Re: Cinema e nuovo ordine mondiale

Inviato da  PikeBishop il 5/4/2010 10:41:47
Citazione:
MUNIK di Steven Spielberg


Vuoi dire Munich?

Punto primo: la produzione.
Spielberg puo' tirar su qualsiasi cifra e non e' un regista economico, anche se di solito e' molto preciso sui tempi e costi, un direttore d'azienda -che e' poi quel che e' un regista a Hollywood- molto capace e puntiglioso.
Questa volta l'impresa era gigantesca ed il budget altissimo, ma ad un certo punto cosa capita? Capita che pur essendo del tutto entro i limiti finanziari e di tempo Spielberg decide di ripiegare tende e paletti e fare fagotto lui e tutta la troupe in anticipo rispetto alle previsioni. Qualcosa e' successo. Probabilmente i veri finanziatori dell'operazione (ogni film di quel calibro sembra e magari e' una operazione di riciclaggio di denaro, cosi' che non si sappia mai veramente chi finanzia e sopratutto perche') non avevano gradito la piega che il film stava prendendo e Spielberg si e' trovato di fronte alla prospettiva di abortire il film o farlo uscire comunque in qualche maniera con un montaggio aderente agli appunti in corso d'opera dei finanziatori. Inutile dire che i finanziatori sono sospettati di essere piuttosto vicini alla struttura oggetto del film. In un posto come Hollywood un aborto dopo prove non del tutto convincenti equivale ad un suicidio professionale.

Per il film di vendetta che volevano, si sono poi rivolti a quel tamarro idrocefalo di Tarantino, che farebbe qualsiasi cosa per produrre films di mmerda e percio' invece di toccare tasti dolenti, si preferi' la reductio ab Hitlerum e reinventare la storia copiando da un film di infima categoria degli anni '70 di cui nessuno aveva sentito parlare cosi' da rubare anche il titolo sostituendo una a con una e.

Punto secondo: la realizzazione.
Questo film e' cinematograficamente [non filmicamente, ora Calvero usa neologismi da Vaticano ] un vero capolavoro. Gli anni '70 sono stati ricostruiti con una dovizia di particolari che danno esattamente il sapore, l'odore e le sensazioni dell'etat d'esprit del periodo. Non ho mai, dico mai, visto niente del genere, una tale brillantezza, al cinema. Ho visto cinematografia perfetta, ma non esattamente fedele a cio' che si voleva ricreare. E' stato per me come salire sulla macchina del tempo e ritornare ad allora. Stupefacente.

Per altri versi il film e' pieno di pecche. E' chiaro che hanno dovuto aggiustare la storia in fase di montaggio perche' avesse un senso narrativo. Alcune sequenze sono una palla al piede e la musica potevano francamente evitarsela tutta, perche' questo e' un film girato cosi' bene da non aver bisogno di alcuna musica (specialmente quella lagna etnica del cazzo), ma avevano bisogno di mostrare, per coerenza logica, anche parti fatte di corsa e mai raffinate, cosi' la musica e' li solo per coprire le mancanze del film - che uno pensa: "e' colpa della musica"...

La Storia.
La storia e' stata rimaneggiata, inventata, distorta e piegata alla volonta' dei finanziatori. Si puo' vedere una disparita' nella eccelsa qualita' della cinematografia e cadute verticali sotto il profilo della verosimiglianza della storia. Sembra quasi che Spielberg l'abbia fatto apposta per vendicarsi di non avere potuto avere mano libera su questo progetto a cui teneva tanto. Non che se avesse avuto mano libera la storia sarebbe stata meno falsa, ma almeno noi non ce ne saremmo accorti cosi' palesemente.
La squadra degli assassini che compie tutte le esecuzioni e' un concetto cosi' ridicolo da non aver bisogno di commenti.
Le armi sono tutte sbagliate: chiunque abbia un po' di familiarita' con il modo di lavorare del Mossad e con i casi giudiziari lo sa.
Il fatto che unita' del genere fossero costrette per ignoranza a rifornirsi da non meglio precisati mercanti d'armi e' una balla colossale, ma la Famiglia Mafiosa francese del film lascia suggerisce anche al piu' naive degli spettatori una considerazione: tutti quanti, Settembre Nero e i gli assassini Israeliani lavoravano per gli stessi padroni.
Cosi' vediamo che Spielberg e' in contrasto con la stessa tesi del suo stesso film.

In conclusione quell'uomo, che e' in genere un tappetino dei Sionisti, questa volta avrebbe voluto fare il film che l'avrebbe consegnato all'Olimpo dei Grandi Registi, ma non gli e' stato permesso. E' stato messo nel posto che gli compete, quello del servo. Peccato, il film stava venendo fuori come un capolavoro, perche' anche Spielberg sogna di essere come Kubrick, pero' non vuole fare la stessa fine, umanamente e professionalmente.

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