Re: O. T. - tarature

Inviato da  ivan il 20/7/2006 16:38:44
Dal solito Corriere on line:
http://www.corriere.it/corrforum/corriere/Intro?forumid=836#

Citazione:


La lettera del giorno
Giovedì, 20 Luglio 2006
Star Trek e il futuro possibile

Gentile sig. Caprara,
spero vorrà rispondere ad un mio piccolo dubbio.
In questo periodo sto guardando in televisione alcune repliche di una serie di Star Trek che, come noto, prevede l'esistenza, in un futuro relativamente prossimo (24° secolo), di tecnologie quali il teletrasporto e la velocità iper-luce, solo per citare le più note.
Ebbene, il mio dubbio non riguarda tanto Star Trek, ma le reali possibilità che tra soli tre secoli l'uomo possa disporre di tecnologie simili. Glielo chiedo non tanto dal punto di vista "romanzesco", ma da quello più scientifico, ovvero: premesso che il mio sapere in questo campo è piuttosto limitato, mi pare che le evoluzioni della fisica più clamorose si siano avute tra la seconda metà dell'800 e il 1950 circa: da questa data ad oggi, escludendo la conoscenza sull'uomo (dna etc.), mi pare che la ricerca altro non abbia fatto che affinare e precisare quanto previsto da alcune leggi, formulate decenni prima. In altri termini, per poter realizzare tecnologie in grado di avvicinarsi a quanto previsto da Star Trek, occorrono scoperte che non solo siano importanti, ma che scardinino e superino alcune costanti che sono alla base della scienza odierna (tra le quali l'irraggiungibilità stessa della velocità della luce), delle quali, probabilmente per mia ignoranza, non vedo l'arrivo nemmeno in lontananza. Mi dica (e ditemi, l'invito è ovviamente aperto a tutti i forumisti) se il ragionamento ha un senso.
saluti
cordiali saluti

marco


Risposta

Caro Marco
Scienza e tecnologia corrono più veloci di quanto si creda. E' vero che in alcuni casi hanno prodotto solo affinamenti di scoperte note e che in alcuni casi le applicazioni richiedono molto tempo. Penso alla teoria dei quanti annunciata a Vienna da Planck nel dicembre 1900 mentre solo ora si comincia ad affrontarla in laboratorio pensando, ad esempio, ai computer quantistici, anche se appaiono lontani. E altrettanto si potrebbe dire per il teletrasporto che sempre in laboratorio si comincia a dimostrare sia pure a livello atomico.
Talvolta la ricerca avanza per balzi inaspettati e di certo la velocità con la quale corre verso il futuro mi sembra sempre più accelerata. Io sono ottimista sulle prospettive e credo in possibili risultati improvvisi. Magari anche nel campo dei principi di base che ora sembrano indiscutibili. Lo stesso astrofisico britannico Stephen Hawking lascia intendere, ad esempio, che qualche discussione sul valore della velocità della luce sia possibile affrontarla.
Del resto la teoria della relatività di Einstein nata all'Ufficio brevetti di Berna grazie al suo geniale funzionario Albert Einstein non era certo attesa, ma cambiò radicalmente la fisica.
L'importante è che la scienza e gli scienziati vengano lasciati liberi di pensare.
Un cordiale saluto
Giovanni Caprara




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