Re: 6 missioni sulla luna?

Inviato da  FMC il 2/2/2006 0:02:12
Questo è vero, ma non bisogna correre a tesi affrettate. Innanzitutto le fotocamere usate sulla Luna non sono normali fotocamere che si possono comprare da Mediaworld. Sono state progettate dalla Hasselblad appositamente per quelle missioni, e un'azienda del genere sa bene come si fa a creare fotocamere uniche e resistenti. Quelle fotocamere sono fortemente schermate e sono costruite in metallo. Acciaio, alluminio, argento, kevlar. Ogni componente, meccanica compresa è metallico e qualunque metallo se ne frega altamente di 100° di temperatura. 100° saranno anche un valore alto, ma per un oggetto metallico si tratta di un valore veramente irrisorio. Per distruggere quelle fotocamere servono altro che 100°. Non solo. La Hasselblad, insieme alla kodak, hanno progettato un'apposita CARTUCCIA schermata contenente il rullino, e la pellicola è ovviamente altamente resistente con caratteristiche uniche e dedicate apposta per lo scopo. E' assolutamente impensabile fare paragoni o scetticismi prendendo come riferimento le NOSTRE macchine fotografiche e i nostri rullini. Così come è impensabile pensare che la Nasa porti nello spazio fotocamere del tutto uguale (come schermatura e robustezza) alle nostre. Niente di tutto questo. Quelle fotocamere sono dei gioielli della tecnologia, progettate e testate ai limiti più assurdi. Durante i test la Hasselblad ha sottoposto le sue fotocamere a prove pazzesche, riscaldandole per ore con microonde fino a 200°. Nessuna fotocamera ha mai ceduto o presentato anomalie di funzionamento, e persino la particolare pellicola in essa inserita ha resistito perfettamente ai test. Dopotutto non ci si deve sorprendere. In tutti i rami della tecnologia si sottopongono le macchine a test ben più gravosi di quanto troveranno nella vita operativa. E non è fantascienza, è semplicemente tecnologia. Ad esempio gli aerei di linea vengono sottoposti a test di flessioni dell'ala che hanno dello spaventoso. Le ali vengono flesse con appositi martinetti idraulici fino a ben 5 VOLTE superiore rispetto all'uso operativo, nel senso che durante le turbolenze più intense quell'ala non si troverà MAI a flettere così tanto, bensì 5 volte meno.

Ma torniamo al discorso della fotocamera. Come ho già detto l'unico modo che la fotocamera ha per scaldarsi è la propagazione del calore attraverso il guscio di metallo stesso. Al suo interno c'è il vuoto assoluto per cui non esiste aria calda o diffusione termica dovuta all'aria. Oltre al vuoto interno, c'è anche un'altro potente "alleato" della fotocamera: il vuoto ESTERNO. Cosa vuol dire? Vuol dire che anche all'esterno non esiste propagazione di calore, bensì esiste solo il gelo! Eh sì, perchè non esistendo aria, qualunque parte NON COLPITA direttamente dal Sole si ritrova nel gelo assoluto dei -100°. Ed è quì che avviene il miracolo.
Facciamo questo semplice esempio. Supponiamo di avere una custodia metallica quadrata grande circa 20 cm (la dimensione più o meno della fotocamera). Il metallo, lo sappiamo tutti, conduce calore attraverso sè stesso. Ora supponiamo di scaldare un lato della custodia metallica a +100°. Cosa succede? Succede che questo calore, scorrendo nel metallo stesso, cercherà di riscaldare anche la faccia opposta. In pochi secondi TUTTA la custodia metallica arriverà a scottare +100°.
Ma sulla Luna non c'è aria, per cui la FACCIA IN OMBRA rimane a una temperatura di -100°. Questi -100° si comportano esattamente allo stesso modo dei +100°, ossia cercano disperatamente di RAFFREDDARE a -100° tutta la custodia metallica propagando il freddo attraverso il metallo stesso. Per cui si ha su una faccia +100° che tentano di "scorrere" sul lato opposto, e sull'altra faccia -100° che cercano di correre dal lato opposto. La differenza tra le due temperature è inversamente proporzionale e nessuna delle due ha il sopravvento sull'altra, per cui se toccassimo con un dito il guscio esattamente a metà non sentiremmo nulla perchè a metà guscio ci sono 0 GRADI. Ed è proprio lì che la Hasselblad ha piazzato il suo rullino, proprio nella zona (all'interno ovviamente) dove lo scambio termico è praticamente assente.
Se non mi credi puoi fare la prova tu stesso usando una sbarra metallica (magari di rame che è un'ottimo conduttore). Scaldi la sbarra a sinistra a +100° e contemporaneamente raffreddi la sbarra a destra a -100°. Se provi a toccare la sbarra AL CENTRO non ti ustionerai mai, nè come calore, nè come gelo, perchè l'unione dello scambio termico contrapposto annulla l'uno e viceversa. E' grazie a questo fenomeno se gli astronauti potevano prendere in mano le fotocamere e qualunque altro oggetto metallico senza temere per i loro guanti. Potevano toccare tutto, qualunque cosa, perchè ogni oggetto presenta su un lato un'alta temperatura, ma sull'altro una bassissima temperatura, e grazie allo scambio termico indotto per via metallica queste temperature praticamente si annullavano.
Un po' di informazioni sulle fotocamere Hasselblad le trovi quì:
http://www.hq.nasa.gov/office/pao/History/alsj/a11/a11-hass.html
Ah dimenticavo, per la cronaca devi sapere che i Russi nel 1975 hanno inviato su Venere una minuscola sonda (Venera9) dotata di fotocamere. Quelle fotocamere sono riuscite a resistere per più di un'ora a una temperatura infernale di oltre 500° e a una "schiacciante" pressione atmosferica di quasi 100 atm generata da un'atmosfera bollente e piena zeppa di acidi letali. Come vedi la tecnologia, se vuole, fa davvero i miracoli e non dobbiamo stupirci più di tanto!

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