Re: Comando Gesuita - Priorato di Sion

Inviato da  Maksi il 3/7/2013 22:09:55
Miguel Serrano sui Protocolli dei Savi anziani di Sion

Estratto del libro: Adolf Hitler – L’ultimo Avatar volume 1

Nel nazionalsocialismo cileno, salvo Carlos Keller, non si aveva la minima idea del problema giudaico. Neppure lo stesso Capo possedeva un’educazione razziale, limitandosi tutti a ripetere ciò che arrivava dalla Germania. Non esisteva la possibilità, salvo eccezioni, di leggere libri non tradotti, come “II Mito del XX Secolo”, di Alfred Rosenberg, le opere del teorico razzista Hans Gunther, la psico-etnologia di Ludwig Clauss, i lavori monumentali di Herman Wirth, “La Corte di Lueifero”, “La Crociata contro il Gral”, di Otto Rahn. Nessuno aveva sentito nominare Julius Evola e le sue dottrine esoteriche sulla razza fisica, la razza dell’anima e la razza dello spirito, esposte nei circoli intellettuali del fascismo italiano e nella sua rivista “Ur”. Tra di noi non si conosceva neppure il libro “Razza Cilena”, di Nicolas Palacios, quel Rosenberg cileno, al punto che “II Mito del XX Secolo” appare persino nei suoi difetti.

Nel numero 10 de “La Nueva Edad” incominciai a trattare per la prima volta il problema giudaico. Prima lo ignoravo. Quattro mesi dopo l’apparizione del numero iniziale, il 4 novembre del 1941, pubblicai li un articolo intitolato “I giudei invadono il Cile”.

E fu grazie a questa rivista, come ho detto, che arrivai a conoscere il problema giudaico. Essa rese possibile che due pittori cileni, che la leggevano, si avvicinassero a me, con l’intento manifesto di istruirmi e di iniziarmi alla conoscenza di quel fondamentale assunto, senza il quale niente della storia degli uomini del Kali-Yuga, dell’età Più Oscura, può essere compreso.

Uno era il pittore Del Campo, padre di Pedro, il genio elettronico del nazionalsocialismo, che fece sofisticate installazioni radio per il Movimento e per le comunicazioni del golpe del 5 settembre. Durante la guerra aiuto i tedeschi a tenere contatti con navi e sottomarini. L’altro era Benito Rebolledo Correa, noto pittore. Mi parlarono di quel tema misterioso e sconosciuto, dandomi da leggere “I Protocolli dei Savi Anziani di Sion”, quel documento strano, della cui origine e provenienza tanto si e discusso. Rosenberg lo fece tradurre in tutte le lingue, riattualizzandolo e distribuendolo diffusamente nel mondo.

Basandosi sui “Protocolli”, Henry Ford scrisse il suo libro “II giudeo intemazionale”, che fece molto discutere negli Stati Uniti, al suo tempo, prima del nazionalsocialismo.

Ne “La Nueva Edad” riprodussi estratti di entrambi i libri. Specialmente m’interessavano i seguenti Protocolli:

Protocollo V
“Noi siamo troppo potenti; il mondo intero deve fare i conti con noi. I Governi non possono fare il più piccolo trattato senza il no­stro intervento segreto. Per me reges regunt – i sovrani regnano per mezzo mio Leggiamo nella Legge dei Profeti, che siamo prescelti da Dio per governare il mondo. Dio ci ha dato l’ingegno e la capacità di compiere questo lavoro. Se vi fosse un genio nel campo nemico, egli potrebbe forse ancora combatterci, ma un nuovo venuto non potrebbe competere con dei vecchi lottatori come noi, E IL CONFLITTO FRA LUI E NOI ASSUMEREBBE UN CARATTERE TALE, CHE IL MONDO NON NE AVREBBE ANCORA VISTO L’EGUALE. E ORMAI TROPPO TARDI PER IL LORO GENIO”.

