Cos'è la legge?

Inviato da  matelda il 25/1/2006 13:30:07
Ciao a tutti,

ho una domanda, anzi una serie...

vi chiedo:

cos'è la legge?

a che cosa serve la legge?

si può vivere senza la legge o si può superarla solo dopo averla intimamente compresa rispettata?

la legge serve forse a sopperire delle "mancanze" della coscienza?
Dove io non sono in grado di arrivare -ad esempio se non capisco che essere razzisti è un reato- allora interviene la legge a sopperire la mia non-consapevolezza?

e inoltre, esiste una differenza tra le leggi e la Legge non scritta, quella di Antigone per intenderci? Perchè spesso rispettiamo le prime e violiamo le seconde?

Le leggi sono morali?

Grazie di cuore a chiunque vorrà rispondermi!!!

m.

Re: cos'è la legge?

Inviato da  Santaruina il 25/1/2006 14:22:21

Che argomentino semplice semplice…

Io personalmente credo che vi sia una innata superiorità della Legge Morale rispetto a qualsiasi legge scritta, e che quest’ultima intervenga per tentare di raddrizzare un processo di decadenza difficilmente rimediabile.

Quando gli uomini hanno bisogno di vedere per iscritto cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, a mio parere qualcosa si è rotto.

Blessed be


Re: cos'è la legge?

Inviato da  Santaruina il 25/1/2006 14:23:32

Matelda ha accennato ad Antigone, non ho resistito alla tentazione di riproporre un commento molto “aperto” che avevo scritto tempo fa.
Questo mi pare il luogo adeguato.

_________


«Neppure pensavo i tuoi decreti avere tanta forza che tu uomo potessi calpestare le leggi degli dèi, quelle leggi non scritte e indistruttibili.
Non soltanto da oggi né da ieri, ma da sempre esse vivono, da sempre: nessuno sa da quando sono apparse».
Antigone davanti al tiranno Creonte.

_________

Una delle più grandi conquiste della civiltà umana, ci è stato insegnato, è rappresentata dall’aver messo per iscritto le leggi che regolano la pacifica convivenza dei cittadini.

Passo dopo passo, a partire dal celebre Codice babilonese di Hammurabi, passando per il monumentale Diritto Romano, da Giustiniano fino al Diritto Moderno, gli esseri umani hanno saputo dare corpo alle regole che mettono ordine al loro vivere, affinché chiunque possa conoscere i propri diritti e i propri doveri.

Indubbiamente un grande progresso, almeno secondo la storiografia positivista.

Ma dietro l’apparenza di questo monumentale processo durato millenni, qualcuno ha intravisto una realtà diversa.
E’ il caso, ad esempio, del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche, che nella sua opera “Genealogia della Morale” compie una attenta analisi alla ricerca delle origini del concetto di Giustizia nella storia umana.

Secondo Nietzsche, la messa per iscritto delle norme e delle regole da parte di una comunità, lungi dal segnare un “progresso”, rappresentano al contrario per quella civiltà l’inizio della decadenza.

In una comunità sana, infatti, la legge naturale è compresa e rispettata da tutti, senza imposizioni, quale segno di un ordine superiore inviolabile.

La comparsa del codice scritto denuncia invece un processo decadente, dal momento che tale codice nasce per porre rimedio alla violazione sempre più frequente delle leggi naturali da parte di membri della comunità stessa.

Inoltre, ad aggravare ulteriormente il carattere decadente dei codici scritti, nel corso della storia si presentano sempre più spesso casi in cui lo stesso Diritto voluto dal potere risulta in netto contrasto con il Diritto Naturale, universale e non scritto.

I popoli antichi erano consapevoli di questa frattura, e come sempre ne hanno lasciato testimonianza nei loro splendidi miti.

La storia della giovane Antigone, fragile e fiera, messa in atto in modo sublime da Sofocle, narra meglio di mille testi il profondo contrasto tra Legge Civile (nomos) e Legge Naturale (phusis).

La storia si svolge a Tebe, dove il tiranno Creonte ha decretato che il corpo di Polinice, fratello di Antigone, sconfitto in battaglia mentre combatteva per il possesso della città debba rimanere insepolto.

Creonte giudica Polinice come traditore della Patria, una delle colpe più infami, e per questo la condanna decisa è altrettanto crudele.

