Re: Analisi delle foto lunari - Sintesi

Inviato da  franco8 il 2/2/2006 9:38:40
Jck Inviato il: 1/2/2006 12:46
Citazione:

Per quanto riguarda l'effetto di diminuzione della luminosità con la distanza ipotizzato da rigel, mi sono studiato il link fornito da Alb qualche pagina fa sulle grandezze fotometriche ed ho finalmente colmato le lacune che avevo su questo argomento. Adesso credo di avere le idee molto chiare. Ho anche impostato il calcolo per verificare se l'ipotesi di rigel sia accettabile oppure no. Adesso non mi rimane che risolvere numericamente gli integrali che sono venuti fuori (ho trasformato integrali di superficie in integrali di contorno grazie al teorema della divergenza noto anche come teorema di Gauss). La trattazione matematica è piuttosto semplice anche se è ad un livello leggermente superiore a quello posseduto da un buon studente di liceo scientifico. Io comunque posterò tutto (appena avrò il tempo di impostare al computer i calcoli numerici) poiché le argomentazioni dovrebbero essere alla portata di qualunque laureato in facoltà scientifiche (matematica fisica e ingegneria).



Ciao...Scusa tanto. Ti sarà certamente sfuggita la mia risposta sull'argomento (a pagina 75), ma, ammesso che l'impostazione del problema sia giusta,
non credo sia necessario risolvere integrali...
..e N.B... le formule valgono nello spazio tridimensionale..

Lo ripeto qua:

(a pagina 75):
franco8 Inviato il: 26/1/2006 10:54
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Non occorre nessun calcolo complicato.. nè integrazione... E' sufficiente considerare le due formule a) Emissione di un elemento di superficie
e b) angolo solido individuato dall'elemento di superficie e notare che variano secondo la stessa legge n funzione della distanza e dell'inclinazione:

a) Emissione di un elemento di superficie
df è un flusso "elementare" emesso dall'elemento di superficie dS. ,

df = ( F * cos (theta) * dS ) / ( 2 pigreco * r^2 )

F sarebbe la potenza emessa per unità di superficie radiante,
N.B. : Non so se nella formula giusta ci va nel denominatore fattore 2 o 4 ma, poco importa, perché sarebbe sufficiente scrivere:

df = costante * dS * cos(theta) / r^2

theta è l'angolo tra la perpendicolare all'area dS e la congiungente tra "occhio" e areola "dS"
r è la distanza tra areola e "occhio"


b) angolo solido individuato dall'elemento di superficie.

dang = dS * cos(theta) / r^2.

( N.B. Come prima, sarebbe sufficiente scrivere:
(
( dang = costante2 * dS * cos(theta) / r^2
(... ovviamente theta è lo stesso, definito sopra...)

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Nota che rigel aveva sostenuto che gli angoli theta nelle due formule sono diversi, ma non è così.

Ti torna?

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