Protocollo IV
“La loggia massonica in ogni parte del mondo agisce inconsciamente da maschera al nostro scopo. Ma l’uso che faremo di questa potenza nel nostro piano di azione, come i nostri quartieri generali, restano perpetuamente sconosciuti all’universo”.

Protocollo VII
“Dobbiamo metterci in condizioni tali da poter rispondere ad ogni opposizione, con una dichiarazione di guerra da parte del paese confinante a quello Stato che osasse attraversarci la strada; e qualora tali confinanti a loro volta decidessero di unirsi contro noi, dovremo rispondere promuovendo una guerra universale” [questo fu scritto abbastanza prima della guerra del 1914].

Protocollo IX
Ci si contesta, che le nazioni possano insorgere contro di noi qualora i nostri piani siano scoperti prematuramente; ma noi, anticipando questo avvenimento, possiamo esser sicuri di mettere in azione una forza talmente formidabile da far rabbrividire anche gli uomini più coraggiosi [mobilizzarono 120 stati contro la Germania nella Seconda Guerra mondiale…]. Faremo esplodere tutte le Città del mondo…”.

Molto si e discusso sull’autenticità de “I Protocolli dei Savi Anziani di Sion”, in tribunali, in libri e periodici. Sta bene; ma nessuno negherà che queste profezie pubblicate per la prima volta nel 1907, in Russia da Sergey Nilus, sono di una veridicità che mette i brividi. Quaranta anni dopo si realizzarono più esattamente di quel­le di Nostradamus. E ancora continuano a realizzarsi, una ad una, nel Cile del 1983, anno in cui scrivo queste righe, in Argentina, in Messico, in Brasile, eccetera.

Protocollo IV
“Affinché si sconnetta e rovini completamente la vita sociale dei Gentili, dobbiamo mettere il commercio sopra una base di speculazione.

II risultato di ciò sarà che le ricchezze della terra, ricavate per mezzo della produzione, non rimarranno nelle mani dei Gentili, ma passeranno, attraverso la speculazione, nelle nostre casseforti. La lotta per la supremazia e la speculazione continua nel mondo degli affari, produrrà una società demoralizzata, egoista e senza cuore. Questa società sarà completamente indifferente e persino nemica della religione e disgustata della politica e dei politici. La bramosia per l’oro, sarà l’unica sua guida, facendo un vero culto dei piaceri materiali che esso può procurare”.

Protocollo VI
“Allo scopo di rovinare le industrie dei Gentili e di aiutare la speculazione, incoraggeremo l’amore per il lusso sfrenato, che abbiamo già sviluppato. Aumenteremo i salari, ciò non a beneficiò dell’operaio, perché contemporaneamente accresceremo il prezzo delle sostanze più necessarie, col pretesto dei cattivi risultati dei lavori agricoli.

Con astuzia mineremo le basi della produzione, seminando i germi dell’anarchia fra gli operai ed incoraggiandoli nell’abuso degli alcolici. Al tempo stesso adopereremo tutti i mezzi possibili per scacciare dal paese tutti i Gentili intelligenti”.

Protocollo VIII
“Circonderemo il nostro governo con un vero esercito di economisti. Questo è il motivo per cui si insegna principalmente ai giudei la scienza dell’economia. Saremo circondati da migliaia di banchieri, di commercianti e, cosa ancora più importante, di milionari, perché, ogni cosa sarà decisa dal danaro”.

Protocollo XX
“I prestiti all’estero sono come sanguisughe che non si posso- no distaccare dal corpo del governo, finché non caschino da se, o il governo non riesca a sbarazzarsene. Ma i governi dei Gentili non desiderano togliersi di dosso queste sanguisughe; al contrario ne aumentano il numero, e per questo il loro Stato e destinato a morire dissanguato e per colpa loro.

Perché che cos’è un prestito all’estero se non una sanguisuga?

