Re: E arrivň il bavaglio alla rete!

Inviato da  Freeman il 20/10/2007 9:25:32
Ricardo Franco Levi risponde a Grillo e al "popolo dei bloggers" in rivolta.

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Ddl editoria e rivolta dei blog: le precisazioni di Ricardo Franco Levi

Venerdě 19 Ottobre 2007 alle 18:37

L’INTENZIONE E’ DI RIFORMARE IL SETTORE (ANSA) - ROMA, 19 OTT - ‘’Caro Grillo, ho letto il suo commento al disegno di legge di riforma dell’editoria appena approvato dal governo e vorrei tranquillizzare lei, i lettori del suo blog e, piu’ in generale, il ‘popolo di internet”’.
Cosi’ il sottosegretario alla presidenza del Consiglio per l’editoria Ricardo Franco Levi, autore del ddl editoria, risponde alle critiche di Beppe Grillo e altri blogger, preoccupati dall’art. 7 del disegno di legge riguardo alla registrazione dei siti internet.
‘’Con il provvedimento che tra pochi giorni iniziera’ il suo cammino in Parlamento - aggiunge Levi - non intendiamo in alcun modo n‚ ‘tappare la bocca a internet’ n‚ provocare ‘la fine della Rete’. Non ne abbiamo il potere e, soprattutto, non ne abbiamo l’intenzione. Cio’ che ci proponiamo e’ semplicemente di promuovere la riforma di un settore, quello, per l’appunto dell’editoria, a sostegno del quale lo Stato spende somme importanti, che e’ regolato da norme che si sono succedute in modo disordinato nel corso degli anni e che corrispondono ormai con grande fatica ad una realta’ profondamente cambiata sotto la spinta delle innovazioni della tecnologia'’.(segue).
STF 19-OTT-07 17:37 NNNN

ANSA) - ROMA, 19 OTT - ‘’Non abbiamo lavorato nel chiuso delle nostre stanze'’, sostiene ancora Levi. ‘’Abbiamo pubblicato uno schema di legge e un questionario sul nostro sito internet, abbiamo ascoltato e incontrato tutti gli operatori del settore (gli editori grandi e piccoli, i giornalisti, gli specialisti della pubblicita’, i distributori, gli edicolanti, i librai), ci siamo fatti aiutare da esperti dell economia e del diritto'’, aggiunge nella sua lettera a Beppe Grillo.
‘’Il risultato del nostro lavoro, il disegno di legge approvato dal governo, e’ leggibile sul nostro sito (http://www.governo.it/Presidenza/DIE/index.html) dove pure si possono trovare in totale trasparenza tutti gli elementi e i dettagli dell’intervento pubblico a favore dell’editoria.
Ci siamo mossi - continua il sottosegretario - avendo un punto di riferimento preciso e impegnativo: la tutela e la promozione del pluralismo dell’informazione. Un principio affermato con chiarezza dalla Costituzione e che nell’articolo numero 1 del nostro disegno di legge abbiamo definito come ‘liberta’ di informare e diritto ad essere informati’. Niente, dunque, e’ stato ed e’ piu’ lontano dalle nostre intenzione della volonta’ di censurare il libero dibattito dei e tra i cittadini'’.
Spiega ancora il sottosegretario:'’Ci occupiamo di editoria persuasi che, nel tempo in cui viviamo, un prodotto editoriale si definisca a partire dal suo contenuto (l’informazione), e non piu’ dal mezzo (la carta) attraverso il quale esso viene diffuso. Vogliamo creare le condizioni di un mercato libero, aperto ed organizzato in modo efficiente. Per questo, intendiamo, tra le altre cose, abolire la registrazione presso i Tribunali sino ad oggi obbligatoria per qualsiasi pubblicazione e sostituirla con l’unica e piu’ semplice registrazione preso il Registro degli Operatori della Comunicazione (Roc) tenuto dall’Autorita’ Garante per le Comunicazioni (AgCom).
Anche su questo punto, da lei particolarmente criticato e temuto, lo spirito della nostra legge e’ chiaro. Quando prevediamo l’obbligo della registrazione non pensiamo alla ragazzo o al ragazzo che realizzano un proprio sito o un proprio blog. Pensiamo, invece, a chi, con la carta stampata ma, certo, anche con internet, pubblica un vero e proprio prodotto editoriale e diventa, cosi’ un autentico operatore del mercato dell’editoria. Siamo consapevoli che, soprattutto quando si tratta di internet, di siti, di blog, la distinzione tra l’operatore professionale e il privato puo’ essere sottile e non facile da definire. Ed e’ proprio per questo che nella legge affidiamo all’Autorita’ Garante per le Comunicazioni il compito di vigilare sul mercato e di stabilire i criteri per individuare i soggetti e le imprese tenuti ad iscriversi al Registro degli Operatori'’.
‘’L'informazione - spiega ancora l’autore del ddl - e’ un elemento prezioso e decisivo per la democrazia e deve essere trattata con estrema attenzione e rispetto. Per questo, ripeto e non per sfuggire alle nostre responsabilita’ , pensiamo che sia bene, affidarsi ad autorita’ che abbiano la competenza per regolare una materia cosi’ specifica e che siano indipendenti rispetto ai governi e al potere politico. Quanto alle responsabilita’, la sostanza di cio’ che abbiamo scritto nel nostro disegno di legge e mi sembra una disposizione di buon senso e’ che per chi pubblica un giornale debbano valere le medesime regole sia che si tratti di un giornale stampato sia che si tratti di un giornale on-line. Piu’ in generale e al di la’ di quanto previsto dalla nostra legge, credo, pero’, che il tema della responsabilita’ per cio’ che viene pubblicato sulla rete sia un tema importante e che a nessuno dovrebbe stare piu’ a cuore che a chi usa, apprezza e ama la rete'’.(ANSA).

fonte: Panorama.it

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