Re: Cinema e nuovo ordine mondiale

Inviato da  Calvero il 20/8/2010 9:05:26
Citazione:

Manfred ha scritto:
Comunque nonostante la pochezza artistica penso che questo film ragionando nell'ottica del NWO abbia raggiunto lo scopo voluto: quello di abituare il pubblico a tematiche, simbologia e assoluta mancanza di buon senso.


Non so Manfred, ma questo prodotto di Burton, in relazione al NWO, lo trovo assai sterile. Anche perché l'approccio con lo spettatore è da subito inserito in un contesto favoleggiante, ove neanche metaforicamente si trovano degli agganci alla nostra realtà quotidiana. Non trovo come possa essere influente.

Io, all'epoca, lo trovai un Film carino. Ora con maggior consapevolezza, mi si rivelano tutte le scorciatoie stereotipate e pacchiane Burtoniane per farlo credere un film fantasy/thriller/horror di nicchia... ma il bersaglio è stato mancato. Anche Depp: caricaturato a oltranza come le situazioni stesse.. Che pppalle...
Peccato! poiché c'era un discreto potenziale nella sceneggiatura.

Citazione:
Chi da sempre ha sfruttato questo fenomeno, trasse immediato vantaggio dalle caratteristiche stesse della rappresentazione cinematografica, suscitante nello spettatore, fino allora abituato a confrontarsi durante e dopo gli spettacoli con attori, attrici teatrali e lirici in carne ed ossa, un nuovo tipo di curiosità non immediatamente appagabile


Questo invece è uno dei tuoi passaggi più interessanti che meritano un considerevole approfondimento. Qui si inserisce la chiave e il codice che decripta lo Status stesso del cinema nell'ottica commerciale. Che poi è la sua manifestazione primaria.

C'è anche, nella tua riflessione, proprio quel mutamento storico della collettività nei confronti dell'immaginario rappresentato. Nelle epoche più remote, con il contatto diretto e inevitabile del pubblico (chiamiamola tranquillamente "partecipazione") con gli attori, i teatranti, con la musica (che non poteva essere ri-prodotta!), con le rappresentazioni ecc. ecc. ... - la psicologia del pubblico veniva investita senza che le influenze potessero fortemente agganciarsi a un ideale immagignifico distante (fenomeno morale), ove il medesimo attore/artista non poteva più di tanto effettuare un Transfert nel mondo patinato del DIVISMO/GOSSIPPIANO ... e quindi anche l'arte - passami il termine - stava di più << con i piedi per terra >>.

Ora la sospensione della credulità gioca il suo pericoloso (e orchestrato) metodo invasivo, attraverso quel divismo a cui ti riferivi. I modelli sociali del divismo, siano essi politicamente corretti e/o scorretti; più o meno anti-conformisti o allineati... trascendono (soprattutto nel mondo degli adolescenti) e, se riescono, sradicano l'argento vivo che alberga in noi.

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