Ogni prestito dimostra la debolezza del governo e la sua incapacità di comprendere i suoi diritti. Ogni prestito, come la spada di Damocle, pende sulla testa dei governanti, che invece di prelevare certe somme direttamente dalla nazione per mezzo di una tassazione temporanea, vanno dai nostri banchieri col cappello in mano…

Tutte le crisi economiche da noi combinate con tanta astuzia nei paesi dei Gentili, sono state determinate ritirando il denaro dalla circolazione. Lo Stato si e trovato nella necessita per i suoi prestiti di fare appello alle grandi fortune che sono congestionate per il fatto che la moneta e stata ritirata dal governo. Questi prestiti hanno imposto dei pesanti carichi sui governi, obbligandoli a pagare interessi, e così sono legati mani e piedi. La concentrazione della produzione nelle mani del capitalismo ha prosciugato tutta la forza produttrice del popolo insieme alle ricchezze dello Stato.

La moneta, al momento attuale, non può soddisfare i bisogni della classe operaia, perché non è sufficiente per tutti. Bisogna considerare i bambini come consumatori di moneta fino dal giorno della loro nascita. Le relazioni dei nostri seguaci, che venivano mandati a rappresentare il Governo nei suoi doveri pubblici, furono Compilate dai nostri agenti.

In ogni occasione queste relazioni riuscirono gradite alle menti poco accorte dei Sovrani, perché erano sempre accompagnate dai vari suggerimenti per future economie. Essi avrebbero potuto domandarsi come fosse possibile far economie imponendo nuove tasse; ma essi non chiesero nulla. Voi sapete in quali condizioni di caos finanziario si sono ridotti per colpa loro, con la loro negligenza. Essi hanno finito per fallire malgrado le ardue fatiche dei loro sudditi”.

Protocollo XIII
“II Giogo del Pane”. “La necessita del pane quotidiano obblighera i Gentili a tacere ed a rimanere nostri umili servitori”.

Pensiamoci bene, questo fu pubblicato nel 1905, un anno dopo il libro di Palacios, che ignorava, almeno in quel tempo, i “Protocolli”. Ah, se i nostri governanti avessero letto Palacios e posto attenzione alla sua raccomandazione di investigare per prima cosa sulla provenienza razziale degli autori di certe teorie economiche.

Tuttavia, non c’è spazio per illusioni ormai, niente si sarebbe potuto ottenere, in quanto le più grandi potenze di altri tempi hanno percorso identiche acque. Dopo la perdita della guerra da parte del Nazionalsocialismo, non c’è niente da fare. Tranne che aspettare il caos. Aspettare che si realizzi il più presto possibile, affinché, da li, per legge d’inerzia, si torni a salire. Sebbene la cosa più sicura sia la distruzione del pianeta fisico.

Leggendo questo documento terribile, raccapricciante, s’intende meglio la ragione, la necessità da parte dei suoi autori della distruzione di Hitler e della Germania Nazionalsocialista. Li si era riusciti a capovolgere tutta la concezione della vita, a porre l’economia ed il denaro in secondo piano, installandovi al primo il valore lavoro, l’energia proiettata ed applicata dall’uomo. Vale a dire, tutto il brodo di coltura del giudaismo non sarebbe ormai più esistito. La concezione hitlerista estirpava il tumore e poneva fine, a poco a poco, al cancro.

II pericolo era tale che si doveva scatenare la guerra mondiale, a cui si riferiscono i Protocolli IV e IX; perché nel campo nemico era apparso un Genio, che avrebbe potuto combatterli, e il conflitto fra lui ed essi avrebbe assunto un carattere tale, come mai il mondo ne aveva visto.

Ma ormai era troppo tardi per il Genio dei Gentili, perché essi erano troppo potenti e tutto il mondo avrebbe dovuto obbedire ad essi. Neppure il più piccolo trattato si sarebbe potuto scrivere senza il loro intervento.

E quel Genio non avrebbe potuto competere con dei vecchi lottatori, con il loro potere e la loro esperienza. Potrebbe sembrare che qui tutto sia stato detto ormai e che potremmo esimerci da maggiore lavoro e da ulteriori pagine, tentando di spiegare qualcosa tanto straordinariamente spiegata da essi stessi.

