle pensioni.
Mia moglie è una dei 6 responsabili degli acquisti di una grossa catena di supermercati che opera in Italia e gli analisti che prestano consulenza hanno già preventivato come necessaria la chiusura di almeno 30-35 unità nel paese perchè i consumi delle famiglie caleranno del 3-5 % nel 2013 rispetto al 2012.

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