Re: NWO Buzzword Bingo

Inviato da  _gaia_ il 22/5/2006 15:23:24
Buongiorno a tutti.

Mi scuso per il mega-post che inizia con un bell'OT, ma volevo inserire questi articoli tutti insieme. Al centro c'è la parte per il buzzworld bingo


Ieri mattina per puro caso ho visto una copia del Corriere della Sera e, data una rapida scorsa, mi sono fiondata in edicola ad acquistarne una copia tutta mia, da ritagliare e conservare

Pag. 21:
dedicata a un videogame sulla strage di Columbine. Il titolo: "Videogame sulla strage al liceo. Il sopravvissuto: gioco anch'io" - "I ragazzi imitano gli assassini."
Ma la cosa che ha attirato la mia attenzione è il trafiletto a destra, che riporta 3 videogames criticati, fra cui "WTC defender": "Il giocatore difende le due torri dagli aerei nemici. Viene messo in rete il 12 settembre e subito ritirato. Oggi ne gira un'altra versione".

Ma come..?
L'11 settembre c'è stato qualcuno che, di fronte a una tragedia così terribile, ha pensato di ideare un videogioco sugli attacchi alle torri??

Ma questo è niente. Più che altro una nota curiosa, come quella che segue.

Pag. 24:
"L'ultimo duello: Batman contro Bin Laden.
Da Topolino a Capitan America, gli eroi del fumetto che affrontano il Male"

Pagina dedicata alla serie paperopolese che sta uscendo appunto col Corriere.
Riporto brevi stralci:
Capitan America prende le distanze da Bush: "in una striscia post-11 settembre, esclude la ricetta di Bush della guerra preventiva come antidoto al terrore"; "Possiamo dargli la caccia -dice Cap in un balloon- Possiamo lavar via ogni macchia insanguinata del loro terrore sulla Terra. Possiamo trasformare ogni pietra che hanno toccato in polvere, ogni filo d'erba in cenere. Ma non servirà."
"La frase e la serie, oltre ad altre divergenze, sembra sia costata il posto allo sceneggiatore."
"Ma c'è chi, dopo l'11 settembre, toccato dalla tragedia delle Torri Gemelle, intende riprendere quel filone patriottico che ha segnato il destino del fumetto USA: Non per propaganda, ma per intima convinzione. Frank Miller, colui che ha rivisitato Batman trasformandolo nel Cavaliere Oscuro, ha deciso di mandare a combattere l'uomo pipistrello contro Osama bin Laden".


Ma ecco le paroline magiche che mi hanno fatto sobbalzare dalla sedia.

Pag. 25 (Finanza e Paesi):
"Andreatta, Padoa-Schioppa e il nuovo ordine monetario".
Aaaarggh!
Leggiamo dalla metà dell'articoletto:
"Negli appunti [di Andreatta] si ritrova dunque tutta la preoccupazione per i difetti del sistema finanziario internazionale che, senza perfezionamenti, rischia di produrre vittime innocenti e inefficienze che nel lungo periodo possono mettere a repentaglio il processo di liberalizzazione, <>.
<> scrive Andreatta. < è mancato un rafforzamento delle istituzioni di controllo e di governo dei processi. E' mancata una politica a livello globale: il Fondo Monetario si è attardato e non ha ripensato la sua funzione.>> E ancora: <>
Andreatta elenca dunque una serie di interventi possibili per evitare la crisi.
Si va dalla regolazione interna dei mercati all'invito ai Paesi piccoli a le loro monete, a rinunciare a una <>.
<>.

Ed è Padoa-Schioppa a notare che è <> ma è anche la <un nuovo ordine nel quale la sovranità degli Stati è limitata e condivisa
>>.
Andreatta, sottolinea il neoministro dell'economia, ha fatto propri europeismo e mondialismo, <>, dopo aver visto, <> della passione nazionale <>.

Alla fine stavo per svenire.
Che schifo.


Ma ero solo a pag. 25 del Corriere.

Pag. 27:
"Wall Street scala le Borse europee.
Il NASDAQ ha già prenotato la City, la finanza Ue parlerà americano.
Attesa nelle prossime ore l'offerta del Nyse su Euronext."
"25,1%: la quota acquisita dallo statunitense NASDAQ nel capitale della Borsa di Londra.
10 miliardi di dollari: è il valore stimato di Euronext, la Borsa paneuropea
."


Ma ecco un'altra ciliegina sulla torta.

Pag. 35:
"Anteprima: il libro di Martin Amis su Muhammad Atta, il dirottatore dell'11 settembre, divide l'America.
Gli ultimi giorni di un terrorista qualunque.
Nichilista e banale sconvolse il mondo. Ora la tragedia diventa fiction."

E via con un mega articolone su Atta, con il consueto corredo di copia-incolla dalla versione ufficiale sul 911, solo un po' più romanzata.
Che schifo doppio.


E nel trafiletto a centro pagina si elencano alcuni libri usciti in America:
"Terrorist" di John Updike: la storia di un aspirante kamikaze nato e cresciuto negli USA
"The good life" di Jay McInerney
"Molto forte, incredibilmente vicino" di Jonathan Safran Foer (edito in Italia da Guanda): protagonista è un bambino che perde il padre nell'attentato alle Torri Gemelle.
Quest'ultimo romanzo diventaerà un film (..l'ennesimo).
Dice l'articolo: "Intanto, i media americani si interrogano sul fenomeno".
Ma la vicenda che fa discutere in America non riguarda la veridicità o meno dei contenuti di questi libri e film, ma...
sentite qui:
"Il New York Times ha definito il film di Greengrass [United 93] <>, il Boston Globe invece si chiede se, nonostante tutto, queste opere debbano <>: il dibattito è appena iniziato".

Che schifo triplo.
Non ho parole.


Ma poi ci si mette anche la pagina della salute

Pag. 53:
"Il test che rivela l'albero genealogico. Ma gli esperti avvertono: Un rischio equivoco, la razza non esiste".
E' un test che permette di scoprire le origini etniche di ciascuno, già attivo negli USA e presto di scena in Europa.
Ti dicono che: "There is no gene for race", ma intanto (articolo a fondo pagina) "Un farmaco efficace solo sul nero": la prima "cura etnica" negli Stati Uniti.
E poi (trafiletto): "Ad ogni popolo la sua malattia".

Perfetto: poche idee ma confuse.

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