Ma c’è di più. E si rende necessario tentare di penetrare qui nel mistero spaventoso, che ci porta a scoprire che la Storia non è un meccanismo automatico, cieco, casuale, bensì programmato dalle menti diaboliche di un Governo Invisibile. In questo caso dei “Savi di Sion”. C’è chi preferirebbe credere, e noi anche, che quegli esseri terrestri – umani o non – siano unicamente l’agente, il veicolo, i servitori di un’altra Forza extraterrestre (degli Aioni dello gnosticismo), che consapevolmente o inconsapevolmente, aiutano la realizzazione dei cicli cosmici e planetari.

In questo caso, dello Yuga di Kali, della Dea Negra della Distruzione e del Caos.

E c’è un altro Protocollo. Si riferisce all’uso che i giudei faranno dell’antisemitismo, fomentato da essi stessi, in aiuto della realizzazione dei loro fini, per mantenere coesa la loro gente e per produrre i sentimenti di compassione nei gentili, in modo che venga ad essi permesso, senza che si noti, di realizzare i loro crimini (come il sacrificio rituale della mattanza di palestinesi in Libano, come i processi di Norimberga e tanti altri).

Ecco il Protocollo:
“Nei momenti attuali, se un governo adotta un’attitudine contraria a noi, si tratta di una mera formalità, di uno stratagemma. Quel governo opera, con la nostra piena informazione della sua azione e con la nostra approvazione [si veda ciò che accade in Unione Sovietica con l’apparente persecuzione dei giudei, i quali, in un modo o nell’altro, vanno tutti all’estero o sono posti, prima o poi, in libertà, davanti allo scandalo che i giudei nel lato occidentale e i “loro gentili” hanno creato. II Cile baratto un giudeo russo col Segretario Generale del Partito Comunista cileno].

Le democrazie antisemite ci risultano utili per mantenere l'ordine tra i nostri fratelli minori”.

Negli Stati Uniti, per esempio, il capo del “neonazismo” di Chicago e un giudeo di nome Cohen. II più grande negozio per la vendita di insegne, decorazioni, daghe e simboli dell’epoca nazista si trova nelle mani dei giudei. Anche tutto quel torbido tema delle “Memorie di Hitler”, fu montato e manipolato da giudei. II vero Capo del Nazionalsocialismo degli Stati Uniti,’ John Lincoln Rockwell, fu assassinato.

Con l’Operazione Planetaria dello sfruttamento “dell’olocausto di sei milioni di giudei nelle camere a gas dei campi di concentramento nazisti”, si è evitato, come già abbiamo varie volte ripetuto, che tutti seguano il Genio dei Gentili e riconoscano la giustizia del regime che si stabili in Germania ed in Europa. Quando ciò arrivi ad accadere, si antepone l’“olocausto del popolo eletto di Dio”. E la cosa termina li. Ma non il virtuosismo di quei Savi. Sconfitto il Genio, si pretende di usare il suo fantasma (con tutti i mezzi d’informazione di cui dispongono) a beneficio della realizzazione finale dei loro millenari piani. Tuttavia, tanto va il cantaro all’acqua, come dice il proverbio, che quel virtuosismo finisce con l’irretirsi nei propri fili.

Perciò tutto sembrerebbe lavorare ora per la gloria di quel Genio e per la sua resurrezione tra di noi. E cosi, qualsiasi cosa essi facciano, va in suo favore. E questo è irreversibile. Perché, scoprendo il Nemico, una volta per sempre, la rivelazione acquisì valore universale, cosmico. E fu cosi che Hitler vinse la guerra.

Sapendosi perduti, l’olocausto atomico diventerà sempre più probabile. “Dovranno rispondere con una nuova guerra mondiale” e “faranno esplodere tutte le città del mondo, insieme con le loro istituzioni ed i loro documenti” (Protocolli VII e IX).

