Re: Le "undici domande"

Inviato da  JimLovell il 21/10/2009 1:21:33
Citazione:

Tuttle ha scritto:
Non serve rispondere, né in un modo né nell'altro. Sono domande che non servono a niente. Basta leggere la forma con cui sono state pensate.

Anche la forma delle domande poste dai complottisti è, per così dire, "viziata". Eppure ci si prodiga a rispondere, a spiegare, a esporre i fatti. Non vedo perché l'altra parte non dovrebbe aver voglia di fare altrettanto. Se non ne è capace, è tutto un altro paio di maniche (non mi riferisco a te tuttle)

Citazione:

Poi è chiaro..

...Attivissimo ha degli interessi personali in questa sua operazione, ed in tutte le altre. Lui lo fa di mestiere.

Tiene conferenze, addirittura "seminari" di sbufalamento...pubblica libri e offre servizi a televisioni etc.

E', di fatto, un professionista della sbufalatura. Dove non arrivano i materiali, arrivano le sue teorie personali. Dove esiste un dubbio crea un paradosso per nasconderlo. E quando c'è da discutere seriamente, se la da a gambe.

Non ammetterebbe MAI nessuna anomalia in nessuna causa che deve difendere.

Non vedo come un personaggio intrapolato in un tale ruolo possa essere considerato affidabile, e di conseguenza, meritevole di risposte.

A me non interessa chi ha posto queste domande. Non è che la valenza di una domanda cambi a seconda di chi la pone e queste domande non le ho postate perché le ha tirate fuori lui, e non è a lui che bisogna rispondere.
Potresti dirmi che le domande così poste non sono meritevoli di considerazione: dissento. Della forma si può discutere, ma del concetto di fondo, no. Il concetto è semplice: definire come è stato fatto il complotto. Si parla sempre del fatto che non sono state fatte le missioni. Vediamo allora come sono state falsificate. Nel dettaglio. Il concetto è semplicemente questo. Poi si possono riformulare in tutte le maniere possibili...

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