Moby Prince Moby Prince MAYDAY MAYDAY MAYDAY collisione! siamo in collisione, siamo entrati in...

Inviato da  redribbon il 10/4/2013 23:45:49
Esattamente 22 anni fa, in queste ore, i 140 della Moby Prince stavano morendo asfissiati.

Faccio seguito a questo post del 2007
http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=2216

Pur non avendo seguito molto il caso, ho sempre pensato che si trattasse di un semplice incidente,
anche quando ho visto nel 2006 la puntata di Minoli ho continuato a pensare che si trattasse di incidente (lasciando perdere i soccorsi, qui serviva una purga alla Stalin in capitaneria), essenzialmente, perchè,
fino a poco prima sulla Moby era tutto ok (testimoniato dalle comunicazioni radio) , poco dopo era in collisione.

Siccome volevo esserne sicuro, nell'ultimo mese mi sono un pò documentato leggendo quello che ho trovato in rete tra cui:
-la richiesta di archiviazione della procura di Livorno del maggio 2010 (ho saltato la parte su Piselli che non mi sembra rilevante)
http://www.mobyprince.it/files/Archiviazione-Moby.pdf
-le 812 pagine della sentenza di primo grado (tirando via sulla parte del kamewe che inizia ad essere un pò troppo tecnica per me)
http://www.mobyprince.it/files/Moby-Prince-Sentenza-1_%2831.10.1998%29.pdf
-l'anteprima del libro di Fedrighini
-la rappresentazione teatrale m\t moby prince che si trova su youtube in 11 parti
http://www.youtube.com/watch?v=o37l8Bkz4Xs
-le narrazioni prese dal sito mobyprince.com
http://www.mobyprince.com/la-notte-continua/devastazione-e-morte-nel-settore-cabine?format=pdf#page=1&zoom=auto,0,852
-le osservazioni del Comandante D'ambrosio
http://www.mobyprince.it/files/D.Ambrosio_Osservazioni-primo-processo-Moby-Prince.pdf

Secondo la magistratura i colpevoli sono il terzo ufficiale dell'Agip Abruzzo, per non avere tempestivamente attivato le segnalazioni anti-nebbia,
e la plancia della Moby Prince, perchè non hanno guardato il radar, e perchè la Moby viaggiava con la paratia stagna di prora parzialmente aperta, e col sistema antiincendio posto su manuale.
C'era questo improvviso banco di nebbia (nebbia d'avvezione) che mentre la Moby Prince procedeva per rotta 200, in modo da stare lontano dalle navi alla fonda a sud, ha avvolto la petroliera nascondendola agli occhi degli osservatori, mentre tutto il resto restava visibile,
così che la Moby, navigando a vista, passata l'ultima nave alla fonda visibile (Cape Breton),
assumeva rotta per 191-192 gradi non accorgendosi che c'era una petroliera nascosta alla loro vista dal banco di nebbia assassino appena arrivato sulla petroliera.

I periti poi ci dicono che la Moby Prince aveva i comandi sia in plancia che in sala macchine su avanti tutta,
e che aveva il timone al centro (pochi gradi a sinistra) , il fatto che poi sia andato su 30° a dritta è dovuto all'incendio che bruciando differenzialmente le condutture idrauliche mentre la pompa era ancora accesa ha determinato tale spostamento del timone.

Dando quindi ascolto ai periti su velocità e timone della Moby prima dell'impatto,
e non ho motivo di dubitarne, non solo perchè non sono qualificato per mettere in discussione quello che dicono i periti, ma anche perchè il discorso sembra convincente, ne risulta:
un traghetto lanciato a tutta velocità, che non ha virato, e su cui 1-2 minuti prima dell'impatto tutto era normale.

Stando così le cose, sul piano logico, ci sono solo due alternative:
la collisione o è stata Involontaria (incidente) o è stata volontaria (dirottamento),
di cui l'incidente involontario è quella più realistica e altamente probabile, testimoniato anche dal Bertrand che avrebbe incontrato il timoniere Aniello che gli avrebbe riferito della nebbia e della collisione... dunque, caso chiuso.

Eppure, proprio leggendo la sentenza mi è sorto qualche dubbio:
ipotizzando l'errore della plancia della Moby Prince che non si sarebbe accorta preventivamente della presenza di una petroliera più distante illuminata da 40.000 watt (sembrava un "albero di Natale") ,
e, dopo che questa era stata nascosta dal banco di nebbia assassino, l'avrebbero quindi dimenticata od ignorata,
mentre, invece, come testimoniato dal pilota del porto Sgherri il Comandante Chessa, mentre uscivano dal porto, aveva commentato "quante navi sono alla fonda!"
(pagina 128 della sentenza di primo grado)
e sempre Sgherri riporta che, nell'uscita dal porto, aveva correttamente identificato le quattro navi a sud,
possibile che il Comandante Chessa non se ne fosse accorto che erano quattro? E possibile che anche avendosene lasciata sfuggire una abbia preso rotta per 191 dopo il traverso del Cape Breton pur avendo constatato che vi era una situazione di affollamento di navi alla fonda che rendeva più prudente una rotta più larga?

