Re: Modelli di trasferimento quantità di moto per il WTC1

Inviato da  manalive il 20/9/2006 11:06:19
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Il problema di questo ragionamento (a parte la spesa energetica da quantificare) è che l'acciaio delle collone del core non si è sbriciolato ma si è rotto in tronconi. Inoltre un colpo sentito dalle travi del piano 95 viene anche “sentito” dalla struttura sottostante (che si deve deformare e rompere di conseguenza per consentire la caduta).

non importa: è tutto lavoro che fa la forza "viscosa"
Citazione:

Inoltre anche le travi ed i materiali dei piani in caduta si deformano ed anche questa è una spesa energetica che non può contribuire all'accelerazione della caduta.

idem come sopra... Adesso direi che finalmente ci siamo!
Citazione:

Insomma mi pare un po' semplicistico modellare il tutto nella forma a=(Mg-F)/M con:
a -> accelerazione risultante
M -> massa dei piani in caduta
F -> forza “viscosa”

Proprio così !!!
E... beh, sì: tutte le semplificazioni sono in qualche modo semplicistiche!
Però se si vuole ragionare bisogna semplificare, e qui sta l'arte: scegliere le semplificazioni che non cancellano gli effetti che si vogliono studiare!

Questa semplificazione, che raggruppa tutta l'energia potenziale persa nel lavoro fatto dalla forza viscosa, ha il pregio di estrarre da un sistema complicato, in modo semplice, solo l'informazione che serve, che è un'indicazione sul lavoro che nella realtà viene speso a distruggere la torre.

Poi bisogna capire se c'è motivo di credere che quel lavoro così trovato (dal tempo di caduta misurato) sia sufficiente a distruggere. Se si ha motivo di credere che non è sufficiente, allora non c'è che da concludere che il crollo è stato "aiutato".

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