Chi sono i “Savi di Sion“? Un segreto che non e stato possibile penetrare. Non sono, certamente, il Board of Deputies, il Parlamento giudaico d’Inghilterra, la sua Camera; non sono la “Jewish Lobby”, nel Senato e nella Camera dei Rappresentanti americani, neppure sono l’“Alleanza Universale Israelita” con sede a Parigi. Walter Rathenau, giudeo lui stesso, proiettando una certa luce nel Wiener Freie Presse, del 24 dicembre del 1912, dichiaro. “Trecento uomini, conosciuti soltanto da se stessi, governano il destino del continente europeo. Essi eleggono i loro successori…”.

Nel 1844, soltanto quattro anni prima della rivoluzione giudaica del 1848, Benjamin Disraeli, il cui vero nome fu Israeli, un giudeo battezzato, pubblica il suo racconto “Coningsby”. Li si può leggere: “II mondo e governato da personaggi molto diversi da quelli che s’immaginano coloro che non stanno dietro lo scenario”.

Benito Rebolledo, mi regalo un esemplare dei “Protocolli”, che ancora conservo, con le annotazioni di sua mano al margine delle pagine ed alcuni disegni con cui l’illustro.

Mi diceva, facendo proprie le parole di Wickham Stead: “Nessuna persona, sia essa scrittore, politico o diplomatico, può considerarsi matura, finché non abbia trattato a fondo il problema giudaico".

E citava Nilus, primo editore dei “Protocolli”: “È stato predetto che il serpente deve continuare la sua opera, realizzando esattamente il piano prestabilito, finché il cammino che deve percorre non sia concluso con il ritorno della testa a Sion”.

Da un secolo I Protocolli dei Savi Anziani di Sion sono un documento misterioso che appare e scompare, repentinamente, facendo grande notizia e passando di nuovo nell’oblio, per tornare d’attualità, in modo che si renderà sempre necessario spiegare di che cosa si tratta.

In apparenza, in un Congresso Sionista di Basilea, nell’anno 1897, sarebbe filtrata un’informazione con il brogliaccio di alcu­ni “Protocolli”, in cui si davano le regole da seguire per la sovversione ed il dominio mondiale da parte dei giudei.

Tutta una strategia machiavellica, criminale, sarebbe stata disegnata. II documento arriva dapprima a Parigi, da dove e trasportato in Russia. Li e fatta la prima pubblicazione, quello stesso anno, da Sergey Nilus, un cristiano ortodosso. Tuttavia, il documento pubblicato da Nilus – uno pseudonimo letterario – sarebbe gia circolato prima.

Nilus tenta di farlo arrivare alio Zar; ma questo non gli da importanza, con la qualcosa verrebbe destituita di fondamento l’argomentazione che i “Protocolli” sarebbero stati una falsificazione della polizia segreta zarista, con lo scopo di perseguitare i giudei ed i rivoluzionari.

Se cosi fosse stato, lo Zar li avrebbe usati con questo scopo. Da li in avanti appaiono molte altre edizioni in Russia ed all’estero. Fino al 1934, nella collezione Pasukanis, della Biblioteca di Lenin, di Mosca, era possibile trovare una copia anastatica di un’edizione del 1895, che circolava in quella forma. Questo esemplare sparì misteriosamente dalla biblioteca.

II governo dei soviets condannava a morte i possessori di esemplari dei “Protocolli”. Ed a ragione, perché la lista dei giudei promotori della Rivoluzione Russa e' enorme. L’abbiamo in nostro possesso; ma non e' l’oggetto di questo libro concentrarci su questo tipo di argomenti. Gia abbiamo visto qualcosa di simile nella creazione del Fronte Popolare cileno, quando la Terza Intemazionale fa un’alleanza con la Seconda Internazionale.