Anche concedendo questo errore, l'impressione che si ha dopo la collisione sulla Moby Prince è quella di una situazione senza ordini superiori, fatta eccezione per l'ordine di lanciare il mayday e, forse, quello di radunare i passeggeri.
Essendo la plancia divenuta inagibile da subito, non si capisce perchè il Comandante o chi per esso non si sia precipitato in sala macchine per spegnere l'impianto di condizionamento e la ventilazione forzata,
che, in caso d'incendio, è la prima cosa da fare, più importante anche del sistema antiincendio, ed un Comandante e degli Ufficiali questo lo sanno bene,
per attivare la pompa del sistema antiincendio e la relativa valvola di presa a mare,
per comandare manovre ai motori,
come un tempestivo indietro tutta che sarebbe servito assai per togliersi dal mare di petrolio incendiato, come sottolineava il perito Pauli (pgina 381 della sentenza) :
"è inconcepibile ... che il Comandante Chessa sia rimasto 10 minuti, 20
minuti ... fermo nella falla ... io sono sicuro che il Moby Prince ha dato
indietro con le sue macchine e sfilato ... O sono morti istantaneamente
tutti quanti, o non so cos’altro ipotizzare. Perché uno non sta in un
mare di fuoco fisso ... In quel caso il Comandante Chessa aveva tutta
la convenienza e il dovere di sfilar si immediatamente da quel mare di
fuoco, "

Non capisco neanche l'ordine (se c'è stato) di radunare i passeggeri nel salone a prua vista la situazione.

A questo proposito la sentenza risponde condividendo la valutazione del consulente tecnico Vatteroni secondo cui il Comandante ed il terzo ufficiale (Picone) sono morti dopo aver percorso 20 metri (pagina 743 della sentenza di primo grado)
"Chessa e Picone rimangono in plancia per breve tempo, “in
proibitive condizioni ambientali per alte temperature e gas prodotti da
combustione di crude-oil”, sufficiente tuttavia ad infirmare le loro
capacità fisiche, quindi ne fuggono: Chessa e Picone percorrono
circa 20 metri e periscono sul ponte lance dopo la prima rampa di
scale (dichiarerà il C.T. al dibattimento - pag. 174 del verbale del
03/06/1996 - “sono ad una ventina di metri ... sono entrambi stati
ritrovati sul primo pianerottolo della prima rampa di scale che scende
al ponte lance”); il Primo Ufficiale (Sciacca) riesce a percorrere poche
decine di metri in più e soccombe a circa metà strada fra la plancia e
il punto di riunione."


Ma c'è un grosso problema che si oppone a condividere questa valutazione:
i dati tossicologici sul Comandante Chessa indicano una percentuale di monossido di carbonio nel sangue del 63% !
Normalmente servono delle ore per raggiungere il 63% di saturazione di co nel sangue, anche ammettendo che Chessa sia svenuto per l'azione dei fumi (quando aveva "solo" un 15-20% di saturazione da CO), non è assolutamente realistico ipotizzare che questo possa essere avvenuto in un paio di minuti dalla collisione,
ed anche ammettendo una incapacitazione per altri motivi fortuiti (che so, è scivolato e quindi svenuto) non è molto probabile che questo possa essere avvenuto anche per il terzo ufficiale che era col Comandante, che sono scivolati e svenuti entrambi?

E se non hanno perso i sensi in quei due minuti che cosa ha impedito loro di agire, dare direttive, recarsi in sala macchine, tentare di contrastare l'incendio, per lo meno per guadagnare tempo in attesa dei soccorsi?

Ritenete possibile che la Moby Prince sia stata dirottata intenzionalmente da un commando e lanciata a tutta forza sulla petroliera? Trattasi naturalmente di una pura e semplice illazione da non prendere troppo sul serio. E poi a che scopo dirottare un traghetto su una petroliera? Vendetta contro la Snam o l'ENI? Attacco a qualche politica dell'ENI o del Governo italiano?
Certo che è curiosa la coincidenza dell'altra petroliera saltata nel mar ligure a poche ore di distanza.
http://web.tiscali.it/cartamassimo/capitolo4.htm

Re: Moby Prince Moby Prince MAYDAY MAYDAY MAYDAY collisione! siamo in collisione, siamo entrati in...

Inviato da  ivan il 12/4/2013 2:44:01
La rivista Avvenimenti in illo tempore parlava di qualcosa di simile , ossia di un incidente provocato volutamente in coincidenza di strane manovre legate al traffico di armi. Ma poi non se ne e' saputo piu' nulla.

In sintesi anche questo caso e' un altro mistero su cui forse non sapremo mai la verita' e su cui potremo solo fare ipotesi.

