Re: Ragazzi, finalmente ho capito come e perché sono crollate le due torri (non è uno scherzo...)

Inviato da  rivers il 25/6/2007 4:57:38
Dorian, io e te possiamo anche discutere, ringraziando il cielo stiamo solo affrontando argomenti laterali, e non stiamo parlando dell'inside job in se. Premessa: puntualizzo che non credo ciecamente all'ipotesi thermate, semplicemente ritengo che finora gli elementi raccolti sono compatibili con quest'ipotesi, ma c'è bisogno di ulteriore sperimentazione e raccolta di dati. Elencarli (gli elementi) richiederebbe un post a parte. E parecchio lungo. Torniamo alla nostra discussione:

Guarda caso la teoria dell'acciaio fuso era stata anche la prima teoria data in pasto ai media. O vogliamo far finta di dimenticarcelo? Poi venne il pancake e infine la teoria non-ci-frega-di-come-son-crollate-le-torri-NIST.

Sì, perchè involontariamente coincidenva con le stronzate del "raging inferno", delle temperature esagerate etc etc. Ma le testimonianze ci sono. Non ci sono foto ok (ma c'è il video della ruspa). Così come probabilmente non c'era il Rio delle Amazzoni di metallo fuso con lapilli occasionali. Ma non si può certo ridurre la cosa ad una visione collettiva.

io: La temperatura di un flashover determina temperature alte ma per brevissimo tempo.
tu: Temperature perimetrali di 800°C con punte di 1000°C non potrebbero aver fuso qualche sottile lamina di alluminio? Ne dubito..


Temperature perimetrali di 800°C con punte di 1000°C? Questo è il range di temperature di un flashover (Hoffman), ma ha ben poco a che fare con le temperature medie degli incendi del WTC. Eager parla di picchi di 650-700 e medie sui 500, che sono tra l'altro temperature tipiche da incendi, anche intensi. Che gli incendi del WTC non fossero nulla di atipico questo lo sappiamo entrambi, il carburante è bruciato pressapoco nei primi 10 mins (e lo dice addirittura Shiam Sunder o come si chiama, l'ingegnere del NIST) e quello che rimaneva come combustibile era un ambiente da ufficio: un normalissimo scenario da incendio residenziale.

Tornando alle lamine. Sì, le lamine esterne (o anche parti del Boeing) si potevano fondere ma come ho scritto nel post precedente le temperature degli incendi del WTC (il famoso picco di 600°C dell'analisi metallografica) non bastavano per produrre alluminio con quel livello di emissività. Per far brillare l'alluminio verso colorazioni yellow-orange-red ci vogliono ben altre temperature (>1000). Sono un disco rotto ormai.

Dove collochiamo i 2500°C della thermite del buon Jones?
Eh eh.. o una o l'altra! O c'erano alte temperature diffuse nel nucleo (ma le testimonianze dei pompieri dicono diversamente) oppure non c'erano e la thermite di Jones prende un'altro goal.
E i 600°C di cui parli sono sufficienti a fondere l'alluminio.. infatti.. ma non l'acciaio!


Il tuo ragionamento *non* è fuori dalla logica Dorian. Secondo me alla base c'è solo una misinterpretazione (esiste sta parola? Boh) della questione thermate, che ti fa vedere Jones come uno scienziato pazzo che si alza la mattina e sbattendo la testa sullo sciacquone e partorisce la teoria (PA apprezzerebbe questa citazione). E questa cattiva interpretazione si vede in questa risposta perchè dai per scontato che quello 0.7% (era 0.7%?) di campioni di acciaio salvati per le analisi di laboratorio non fosse stato selezionato. Hanno riciclato l'acciaio in tutta fretta nonostante le *enormi* proteste, è un dato di fatto, e non potevano permettersi di selezionare i campioni per le analisi per il NIST?
Inoltre "le alte temperature nel nucleo" da dove escono? Non mi pare di averle lette da nessuna parte...
Aggiungo anche Jones non ha mai sostenuto un'ipotesi sull'uso di sola thermate nella demolizione. Mai.

I campioni di acciaio analizzati provenivano proprio dal core! Non certo dalle colonne e dai rivestimenti esterni per'altro dallo scarso valore investigativo.

No Dorian. I campioni analizzati comprendevano ogni tipo di acciaio: quindi perimetrale, core, piani e non so cos'altro (NISTFR pag 88). E se non sbaglio (non trovo la fonte, ma la metto appena la trovo) le temperature massime dell'acciaio del core non superava i 250°C.

Temperature di mille gradi sono tutt'altro che rare se l'incendio riceve adeguato rifornimento di ossigeno, cosa che può essere avvenuta in prossimità degli squarci e/o in zone dove si era accumulato del combustibile.

Ci risiamo. Questa è la disinformazione del NIST, che ha diffuso temperature corrispondenti ai flashover, ben distanti dalle temperature tipiche di incendi da idrocarburi in ambienti chiusi.

Tanto da fondere l'acciaio? Non ci penso nemmeno!

Sono d'accordo. La fisica è fisica.

Se quelli sono esperimenti di laboratorio allora Focus è una rivista scientifica! Comunque la parte di cui parlo è a pagina 17 del PDF.

Beh allora dimmi cosa trovi di antiscientifico in quel procedimento. Non saranno stati fatti in un laboratorio. Ma si è osservata una reazione e si sono raccolti i dati. Ripeto, cosa non ti quadra del procedimento del Doktor Jones?



(E poi ci sono le micro-sfere di ferro, miste ad ossidi.......)

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