Nilus cercava soltanto di avvertire i govemi d’Europa di fine del secolo scorso, specialmente quello del suo paese, dell’enorme pericolo della sovversione mondiale giudaica. Nilus riesce a sopravvivere alla Rivoluzione bolscevica e muore nel 1929 in Rus­sia, secondo cio che si crede. L’esemplare che mi regalo Benito Rebolledo e quello dell’edizione di Sergey Nilus, con i suoi commentari e la sua introduzione.

Ne “II Cordone Dorato” ho riprodotto la fotografia della Casa di Dreyfus Brodsky, a Basilea, dove si tenne il famoso Congresso Giudaico del 1897, dal quale sarebbero stati emanati i “Protocolli“. Feci anche conoscere un quadro con le foto di tutti i partecipanti al centro, c’è Teodoro Herzl il “padre del sionismo”, co­me si chiama, e, alla sua sinistra, Achad Ginsberg, a cui è stata attribuita la redazione del testo dei “Protocolli“.

Orbene, sembra che nel famoso Congresso Sionista, furono esposte varie tesi. Quello di Herzl sarebbe stato un sionismo aperto e quello di Ginsberg una sorta di sionismo segreto. II giudeo Max Nordau avrebbe appoggiato Herzl. Ginsberg era l’autore, inoltre, di un saggio intitolato “Trasmutazione di tutti i Valori”, in cui si tentava di applicare la teoria nietzscheiana del Superuomo ai giudei. Chiama “Alion” la nazione giudaica. Questo saggio reca lo stesso marchio stilistico dei “Protocolli”.

L’inimicizia tra Ginsberg ed Herzl si protrae nel tempo, in modo tale che si pensa che il primo potrebbe aver fatto sparire Herzl. Riproduciamo di seguito alcuni paragrafi del saggio citato di Ginsberg: “La nazione giudaica e una supernazione, il popolo eletto di Dio e altamente superiore a tutti gli altri popoli, non per la sua potenza politica, bensi per la sua forza spirituale. Que­sto popolo, che rappresenta il piu perfetto tipo di umanita, deve rimanere in minoranza e non deve, in alcun caso, condividere i suoi piani con nessun altro popolo.

Questa nazione dominera su tutte le altre. Israele restituira' all’idea del bene il suo significato originario. II bene si applica soltanto al Superuomo o alla Supernazio­ne, che ha la forza di espandere e completare la propria vita e che ha la volonta' di arrivare ad essere padrona del mondo, senza vacillare davanti a cio' che costera' alla massa di esseri o di popoli inferiori, ne' le calamita' che questo possa portare…
"

II principe Gewarkhoe credeva che Ginsberg fosse l’autore dei “Protocolli” e che li avesse scritti tra il 1880 ed il 1897, ad Odes­sa, in Russia, in lingua ebraica antica, avendoli presentati come progetto al Congresso del 1897 di Basilea; un programma da discutere, tra gli altri. Cosi si spiegherebbe allora che i “Protocolli” siano circolati in Russia, in forma manoscritta, già nel 1895, ossia due anni prima del Congresso.

Ginsberg conduce una vita segreta a Londra e muore nel 1926, a Gerusalemme. Ammesso che sia stato l’autore dei terribili documenti, non tutti saranno stati d’accordo con lui. Non per il fatto che li abbia scritti, ma per aver contribuito al fatto che filtrassero e si divulgassero.

Ginsberg non sarà stato uno dei Savi di Sion. Questi Savi devono essere assolutamente sconosciuti e condurre una vita anonima, senza prendere parte a congressi, in cui si limitano ad inviare i loro delegati.

I Savi di Sion potrebbero vivere sotto terra, a prova della bomba atomica di oggi. Sono i piu degni rivali dell’Hitlerismo Esoterico.

I Protocolli dei Savi di Sion” sono firmati da “I Rappresentanti di Sion del Grado 33”.

Si è voluto usare questo come argomento per provare che i “Protocolli” non sono un prodotto giudaico, bensì di logge massoniche; ma abbiamo visto, nel Protocollo IV, che le logge sono uno strumento del giudaismo, una maschera per i suoi propositi.

(Continua nella seconda parte)

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