Re: Moby Prince Moby Prince MAYDAY MAYDAY MAYDAY collisione! siamo in collisione, siamo entrati in...

Inviato da  ilGranchio il 12/4/2013 10:10:22
Se vi interessa l'argomento ho scritto un romanzo d'inchiesta su questa tragedia, e fino a domenica l'ebook costa solo 2,99 euro.
La contro inchiesta appena presentata dai figli del comandante morto sul traghetto conferma quanto ho scritto anche io: navi americane in porto smuovevano armi, coinvolgimento del peschereccio somalo 21 Oktobar II (sul quale indagò Ilaria Alpi, cosa che gli costò la vita), soccorsi non coordinati e lenti, nebbia inventata per giustificare l'incidente, posizione della petroliera in un punto vietato (posizione che durante il processo verrà spostata a piacimento dai magistrati)...

Re: Moby Prince Moby Prince MAYDAY MAYDAY MAYDAY collisione! siamo in collisione, siamo entrati in...

Inviato da  temponauta il 12/4/2013 10:53:11
Le mie informazioni, che avevo già postato tempo fa su LC, dicono che il Moby ad un certo punto si trovò di fronte un convoglio di grosse navi da trasporto con luci spente e in silenzio radio, con rotta parallela alla costa (cabotaggio).
Queste navi militari, in gergo dovrebbero essere chiamati bisonti, vengono adibite al trasporto di armamenti, munizioni e mezzi militari da e per i centri di stoccaggio Nato limitrofi alla costa.
La loro caratteristica peculiare è quella di essere dotate di specie di jammer elettronici di potenza tale da ionizzare l'aria circostante (effetto nebbia, di colore verdognolo) e, soprattutto, di impedire ai ping elettronici dei radar di riflettere l'eco di scoperta del bersaglio.
In altre parole queste navi navigano in modalità stealth, invisibili ai radar (costieri o di altri navi) con sagome confuse dalla ionizzazione dell'aria, di notte a luci spente e senza traffico radio.
La mia idea è che la Moby si sia accorta all'ultimo momento dell'ostacolo e abbia tentato una manovra evasiva timonando a dritta senza ridurre la velocità e andando a speronare la petroliera agip alla fonda, senza più avere margini di manovra anche per evitare il nuovo ostacolo.
Pare che questo sia il segreto del Moby Prince in stile Ustica.

Re: Moby Prince Moby Prince MAYDAY MAYDAY MAYDAY collisione! siamo in collisione, siamo entrati in...

Inviato da  redribbon il 13/4/2013 7:25:46
Citazione:

ilGranchio ha scritto:
nebbia inventata per giustificare l'incidente


è difficile sostenere l'assenza di nebbia e non certo perchè io ci voglia credere (tutt'altro) , ci sono troppe testimonianze di persone che dicono che c'era questa nebbia improvvisa, come Cannavina (Comandante) e Melis (1 ufficiale di coperta) dell'Agip Napoli:
(riporto sempre dalla sentenza)
Cannavina (udienza del 19/2/96: comandante dell’Agip Napoli):
col binocolo guarda l’Agip Abruzzo e non ne scorge la sagoma, bensì
solo bagliori di fiamme molto alte. Poi scompare alla sua vista la nave
più lontana rispetto a loro: credendo che ciò fosse dovuto al fumo
comanda l’inversione dell’aspirazione dell’aria dall’esterno; quando
anche le luci dell’Agip Napoli cominciarono ad offuscarsi realizzò che
trattavasi di nebbia e non di fumo.
Melis (udienza del 18/9/96; primo ufficiale di coperta sull’Agip
Napoli). Alle ore 20 c’erano ottime condizioni meteomarine, poi la
visibilità si ridusse: dapprima ha pensato all’incendio (il comandante
Cannavina gli aveva infatti ordinato di chiudere l’impianto di condizionamento) ma, uscendo fuori, si accorge che era nebbia,
molto bagnata. Dopo un po' le fiamme sono scomparse e intravedeva
solo bagliori.
Sul ponte non ha percepito od ori particolari neppure di
bruciato; non ha avvertito sintomi irritativi. Quel tipo di nebbia,
aggiunge, cammina sull’acqua indipendentemente dalla direzione
del vento: si forma per ragioni termiche.


lo dicono anche Mattei e Valli (gli ormeggiatori che hanno salvato il mozzo) :

