Re: Operazione Bluemoon - Eroina di Stato

Inviato da  Al2012 il 12/8/2015 13:46:40
@ Doktorenko

A poesia rispondo con poesia.

“Il PCI ai giovani

È triste. La polemica contro
il PCI andava fatta nella prima metà
del decennio passato. Siete in ritardo, figli.
E non ha nessuna importanza se allora non eravate ancora nati...

Adesso i giornalisti di tutto il mondo (compresi
quelli delle televisioni)
vi leccano (come credo ancora si dica nel linguaggio
delle Università) il culo. Io no, amici.

Avete facce di figli di papà.
Buona razza non mente.
Avete lo stesso occhio cattivo.
Siete paurosi, incerti, disperati
(benissimo) ma sapete anche come essere
prepotenti, ricattatori e sicuri:
prerogative piccoloborghesi, amici.
Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte
coi poliziotti,
io simpatizzavo coi poliziotti!
Perché i poliziotti sono figli di poveri.
Vengono da periferie, contadine o urbane che siano.

Quanto a me, conosco assai bene
il loro modo di esser stati bambini e ragazzi,
le preziose mille lire, il padre rimasto ragazzo anche lui,
a causa della miseria, che non dà autorità.
La madre incallita come un facchino, o tenera,
per qualche malattia, come un uccellino;
i tanti fratelli, la casupola
tra gli orti con la salvia rossa (in terreni
altrui, lottizzati); i bassi
sulle cloache; o gli appartamenti nei grandi
caseggiati popolari, ecc. ecc.
E poi, guardateli come li vestono: come pagliacci,
con quella stoffa ruvida che puzza di rancio
fureria e popolo. Peggio di tutto, naturalmente,
e lo stato psicologico cui sono ridotti
(per una quarantina di mille lire al mese):
senza più sorriso,
senza più amicizia col mondo,
separati,
esclusi (in una esclusione che non ha uguali);
umiliati dalla perdita della qualità di uomini
per quella di poliziotti ('essere odiati fa odiare).
Hanno vent'anni, la vostra età, cari e care.
Siamo ovviamente d'accordo contro l'istituzione della polizia.
Ma prendetevela contro la Magistratura, e vedrete!
I ragazzi poliziotti
che voi per sacro teppismo (di eletta tradizione
upavanorisorgimentale)
di figli di papà, avete bastonato,
appartengono all'altra classe sociale.
A Valle Giulia, ieri, si è cosi avuto un frammento
di lotta di classe: e voi, amici (benché dalla parte
della ragione) eravate i ricchi,
mentre i poliziotti (che erano dalla parte
del torto) erano i poveri. Bella vittoria, dunque,
la vostra! In questi casi,
ai poliziotti si danno i fiori, amici.”


di Pier Paolo Pasolini

Sembra che Pasolini difenda i poliziotti, sembra che gli universitari che occupavano la facoltà d’architettura abbiano bastonato degli ignari e sprovveduti poliziotti …

Già perché le poesie di Pasolini non sono di facile interpretazione, soprattutto per un non intellettuale come il sottoscritto.

Così si giustifica Pasolini dopo le critiche ricevute per questa sua poesia:

«Sia dunque chiaro che questi brutti versi io li ho scritti su più registri contemporaneamente: e quindi sono tutti 'sdoppiati' cioè ironici e autoironici. Tutto è detto tra virgolette. Il pezzo sui poliziotti è un pezzo di ars retorica, che un notaio bolognese impazzito potrebbe definire una 'captatio malevolentiae': le virgolette sono perciò quelle della provocazione».


Nel link che segue:
http://www.pasolini.net/saggistica_PPP_politica_movimenti68.htm

Poi leggere le spiegazioni dell’autore nel capitolo:

giovani di oggi non si rendono conto di quanto sia repellente un piccolo-borghese

Nel capitolo che segue io non vedo questo distacco dal movimento iniziato nel ‘68:

Il rapporto con i movimenti del '68: la Fgci, Lotta Continua, i Collettivi studenteschi

“Si sarebbe dovuto soprattutto conoscere quali furono i comportamenti reali, pratici, di Pasolini con i movimenti giovanili del '68. E se Pasolini, è notorio, non aveva rapporti idilliaci con il Pci stabilì comunque una collaborazione stretta (presenze al loro fianco in manifestazioni di piazza, scritti sul loro giornale) con la Fgci (l'organizzazione giovanile del Partito comunista) con la quale in particolare contestò la guerra del Vietnam, e non fece mancare il proprio aiuto, anche materiale, ad altri movimenti e collettivi. Raggiunse molte scuole, principalmente nelle Regioni del Sud, per tenere conferenze, dibattiti e contraddittori promossi dai collettivi di vari Istituti scolastici.

