Re: Domande a Danilo Coppe

Inviato da  justforfun il 8/1/2008 19:53:57
Citazione:
Ok. Siamo dunque arrivati alla stessa conclusione, ci vogliono i calcoli.

(Peccato che non ci hanno pensato gli organi ufficiali)

Eppure sul crollo stesso c'è qualcosa che mi sfugge... nei calcoli che avevi postato ogni piano cede in un tempo pari a 0, bisognerebbe aggiungere qualcosa, anche perché basta un decimo di secondo a piano per rallentare il tutto di una decina di secondi...

Rispondimi in modo imparziale: il tempo del cedimento di ogni piano deve essere calcolato? (Non si tratta di pancake, è che ci sono comunque tutti i piani che si sfondano)


Sinceramente non te lo so dire. Quando mi sono dedicato a questi calcoli l'ho fatto perché partivo da un modello ben preciso, quello proposto da Max Piano, che è distante dalla realtà in quanto molto semplificato. Io mi sono limitato a rimanere in questo piano "di studio", e a rifare i calcoli di Max Piano.

Da questa risposta comunque dipende proprio la risposta alla domanda che feci diverse pagine fa, cioè se c'è chi afferma che il tempo di crollo è troppo veloce, allora ci deve essere uno studio che abbia portato a queste conclusioni. E a me piacerebbe vederlo, perché anche se non ho le capacità di dimostrare che la velocità di crollo è corretta, non credo che il crollo dovesse per forza essere più lento di così, e mi piace capire e indagare.

Per quanto riguarda la tua domanda è ovvio che SE la massa in caduta avesse dovuto necessariamente incontrare quelle resistenze che ipotizzi, allora si potrebbe pensare che il crollo è stato troppo veloce. Ma finora nessuno ha dimostrato che questa resistenza ci dovesse essere per forza.

Ad esempio, il NIST afferma proprio che questa resistenza non c'era più, e che il tutto è venuto giù "praticamente" in caduta libera, e che niente è stato in grado di "fermarlo o anche solo rallentarlo" e tutta la storia della tremendous energy. E' questo che ci sta dicendo il NIST, cioè che la struttura inferiore non ha potuto offrire praticamente alcuna resistenza al crollo.

Pensandoci bene, tra l'altro, la cosa ha senso, perché la struttura della torre reggeva il carico se il carico era distribuito sulle colonne del core e del perimetro in una certa maniera e in certe quantità. L'arrivo a velocità di una massa che chissà come si è appoggiata sulla parte ancora intatta... La butto lì: magari la massa si è appoggiata prima da un lato piuttosto che dall'altro e ha distrutto le colonne ancora intere da quel lato, indebolendo tutta la struttura, e quando poi, pochi centesimi di secondo dopo, la massa è arrivata anche dall'altra parte l'effetto è stato lo stesso, oppure la massa si è appoggiata non sulle colonne sottostanti ma su uno dei solai e lo ha sfondato di peso, separando le colonne del core da quelle del perimetro rendendole isolate e impossibilitate a reggere il carico, e a quel punto la massa in caduta era al piano di sotto prima ancora che le colonne perimetrali ormai isolate di quello di sopra avessero finito di cedere, e le masse interessate sarebbero state ancora di più a favore del pezzo impattante (e a lungo termine magari è per questo che si sono create le guglie che si vedono nei filmati) Sono solo ipotesi mie, naturalmente, ma sono quanto meno plausibili, e per questo credo che il crollo sia spontaneo e non provocato.

Tuttavia qui ho sentito dire che qualcuno aveva detto che la torre doveva crollare in più tempo. Allora dato che a me piace capire bene le cose e non credo a questa cosa ho chiesto se qualcuno poteva spiegarmi il perché o linkarmi uno studio a questo proposito, e così è nato il discorso sul modello di Max Piano, che ho potuto analizzare perché è estremamente semplificato. Dopo averlo analizzato peò posso dire che non spiega la cosa, e rimango con il dubbio e la curiosità di sapere se questo studio esiste o no, perché nel secondo caso la storia del crollo troppo veloce potrei anche archiviarla come falsa e trarre le conseguenze della cosa.

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