Mattei (ormeggiatore): dopo la Vegliaia si dirigono verso i
bagliori, poi entrano in un banco di nebbia e non vedono più neppure
questi. Si trovavano improvvisamente sotto una nave e sotto un’altra:
c’era visibilità zero. Secondo lui era nebbia perché non aveva
particolare odore di fumo, e poi c’era umidità ed aveva i capelli
bagnati;
Valli (ormeggiatore): dopo 500 metri dietro di loro sono spuntati
rimorchiatori e Vigili del Fuoco: sono entrati nella nebbia ove si sono ritrovati. Non vedevano niente; c’era un “caos micidiale“. Ed era
nebbia, perché aveva capelli e giubbotto bagnati. In Aprile capita la
nebbia, ed il teste ricorda che un suo collega, a Vada, dopo il surf
rimase avvolto dalla nebbia sulla spiaggia.
Non accusò disturbi da fumo.
Lui si era spiegato la collisione con il banco di nebbia;


lo dicono anche Comandanti di altre navi:
Petruzzella (verbale di udienza 26/1/96; comandante della M/N
Aldo ormeggiata alla calata Tripoli). Era in partenza per Genova e uscì
dal porto intorno alle 22,30/23. Trovò subito nebbia all’uscita della diga
foranea ; incappò in questo “muro” di nebbia pochi minuti dopo
l’uscita dal porto.


è vero che l'avvisatore Ricci non l'avrebbe vista, almeno fino alle 22.20, ma i più (anche lasciando stare l'equipaggio dell'Agip Abruzzo) dicono che c'era,
senza un motivo valido che mi permetta di dubitare delle loro testimonianze sono costretto a prenderne atto.

Re: Moby Prince Moby Prince MAYDAY MAYDAY MAYDAY collisione! siamo in collisione, siamo entrati in...

Inviato da  redribbon il 20/4/2013 7:54:25
Alla fine della richiesta di archiviazione del 5\05\2010 i P.M. così concludono:

La morte prematura ed improvvisa è umanamente inaccettabile quando la causa appare banale e assurda,
ma individuare ad ogni costo e senza sufficienti elementi probatori processualmente spendibili, determinismi e nessi causali eclatanti, clamorosi e di "alto livello",
oltre a dissipare preziose risorse,
avrebbe il solo effetto di riaprire ferite peraltro mai rimarginate, di creare illusioni nei vivi, uccidere una seconda volta i morti, fare molte altre vittime innocenti e costituirebbe un pessimo esercizio del servizio Giustizia


Non si può che condividere queste sagge considerazioni e concordare coi magistrati quando sostengono che individuare ad ogni costo cause eclatanti senza che ve ne sia la prova, è perfettamente inutile e sbagliato:
è impossibile ottenere qualcosa nei tribunali senza avere prove solide.
D'altro canto, non posso non osservare che i morti si uccidono anche pronunciando sentenze eventualmente viziate da una errata ricostruzione del fatto accaduto,
che, qualora errata, rischiano pure di disonorare la memoria di alcuni morti,
senza che vi sia la prova certa di ciò che è avvenuto, ma basandosi solo su una "presunzione".


Occorre infatti osservare che sulla Moby Prince l'ufficiale di guardia in sala macchine doveva adempiere ai seguenti obblighi IMMEDIATAMENTE in caso di incendio grave (pag 699 della sentenza di primo grado) :
1) mettere in moto le pompe impianto idrico antincendio (quello manuale, poichè lo sprinklers si presume che sia sempre a partenza automatica) ;
2) arrestare le pompe nafta;
3) fermare la ventilazione;
e, tra l’altro, il II ufficiale di coperta è “assegnato” all’impianto a pioggia.


Ho trovato su mobyprince.com che alla sala macchine erano assegnati:
1) il direttore Roberto Santini
2) il primo ufficiale Rosario Castorina
3) il secondo ufficiale Salvatore Ilari (sostituiva il secondo Gennaro Lombardo sbarcato in mattinata)
4) il terzo ufficiale Gaspare La Vespa
5) l'allievo Antonello Cassano

che cosa hanno fatto gli ufficiali di macchina dopo la collisione,
oltre ad avere messo (non ricevendo comunicazioni dalla plancia) le eliche da "avanti tutta" in leggermente avanti?
Si suppone NIENTE!
Il loro dovere era di mettersi in comunicazione col comandante onde ricevere disposizioni,
e dobbiamo presumere che il direttore di macchina Santini (forse accompagnato da un ufficiale) sia salito su un ponte ed abbia potuto apprezzare la situazione: avrà certamento visto,
una palla di fuoco dopo la prua, la petroliera, odore di nafta, che la Moby stava prendendo fuoco...
a questo punto egli doveva (senza bisogno di ordini dal comandante) :
mettere in moto le pompe antincendio (si parla dell'impianto manuale, a cui attaccare le manichette nei vari punti di distibuzione),
poi andava azionata anche la pompa dell'impianto automatico (sprinklers),
fermare la ventilazione.

Sappiamo dal video di Angelo Canu che per un certo tempo dalla collisione la situazione a bordo della nave non è stata critica, infatti, lo stesso Angelo ha avuto il tempo di cambiarsi (si è messo i jeans, mentre nel video si vede allo specchio che aveva la tuta) di preparare i bagagli, di spostarsi nel salone DeLux.

Ma nessuno, NESSUNO, in sala macchine ha fatto ciò che avrebbe dovuto fare.
Come si spiega?

