Re: V for Vendetta !

Inviato da  Notturno il 29/8/2008 16:59:24
Le mie cazzate in libertà:

ma se uno fa un film un tantino visionario, magari tratto da un cartoon, non è che siete troppo duri nel giudicare?

Forse è già grasso che cola il fatto che individui il "cattivo" nel potere stesso, quando tradisce ii suoi compiti;

forse è già grasso che cola se propugna la presa di coscienza collettiva, come primo atto di una "rivolta al potere deviato", per di più non-violenta;

A me sembra anche normale che sia poco credibile in alcuni/molti elementi (e' un fumetto!), ma mi piace che ammanti di fascino l'eroe rivoluzionario.

Soprattutto mi piace il mutato punto di vista già evidenziato da qualcuno: "Non è il Popolo a dover temere il Governo, ma il è Governo che deve temere il Popolo". E' magari scontato, ma mica sempre e non per tutti, anzi...

Eppoi.... che senso ha giudicare un film come questo in base al tipo di governo "alternativo" che propone?

Non mi sento un filosofo, ma quel poco che ho capito è che ogni forma di governo ha pregi e difetti e che, ad oggi, nessuno ha mai trovato la "soluzione perfetta". Che senso ha pretenderla da un film?

In fin dei conti van bene Matrix, Il Grande Lebowsky (favoloso!!!), V per Vendetta e qualunque altro film ti costringa, magari piacevolmente, a ragionare un po' meno in base a dei cliché preconfezionati.

Un'ultima annotazione: ma perché parlate del protagonista come di un "leader"?

Mi sembra che agisca per motivazioni personalissime.

Non me lo ricordo bene, l'ho visto molti mesi fa, ma non mi pare proprio che avesse agito da leader: non organizzava gruppi, non aveva adepti da educare o soldati cui dare ordini, non capeggiava masse, insomma, non "guidava nessuno".

Al massimo, si può dire che sono state le sue azioni a risvegliare lecoscienze dei singoli (bella la lettura fatta da F.Capretta,di una massa che mostra la maschera per esibire un concetto comune, ma poi la leva per mostrare le proprie individualità)

Quindi perché parlate di leader?

E poi..... ammesso e non concesso (dotta citazione da Totò), perché, di grazia, questo sarebbe un "limite"?

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