Re: DJANGO

Inviato da  yarebon il 16/7/2013 0:22:12
Maksi ha avuto un'ottima intuizione a mio parere, destrutturare l'intoccabilità ed il mito dell'olocausto. Paradossalmente (anzi spesso avviene così) sono proprio i film come dire più pubblicizzati che ottengono questo effetto, invece di quelli contrari, censurati ed osteggiati dove spesso si da all'umanità un messaggio a sua volta elitario che può arrivare a pochi e che può essere a sua volta manipolato. Messaggi del genere sono sacrosanti, ma un personaggio così in vista e al centro della scena cinematografica mondiale, deve aggire di sopraffino, seguire sempre ciò che disse Sun Tzu, che poi è quello che fece Kubrik e che ha fatto si che i suoi messaggi sovversivi uscissero fuori nonostante tutto, mai essere banale, tamarro e grossolano, la verità esce sempre fuori.
Tarantino ha desacralizzato un argomento come l'olocausto (che doveva essere racchiuso sempre in una cornice drammatica), in più (sono sicuro indirettamente, Tarantino non è uno storico), viene messo in evidenza la forte componente vendicativa di quel popolo (vendetta che è una delle tematiche preferite nella filmografia di Tarantino, per dire i temi sono sempre gli stessi dei suoi film), oltretutto la componente del film è per lo più cosmopolita, si parlano tutte le lingue europee.
Io ricordo semplicemente di aver avuto pregiudizi prima di vederlo avevo pensato "cazzo Tarantino e gli ebrei, ecco è caduto anche lui nella rete" che era anche un pensiero giusto da avere, un pò la reazione che ho avuto con Sorrentino, solo che in quest'ultimo caso sono stato costretto ad andare al cinema, con Tarantino invece rimanevo curioso. La scena iniziale per fortuna mi ha tolto i pregiudizi. Finito il film non ero entusiasta (ci sono almeno 3 suoi film migliori di inglorious) ma abbastanza soddisfatto e sicuro di aver visto diverse scene di grandissimo cinema e nel complesso una buona sceneggiatura, poi c'è da dire che il doppiaggio rovina completamente il film. Il mio giudizio è comunque incompleto, avendolo visto solo una volta, lo ammetto. La genialità è che Tarantino ha post-modernizzato anche la seconda guerra mondiale, ecco.
Un film di propaganda? La questione è più complessa ma per farla semplice, no! Non è "indipendence day", non è "la vita è bella" con cui Benigni si è guadagnato l'ingresso nell'elite hollywoodiana, non è un film di Spielberg o l'ultimo Zemeckis, ecco semplicemente pensando ai film di propaganda mi viene in mente qualcos'altro, che so tipo anche "2012-il film". Bene o male si parla di seconda guerra mondiale e se non fai un film storico, esistono anche degli stereotipi per così dire, da rispettare, non so come spiegarmi.

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