Eppure non ci sarebbe voluto poi molto a spegnere gli interruttori della ventilazione e ad accendere le pompe del sitema antincendio,
trattasi di compiti chiari, brevi e semplici,
ed era nel loro preciso interesse agire, se non volevano morire avvelenati o bruciati (come è successo).
Invero, se, una volta avvenuta la collisione, gli ufficiali avessere avuto intenzione di suicidarsi, non avrebbero potuto comportarsi meglio di come si sono o si sarebbero comportati seguendo la ricostruzione degli eventi fornita dalla magistratura.
Tra l'altro,
ammesso, ma non concesso, che il comandante e gli ufficiali di coperta fossero svenuti,
gli ufficiali macchinisti hanno pure lasciato che il traghetto, prima restasse in un mare di fuoco, e,
dopo 10-15 minuti che si è disincagliato dalla petroliera grazie alla manovra di Superina,
andasse alla deriva?


Che cosa, o chi, ha impedito al comandante e agli ufficiali, sia di coperta che macchinisti, di agire?


L'unica spiegazione logica che mi viene in mente è quella di un gruppo di terroristi, certamente dei professionisti attrezzati (non quattro straccioni) tipo degli incursori, che hanno dirottato la Moby Prince su una petroliera,
ed è chiaro che per il pubblico doveva sembrare un incidente, tanto chi doveva capire avrebbe capito.
Si dovrebbe anche ammettere che il marconista agisse, come tutti gli ufficiali, sotto minaccia delle armi.
Capisco bene che questa è un ipotesi che può apparire forzata, forse lo è,
del resto lo è anche la ricostruzione dei magistrati,
ma non so spiegarmi in altro modo la mancanza operativa degli ufficiali della Moby Prince nei minuti immediatamente successivi alla collisione, se non a causa di una coercizione da parte di terzi.
Se poi non è così, tanto meglio
(preciso che io non sento certo il bisogno di avere o credere per forza a ricostruzioni eclatanti, mi starebbe benissimo l'incidente come avevo sempre pensato non conoscendo bene il caso, solo che qui c'è qualcosa che non quadra) ,
ma non posso accettare tranquillamente che gli ufficiali di coperta e macchinisti della Moby Prince non abbiano fatto il loro dovere, questo è offensivo per la loro memoria.
Dovrei vederlo coi miei occhi che non hanno fatto niente per poterci credere.
E certo non regge come spiegazione che siano tutti morti istantaneamente o dopo avere percorso 20 metri, semplicemente, ci sono prove (il video di Canu, gli esami tossicologici) dimostranti che non sono morti istantaneamente o entro due minuti.







p.s.: un ultima considerazione:
attenzione a non cadere nella trappola delle ipotesi alternative, quale che siano, plausibili o meno,
come bettoline, traffico di armi, o altro,
perchè il loro effetto è quello di distogliere l'attenzione della gente in modo che non si ponga le giuste domande e non faccia caso agli ovvi interrogativi, che, nella fattispecie, sono,
cosa è successo a bordo della Moby Prince dopo la collisione?
Perchè non è stato manovrato per togliersi o anche solo allontanarsi dal mare di fuoco?
Perchè non c'è traccia di un tentativo antincendio?
Perchè si sono lasciati avvelenare tenendo la ventilazione forzata accesa?
Perchè la Moby Prince è diventata (ad eccezione del mayday) una nave fantasma immediatamente dopo la collisione?

Re: Moby Prince Moby Prince MAYDAY MAYDAY MAYDAY collisione! siamo in collisione, siamo entrati in...

Inviato da  redribbon il 6/5/2013 8:54:41
Penso che valga la pena esplicitare alcune considerazioni sui mayday lanciati dal marconista della Moby Prince, e sulle conseguenze che si possono dedurre, cose che già si sanno, ma a cui non è stata data la giusta importanza, neanche nei documentari che ho visto.

Alle 22.25.29 l'ufficiale marconista della Moby Prince lancia un mayday che risulta essere debole e coperto da interferenze radio, probabilmente di una stazione radio francese.
Alle 22.44.28 c'è un secondo mayday, con lo stesso timbro di voce del primo, di cui si può sentire solo "Moby Prince Moby Prince" e qualche altra sillaba.

Per comprendere cosa dicesse il primo mayday confuso un consulente tecnico del P.M. si recò presso una ditta specializzata nella ripultura di suoni, proprio a scopi forensi, in Inghilterra, la quale fornì la seguente interpretazione del mayday:
“May Day May Day (a questo punto cessa il primo segnale interferente) Moby Prince, Moby Prince, May Day, (inizio del secondo segnale interferente) May Day, May Day, Moby Prince, siamo in collisione, siamo entrati in collisione ... iamo fuoco, siamo entrati in collisione prendiamo fuoco, May Day, May Day, May Day, ... ne ... co”
con la possibile variante che al posto di "siamo entrati" poteva anche essere "stiamo entrando" .