In particolare, con Lotta Continua il suo fu un lungo rapporto di stima e collaborazione.
Non solo è stato finanziatore della stampa del movimento, ma nel 1971 ha assunto l'incarico di Direttore responsabile del quotidiano del movimento quando questo giornale ne fu sprovvisto, a causa di condanne per reati d’opinione dei precedenti direttori, e subì a sua volta uno dei numerosi processi intentatigli.

Le sue critiche alla contestazione studentesca non impedirono a Pasolini di scorgervi anche gli elementi di positiva novità: il ’68 studentesco si saldò con il ’69 operaio: i collettivi e gli stessi gruppi extraparlamentari - Lotta Continua in particolare - mettevano al primo posto la presenza degli operai e le tematiche delle fabbriche; non solo, tra studenti e operai si viveva assieme, si andava in vacanza assieme; alcuni laureati, come scelta di vita, andarono per anni a lavorare in fabbrica, operai tra operai


Io non ho una conoscenza degli scritti di Pasolini, ho visto qualche suo film, ma non ricordo neanche quanti e quali, segno che non era nelle mie corde o nella mia capacità.

Ho sempre considerato Pasolini un intellettuale di sinistra di difficile comprensione per un non intellettuale come sono io.
Non una cultura umanistica, ho frequentato la scuola media superiore con indirizzo tecnico industriale, in letteratura strappavo la sufficienza solo nell’ultimo trimestre.

Sono arrivato a questa su poesia per puro caso, incuriosito dal tuo intervento, ho cercato su google “Pasolini e il 68” e ho letto il link che ho segnalato.

Non sono in grado di esprimere un giudizio personale su Pasolini, per il semplice fatto che non lo conosco, come ho detto lo ritengo fuori dalla mia portata, quindi sarei stupido se mi lasciassi coinvolgere in discussione su Pasolini.

Citazione:
Faccio uno schema di quello che per me erano le istanze di rinnovamento i metodi e i risultati:


Come ho già detto in un mio precedente intervento io non mi considero un “sessantottino”, perché un immaturo sedicenne, mi è scivolato sulla pelle lasciando ovviamente le sue influenze.
Mi considero di più un “settantino” con orientamento di sinistra, ma senza un partito politico a cui riferirmi. Un ventenne che è stato influenzato da quella cultura che ho già accennato prima.

Io posso parlare della mia esperienza, delle mie sensazioni, del mio vissuto, della mia interpretazione della realtà .
Della presa di coscienza dell’imperialismo americano che si esprimeva nella guerra del Vietnam, nel razzismo, nel barbaro e sistematico stermino dei nativi americani, nell’ottusa e violenta soppressione dei movimenti giovanili, quel “fermento giovanile” che doveva ancora maturare.
Nel controllo attraverso colpi di stato e cruenta soppressione dei governi e popoli della America Latina che non si allineavano al pensiero e al commercio degli USA, (vedi Cile)

Della mia consapevolezza del nascere di un becero consumismo, tanto da chiedermi se questa era un’evoluzione o se fosse un’involuzione capace solo a distruggere l’ambiente.
Del mio appoggio al movimento femminista, che lottava per un’emancipazione ed un’eguaglianza.
Del mio appoggio alla legalizzazione dell’aborto, che in ogni modo avveniva, ma in clandestinità, senza professionalità e in condizioni igieniche inesistenti.
Alla diffusione della pillola anticoncezionale per evitare gravidanze indesiderate e premature.
All’eliminazione di quel concetto maschilista che voleva la donna vergine prima del matrimonio, quindi la possibilità di una libera espressione sessuale, senza i tabù di una cultura retrograda e bigotta, che sopprimeva quegli impulsi naturali rendendoli peccaminosi.

La liberalizzazione della marijuana, anche per sottrarla al mercato nero e staccarla da quell’alone di proibito, che ghettizzava i giovani consumatori ridendoli facili prede per altre forme di droghe, quelle vere.
Del rendermi conto dell’ottusa dogmaticità della chiesa, e, in alternativa, la piacevole scoperta della filosofia orientale, che era ed è sicuramente più consona al mio essere, al mio modo di concepire la spiritualità.
Questa è la mia presa di coscienza dei primi anni ‘70

Doktorenko di che leva sei?

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=44&topic_id=7914&post_id=277376