Re: Scie chimiche e controllo del mondo.

Inviato da  Paxtibi il 18/10/2005 1:39:45
I cerchi nel grano meriterebbero uno spazio a parte, chi ne sa qualcosa in più potrebbe aprire un forum.
Io non ho letto molto, ma abbastanza per capire che almeno alcune delle formazioni non possono essere state eseguite dai circle makers, perchè le spighe non sono schiacciate o spezzate, ma misteriosamente piegate, senza danneggiarle.
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Tornando alle scie, non so se vi è sfuggita una delle notizie più agghiaccianti di questi giorni:

Il bacino del Rio delle Amazzoni in secca

La deforestazione del più grande polmone verde del pianeta prosegue (l'anno scorso sono stati abbattuti alberi per una superficie pari a quella del Belgio), ma a questo cronico allarme se ne aggiunge un altro più recente, la siccità di fiumi e laghi del bacino del Rio delle Amazzoni.

NON PIOVE - Ufficialmente, tra pochi giorni inizierà la stagione delle piogge, ma nessuno si azzarda a effettuare previsioni su quando cadrà la prima goccia d'acqua dal cielo. Gli unici dati certi sono i sensibili cali nel livello delle acque di numerosi affluenti del più grande (e secondo recenti rilevamenti più lungo) fiume del mondo, a sua volta colpito dal fenomeno. Particolarmente piagato il Rio Negro, che, secondo l'Istituto Nazionale di Ricerche Speciali brasiliano ha toccato il livello più basso degli ultimi 103 anni.




E anche qui:

Rio delle Amazzoni in secca. Quali le possibili cause?

Non sarà anche perché l'umidità atmosferica viene spostata a piacimento con il cloud-seeding sistematico? Perché guarda caso sopra le principali città brasiliane il meteo prevede tempo nuvoloso o pioggia...
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Come se non bastassero le grandi idee di Lula, a distruggere l'Amazzonia, in fondo è già stato deciso, «L'Amazzonia diventerà savana»:

nel giro di quarant'anni, se la tendenza non cambierà radicalmente, tre quarti dell'Amazzonia saranno trasformati in una savana semiarida e ci sarà un deserto completo dove attualmente c'è la zona di savana.

LE CAUSE - ll disboscamento e gli incendi dolosi, concentrati nella zona sud e est dell'area amazzonica, oltre a ridurre le aree di foresta ha «interrotto la catena di trasmissione che collega le piogge e l'umidità provenienti dalla costa atlantica e il bacino amazzonico». Secondo i dati raccolti dai satelliti, la «evapotraspirazione» della foresta, il riciclaggio cioè delle precipitazioni da parte delle aree verdi, si sta facendo sempre più esiguo, determinando la «savanizzazione» della foresta e la desertificazione della savana.


Chissà perché il cloud-seeding, allora, non lo fanno dove potrebbe anche servire a qualcosa?
Certo qui da me la coltre di nubi quasi perenne sta abbassando la temperatura sensibilmente, e tra poco si cominceranno ad accendere le caldaie. A petrolio, ovviamente. Almeno quelle delle fasce meno abbienti (qui se vuoi cambiare l'impianto per usare il metano bisogna sborsare circa 7000 euri...), così si provvede a spedire qualche altra famiglia sul lastrico, o quantomeno in banca, a chiedere un prestito...




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