I giudici del primo processo commissionarono una propria perizia fonica a dei periti della Fonit – Cetra (Furnari-De Rosa) , la quale sostiene che il primo mayday dice le seguenti parole:
Moby Prince, Moby Prince, May Day, May Day, (interferenze radio) May Day, Moby Prince, siamo in collisione, siamo in fiamme, occorrono (p.n.c.) i vigili del fuoco, Compamare se non ci aiuti prendiamo fuoco! May Day, May Day ...

Quest'ultimo è il mayday assunto dai giudici e che potete trovare riportato in alcuni siti, tra cui wikipedia.
Il problema è che è sbagliato, è sbagliata l'interpretazione del mayday.
E chi lo dice che è sbagliata?
Basta applicare un paio di filtri audio con due editor audio perchè si possa sentire chiaramente, ed al di là di ogni ragionevole dubbio, che verso la fine il mayday dice
"siamo entrati in collisione e prendiamo fuoco" e non certo
"Compamare se non ci aiuti prendiamo fuoco" ,
lasciando perdere la parte centrale del mayday, che è quella più disturbata e, quindi, di difficile interpretazione,
per cui sarebbe comprensibile che nella parte centrale vengano date interpretazioni diverse,
nella parte finale non ci sono dubbi e non possono esserci dubbi, parlando di un lavoro professionale, che non dice affatto "Compamare se non ci aiuti prendiamo fuoco".
Ed infatti, anche nelle indagini della Procura di Livorno in conseguenza della riapertura del caso, il C.T. dei P.M. avvalora la seguente interpretazione del mayday:
"Moby Prince Moby Prine, mayday... mayda mayday, Moby Prince, siamo in collisione, siamo entrati in collisione, prendiamo fuoco, siamo entrati in collisione e prendiamo fuoco, mayday, mayday"
(pag. 46 della richiesta di archiviazione)
Da ciò se ne può dedurre che anche per i P.M. che si sono occupati recentemente della questione, la perizia Fonit-Cetra è sbagliata, almeno parzialmente, sebbene non lo scrivono chiaramente nella richiesta di archiviazione.

Cosa cambia se invece di dire "Compamare se non ci aiuti prendiamo fuoco" dice "siamo entrati in collisione e prendiamo fuoco" ?
Dimostra che la perizia Fonit-Cetra è sbagliata,
e secdondo me è sbagliata in un modo grossolano, direi da dilettanti, tale da renderla inattendibile.
E allora?
Si dà il caso che la perizia Fonit-Cetra è quella che ha eliminato il secondo mayday delle 22.48,
ha cioè concluso che non c'è, non esiste, ed i giudici gli hanno dato retta escludendo la presenza di questo secondo mayday,
anche se il figlio del marconista ha riconosciuto la voce del padre, che dice (almeno) "Moby Prince Moby Prince" e si è detto sicurissimo che è la voce del padre.
Su mobyprince.com vi è la registrazione di 44 minuti del canale 16 di quella sera,
http://www.mobyprince.com/registrazione
tra il minuto 29 e 47 secondi e 29 e 49 secondi si può udire chiaramente "Moby Prince Moby Prince" pur se parzialmente coperto e intramezzato dalle voci americane del Cape Breton.
Come si faccia ad escludere la presenza di qualcosa che è chiaramente udibile nelle registrazioni audio, per me resta un mistero. Penso che avrebbe dovuto essere fuori discussione la presenza di questo secondo mayday.

Ammettiamo invece che esista questo secondo mayday.
Che cosa dimostra?

Dimostra che a 20 minuti dalla collisione un ufficiale, l'ufficiale marconista, è vivo e sta facendo il suo lavoro,
e se l'ufficiale marconista è in grado di svolgere il suo lavoro 20 minuti dopo la collisione,
non si spiega come mai gli altri ufficiali, comandante compreso, non hanno fatto il loro dovere.



