Re: Domande a Danilo Coppe

Inviato da  edo il 8/1/2008 9:48:46
Citazione:

blackbart ha scritto:
Citazione:
Detto questo, va ricordato che oggi esiste la tecnologia per simulare ciò che è realmente accaduto, senza che sia necessario ricostruire le torri...


Le simulazioni si basano su modelli sperimentati/sperimentabili ma un fenomeno simile non s'è mai visto. Infatti, solo per quanto riguarda l'avvio del crollo, abbiamo due versioni ufficiali perfettamente speculari e basate su "simulazioni" incredibili (per esempio le 10 stufe a metro quadro alimentate a workstations per riuscire a "liquefare" i solai..)


la citazione completa l'ho fatta leggere ad un esperto che non l'ha ritenuta minimamente realistica; per chi volesse leggerla, è questa:

Immagino tu sappia di cosa stiamo parlando, cioé di gruppi statici di continuità di mainframe.
Ti ricordo che nel crollo delle TT sono andati distrutti complessivamente una cifra prossima a 300 mainframe, ciascuno dotatao di sistemi statici di continuità e da sistemi dinamici (generatori comandati da inverter).
Lo scopo del sistema di continuità statico é di garantire l'alimentazione per un tempo stimato mediamente nell'ordine di 1 ora, in modo da garantire la partenza dei generatori dinamici.

Comunemente questi gruppi statici sono composti da celle al piombo, da 2 Volt ciascuna, collegate in serie a garantire tensioni di alimentazione di 380-400 Volt.
I dati che ti fornisco sono specifici di un costruttore, il cui ufficio tecnico ho contattato prima di fare le affermazioni che ho fatto.

In particolare, ti segnalo che i modelli più
comunemente utilizzati nel periodo del settembre 2001 erano disponibili con pesi da da 8 a 111 Kg, sempre per una tensione di 2 Volt, con correnti di corto circuito comprese, rispettivamente, fra 3.940 Ampere e 13.237 Ampere - ripeto, per chiarezza, da quasi quattromila a oltre tredicimila Ampere.

Io non so quali siano le tue conoscenze di elettrotecnica, ma con queste intensità di corrente ti assicuro che fondi non solo l'acciaio.

Altro elemento importante, da non sottovalutare per le potenzialità distruttive, durante il ciclo di scarica rapida si ha liberazione di idrogeno, liberazione che diventa imponente durante un corto circuito o scarica rapida dell'accumulatore per malfunzionamento. La presenza di idrogeno, gas molto infiammabile, in combinazione con l'ossigeno, origina la cosiddetta miscela tonante, che esplode con grande boato generando acqua.

ho parlato di possibilità di presenza di accumulatori solo per dare un'ipotesi realistica per la colata di materiale incandescente dalla Torre, quindi, in particolare, non ha niente a che vedere il crollo e la fusione di travi di acciaio.
Le batterie non dovevano necessariamente restare intatte, anzi, così avremmo anche la presenza di acido solforico a complicare il quadro.
Io ho semplicemente ipotizzato la presenza di metallo fuso (non meglio caratterizzato), che poteva derivare da questa eventualità.
Non vedo quindi cosa abbia a che vedere con questo il tuo intervento, Fabrizio70, dove ipotizzi condizioni al contorno che io non ho mai citato e che non sono quelle reali.
Per quanto mi riguarda, é sufficiente il crollo di una struttura reticolare del floor sopra un cabinet di batterie stazionarie, oppure un corto generato dall'acqua piovuta dai piani sovrastanti.
Non sarei così sicuro che i sistemi di taglio automatici potessero garantire la sicurezza dell'impianto in quelle condizioni e, comunque, rame, ferro, piombo e quanto altro poteva fondere, per quanto mi riguarda, é sufficiente per prospettare la possibilità di una spiegazione per la colata incandescente.

Sia chiaro che non ho mai sostenuto che fosse stato fuso un "blocco X di acciaio".


L'autore delle brillanti deduzioni di cui sopra non ha sviluppato questo discorso nel suo sito, proponendo una sua interessante ipotesi riguardo alle pozze di metallo fuso riscontrate alla base delle torri. Il nostro perito ha infatti scoperto che con l'uso della fiamma ossiacetilenica puoi fondere l'acciao! (incredibbbile! ).
Non ho notizie sulla sua nomination al premio nobel...

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