Re: Cosa è l'acido ascorbico...

Inviato da  ivan il 17/9/2013 20:49:06
Citazione:

PikeBishop ha scritto:
Citazione:
Quanto al fatto che un di' ci si nutriva meglio ho i miei dubbi; mi diverto a guardare volti, posture e girovite delle persone nelle foto storiche: sia la malnutrizione sia la fatica quotidiana sia la poca igiene che ci si poteva permettere sono piu' che palesi.


E ridaie, proprio non si riesce a capirlo (Daniel Quinn aveva ragione e' LA GRANDE AMNESIA): ho detto preistoria!!!!


Ma pensa te.

Hai detto preistoria ed allora ?

Devo obbligatoriamente rispondere sulla preistoria ?

Be', comunque sia non c'è problema, hai visto mai che si arrabbi inutilmente il buon Pike (un'altra flame no) .

Allora, osservando un attimo la faccenda, sfoltendo quel che i media cercano di fissare nell'inconscio collettivo (ossia che uomo peloso preistorico mangiava elefante peloso preistorico) la nostra storia alimentare la si puo' dedurre da quel che possiamo mangiare crudo: frutta, frutti di mare, alcuni tipi di erbe , alcune specie animali (maiale, alcuni pesci, i frutti di mare).

Da queste semplici osservazioni e dalla semplice osservazione che per com'è è fatto il fisico dell'uomo nella preistoria esso non aveva cibo in abbondanza, esso era semmai potenziale cibo in abbondanza per le fiere.

E per scampare alle fiere c'era una sola via: il vivere dove le fiere non erano padroni di casa, il mare.

Il mare e le relative vicinanze offrivano cibo sano e una relativa tranquillità (una vita preistorica vissuta tra mare e battigia e scogliere varie è la chiave di lettura della postura degli uomini , diversa da quella di tutte le altre specie della prateria, della savana e della foresta.

Il problema sorse quando il numero di sapiens che popolavano i "lidi" aumento e mise in crisi le risorse disponibili (ecco da dove nasce il mito dell'atlantide, del paradiso perduto: da un ecosistema saltato per opera della pressione antropica ) .

La sopravvenuta crisi di risorse alimentari spinse i sapiens alla conquista di nuove risorse, nuove risorse che pero' richiedevano nuovi strumenti primi non necessari sia per renderli digeribili sia quale profilassi ante-litteram; in sintesi: la cottura.

Ma non tutto puo' essere cotto e mangiato sci et simplicter, quindi erano necessari altri strumenti ancora per rendere edibile quel che edibile non era; e questi strumenti furono la pastorizia e l'agricoltura.

In sostanza la storia altro non e' che la storia della lotta eterna contro la fame e la carenza di risorse.

Infine, piccola disgressione filosofica esistenziale

"ho detto preistoria!!!!"

Preistoria, ossia il passato, ossi la tradizione.

Tra i vari modi di argomentare c'è il ricorso alla tradizione.

Il ricorso alla tradizione assume che qualcosa sia migliore o corretto semplicemente perché migliore "è sempre stato fatto cosi'".

Questo modo di argomentare ha la seguente forma:

"X è vecchio o tradizionale
Quindi X è corretto o migliore".

Magari c'è del vero che un dato X fatto nel modo tradizionale vada bene ma non e' lecito generalizzare sic et simpliciter.

Nel caso del "mangiare preistorico" c'è solo da avere i brividi quando si pensa alle impari lotte con i germi , i parassiti in agguato, l'irrancidimento, la scarsezza di cibo con le conseguenti carenze nutrizionali e cosi' via.


La verità e' semplice: il miglio cibo e' quello attuale, i sapiens non hanno mai mangiato in maniera sana come adesso.

Certo , oggi sorgono altre contraddizioni (gli ogm, l'inquinamento, l'eccesso di calorie, etc) ma la situazione attuale non ha paragoni nella stria per qualità e quantità.

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