La presenza del secondo mayday,
oltre, dunque, a rafforzare decisamente quello che dicevo negli altri post,
porta ad altre conseguenze logiche con annessi interrogativi di una rilevanza tale da non potere essere trascurati, infatti,
il corpo del marconista è stato ritrovato nel vestibolo attiguo alle cabine di seconda classe,
quindi dentro i locali della nave,
ammettendo che sia morto subito o poco dopo il secondo mayday (questo per venire incontro alla ricostruzione ufficiale) ,
non si capisce perchè, con la difficoltà a comunicare mediante il VHF portatile, difficoltà che certamente non può essere sfuggita allo stesso marconista, stesse dentro i locali
della nave:
logica, buon senso, praticità ed esperienza di lavoro vorrebbero che viste le difficoltà a farsi sentire da Compamare, il marconista stesse su un ponte a trasmettere per cercare di farsi ricevere meglio.
Più importante da osservare, ma collegato a quanto scritto sopra, è che secondo i periti, una volta sviluppatosi l'incendio a bordo, le condutture del sistema di ventilazione hanno iniziato a trasportare e, quindi, a diffondere nei vari ambienti della nave fumi caldi intorno ai 200 gradi,
ora è evidente che non si resta continuamente in ambienti in cui sta entrando fumo a questa temperatura e fumo avvelenato, per giunta, da eteri di petrolio, si avrebbero difficoltà respiratorie, dolore cutaneo per i fumi caldi, difficoltà a vedere per lacrimazione degli occhi... ,
senza pensarci, ISTINTIVAMENTE si tende ad uscire da tali locali ed a dirigersi in ambienti con condizioni migliori,
e sulla Moby Prince vi erano i ponti coperta ed imbarcazioni di poppa dove andare, dove cercare rifugio,
che poi anche stando sui ponti a poppa sarebbe giunta prima o poi lo stesso la morte, non inficia quanto sostengo: sicuramente si stava meglio che nei locali interni.
Certamente si potrebbe supporre che il marconista, per qualche motivo sconoscito, sia entrato dopo all'interno dei locali della nave, e qui vi abbia trovato la morte,
però, nel vestibolo vicino alle cabine di seconda classe sono state ritrovate altre persone,
tra cui la moglie del comandante ed il II ufficiale di coperta Lido Giampietroni, il quale era assegnato all'impianto antincendio automatico, di nuovo, non si spiega cosa il II ufficiale ci facesse in detto vestibolo, invece che di occuparsi dell'impianto antincendio mai entrato in funzione!


Ma i dubbi non finiscono qui:
dando uno sguardo ai valori tossicologici del marconista si scopre che aveva un 10% circa di CO e 38 microgrammi di cianuri su 100ml (nella sentenza è riportato per mero errore di trascrizione lo 0,10% di CO, ma è in realtà il 10%) ,
questi valori non sono tali da determinare la morte per avvelenamento, e neanchè l'incapacitazione (lo svenimento) e questo per valutazione unanime, anche di quei medici sostenenti che la sopravvivenza sia stata solo di 20 minuti, al massimo 30 per tutti a bordo della nave.
Quindi, si dovrebbe supporre che il marconista sia morto direttamente per l'incendio (bruciato vivo, schock neurogeno) prima che il suo corpo avesse il tempo di accumulare valori più alti di CO e cianuri,
ma ciò è arduo sostenerlo dopo 20 minuti di sopravvivevnza in cui svolgeva il suo lavoro, perchè non è che te ne vai o stai nelle fiamme dopo 20 minuti, anzi, si presume che uno si sia alllontanato quanto possibile dalle fiamme.
Altra alternativa è che sia morto soffocato per una concentrazione particolarmente alta nell'ambiente di CO tale da rendere del tutto impossibile la respirazione e determinare, quindi, la morte rapida per mancanza di ossigeno,
ma anche questo è difficile sostenerlo poichè altri trovati nello stesso ambiente del marconista dimostrano invece di avere avuto il tempo di accumulare valori alti di CO e cianuri, inoltre, anche istintivamente, si tende a non entrare, o ad uscire da un ambiente in cui sia diventato impossibile respirare.

Diventa tutto spiegabile se invece sono stati costretti da qualcuno a stare in quell'ambiente.

Sempre la presenza del secondo mayday introduce il perchè non si sono buttati in mare?
Solo il barista Esposito si è buttato, vestito, e col giubbetto salvagente, e poi, purtroppo, annegato.
Strano che altri membri dell'equipaggio (lasciamo stare i passeggeri che erano per lo più nel salone Delux) non si siano buttati in mare,
certamente si deve supporre che per i primi 10-15 minuti fosse un tentativo impossibile per la presenza del mare circostante il traghetto incendiato dal petrolio, ma una volta che si è staccata la Moby Prince ha iniziato a girare in tondo allontanandosi dal mare in fiamme e a quel punto qualcuno avrebbe potuto gettarsi in mare, ma questo non è accaduto.

Anche qui, diventa spiegabile se sono stati costretti da qualcuno a restare a bordo.

Ora si capisce che la presenza del secondo mayday sarebbe una spina nel fianco, diciamo anche un "temperino", se non un coltello, nel fianco della ricostruzione che contempla il semplice incidente in nebbia,
non c'è quindi da stupirsi che i giudici siano stati lieti di condividere le conclusioni della perizia Fonit-Cetra escludendone l'esistenza.
Secondo me hanno sbagliato,
se, in assenza del secondo mayday, resto perplesso sugli avvenimenti e posso ipotizzare un dirottamento, ma senza esserne troppo sicuro,
con la presenza del secondo mayday la logica mi spinge inesorabilmente a spiegare gli avvenimenti a bordo della Moby Prince con la presenza di un commando a bordo.

Re: Moby Prince Moby Prince MAYDAY MAYDAY MAYDAY collisione! siamo in collisione, siamo entrati in...

Inviato da  reaven il 7/5/2013 6:21:08
Citazione:

redribbon ha scritto:
se, in assenza del secondo mayday, resto perplesso sugli avvenimenti e posso ipotizzare un dirottamento, ma senza esserne troppo sicuro,
con la presenza del secondo mayday la logica mi spinge inesorabilmente a spiegare gli avvenimenti a bordo della Moby Prince con la presenza di un commando a bordo.


La tua ipotesi sembra plausibile ma la domanda è perche' ?
forse erano diventati scomodi testimoni?
E se le navi americane che trasportavano armi , trasportavano anche un commando di incursori? Chi lo sa.....

Re: Moby Prince Moby Prince MAYDAY MAYDAY MAYDAY collisione! siamo in collisione, siamo entrati in...

Inviato da  redribbon il 9/5/2013 8:38:45
Citazione:

reaven ha scritto:

La tua ipotesi sembra plausibile ma la domanda è perche' ?
forse erano diventati scomodi testimoni?
E se le navi americane che trasportavano armi , trasportavano anche un commando di incursori? Chi lo sa.....



Dubito che siano stati gli americani, o comunque, non certo per un presunto traffico di armi:
il tenente Gentile ha ribadito con forza che egli non ha mai visto operazioni di scarico-carico di armi in orari serali,
e che il sospetto di traffico di armi nasce da un fraintendimento di una sua testimonianza in cui non ha specificato, in riferimento alla\e nave\i a cui si riferiva con "stava caricando", l'avverbio di tempo.
Il traffico di armi illecite si fa al largo, in rotte non frequentate abitualmente da natanti,
e comunque, se proprio si dovesse fare in porto, si fa in luoghi, orari e con metodi che mettano al riparo da sguardi indiscreti.
In ogni caso, se anche dovesse essere che qualche nave americana stava caricando armi e fosse stata avvistata da qualcuno sulla Moby,
non vedo perchè gli americani si sarebbero dovuti preoccupare: essendo noto che verso i militari americani, e gli USA in generale, l'Italia ha sempre dimostrato arrendevolezza, al massimo rischiavano un richiamo per un infrazione alla norma,
cosa altro vuoi che facessero le autorità italiane agli americani?
Sempre se qualcuno sulla Moby lo avesse segnalato,
infatti, è assai probabile che un movimento di casse notato laggiù, verso la nave americana, non destasse il minimo interesse da chi guardava sulla Moby.
Inoltre una operazione come quella che si avrebbe nell'ipotesi del dirottamento non si improvvisa in cinque minuti,
e non si compie certo per eliminare testimoni di un eventuale infrazione ad una norma.

Ipotizzando il dirottamento, la prima domanda che viene (ed è anche un motivo per cui ci si fatica a crederci) è:
"ma che razza di bastardi potrebbero mai fare una strage del genere? Come può anche solo venire in mente a qualcuno di lanciare un traghetto su una petroliera?"
Dopo l'11 settembre bisogna ammettere che uomini del genere e con pensieri così bacati esistono.

Se l'ipotesi del dirottamento dovesse essere vera,
bisognerebbe anche ammettere che la petroliera Haven, pure questa come l'Agip Abruzzo trasportante petrolio iraniano, ed esplosa nel mar ligure a poche ora di distanza, sia stata sabotata.
Una strage del genere non si compie solo a scopo di ricatto, ma deve esserci anche la componente di vendetta per qualcosa che il governo italiano avrebbe commesso.
Penso che il perchè sia da ricercarsi in una punizione e ricatto nei confronti di una politica del governo italiano, quale non posso saperlo;
bisgonerebbe conoscere la politica non solo ufficiale ma anche ufficiosa a partirte dagli anni 80, e forse anche da prima, per capire chi poteva avercela col governo italiano.

Per esempio, la mafia siciliana di sicuro lo aveva un ottimo motivo per essere furibonda col governo italiano dopo il maxiprocesso,
ad agosto del 1991 la mafia uccise il magistrato Scopelliti, che doveva occuparsi dell'accusa in Cassazione,
ma, a quanto ho sentito, secondo un pentito le stragi mafiose vengono pianificate solo a partire dall'autunno del 1991 e prima "regolano i conti" con Falcone e Borsellino,
inoltre, un operazione del tipo che sarebbe accaduta ipotizzando il dirottamento della Moby Prince ha dietro una pianificazione, sia nell'ideazione che nella realizzazione, troppo "evoluta" perchè possa essere realizzata dai mafiosi,
i quali per lo più mettevano bombe.
Tra l'altro, i mafiosi potevano avere sostanze o strumenti provocanti lo svenimento nelle vittime (come io credo sia avvenuto almeno nel caso del comandante e III ufficiale della Moby) senza che ne restasse traccia?
L'ipotesi del dirottamento della Moby Prince mi sembra più un operazione alla "Mossad".

La domanda è: chi poteva avercela col governo italiano?
Avevamo un torto nei confronti di qualcuno??

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