Ma Antigone sa che ogni corpo deve ricevere sepoltura, è una legge naturale inviolabile, fondamento della stessa civiltà umana.
Così sfida l’autorità, disobbedisce ad una legge imposta dal potere che ritiene ingiusta e onora il corpo del fratello con una retta sepoltura.

Antigone si trova davanti ad un dilemma, la legge degli uomini, della polis, e la legge naturale sono in contrasto, e decide di seguire quella legge che ritiene superiore, andando incontro a una crudele condanna.

Antigone è una giovane eroina dal cuore puro, il suo dramma racconta quello vissuto da miliardi di esseri umani che si ritrovano a dover sottostare a leggi fatte da uomini per dominare altri uomini, leggi a volte in netto contrasto con il diritto naturale, con quella legge morale così a lungo cercata anche dal vecchio Kant.

Una civiltà si trova in uno degli ultimi stadi di decadenza quando ha bisogno di consultare codici e tavole per sapere cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, e la decadenza giunge al culmine quando chi detiene il potere arriva al punto di invertire i principi basilari della legge naturale e decreta come legittimo ciò che è iniquo.

E non è certo con nuove leggi, con nuovi patti sociali, con nuove o vecchie costituzioni “illuminate” che la decadenza può essere fermata.
____



Re: cos'è la legge?

Inviato da  yarebon il 25/1/2006 14:37:14
mi trovo per lo più d'accordo con Santaruina,che ha messo per iscritto più o meno anche il mio pensiero riguardo le leggi!

Re: cos'è la legge?

Inviato da  Santaruina il 25/1/2006 15:36:01

Una buona sintesi del concetto di legale - legittimo fresca fresca:

legale si riferisce semplicemente alla legge; legittimo si riferisce al diritto.
Se è vero che la legge ha la funzione di legittimare, la logica aggiunge: “a condizione che essa rappresenti il diritto”.
Quando non lo rappresenta è intrinsecamente e moralmente nulla.
Il diritto non è figlio della legge, ma è esattamente il contrario.
La legge è pura espressione del potere mentre il diritto appartiene all’uomo
, il quale, pertanto, non lo può inventare ma può solo scoprirlo e “leggerlo” nei bisogni essenziali e costanti della propria specie, che vanno sotto la denominazione di “diritti naturali”.


da qui

Blessed be


Re: cos'è la legge?

Inviato da  fiammifero il 25/1/2006 15:49:50
Oltre ad Antigone abbiamo pure Socrate e la sua morte è un esempio di una persona che, pur ritenendo di subire un'ingiustizia, ha preferito essere coerente con la legge.
A Socrate fu imposto di morire e sebbene la sua volontà fosse così diversa da quella della legge, decise di seguire le leggi della città e si sottomise a queste e si uccise. Quindi sicuramente è proprio l'esempio contrario di Antigone: un uomo che reputa la legge al di sopra anche della sua coscienza morale e della sua legge morale e per questo sceglie di seguire la legge della città e non la propria. Quindi, in questo caso, abbiamo delle leggi scritte che vanno al di fuori, superano di gran lunga la propria legge morale.
pertanto ritengo che la definizione di legge sia
compromesso nel senso che una legge scritta cerca di mediare tra la morale individuale e le esigenze della collettività.
Ben altro è il problema di legge buona o cattiva ,qui entrano in gioco altre componenti quali le necessità del legislatore ,la cultura predominante,le direttive politiche etc.

Re: cos'è la legge?

Inviato da  Santaruina il 25/1/2006 17:03:24

Ciao Fiammifero

il tuo riferimento a Socrate è molto pertinente.
Una analogia con Antigone però c’è, ovvero entrambi pagano con la vita il loro essere coerenti con la propria Legge Morale.

Nel caso di Socrate, egli era convinto della necessità di rispettare le Leggi dello Stato anche quando esse fossero sbagliate.

Riteneva essenziale per il quieto vivere che quelle leggi ci fossero, mentre Antigone riconosceva innanzitutto la Legge Superiore, e riteneva giusto seguire quella a costo di infrangere la legge della Polis.

Non a caso Antigone è stata spesso vista come una icona della Anarchia, quella con la A maiuscola, che antepone la dignità e la libertà del singolo davanti ad ogni prevaricazione, nel nome di un’etica superiore, mentre Socrate rappresenta tuttora il massimo esempio di fedeltà nelle regole che gli uomini si impongono per un ordinato vivere, anche nel caso in cui esse siano ingiuste.

Non me ne voglia il mio avo ateniese, ma io personalmente ho sempre avuto un debole per la dolce e decisa Antigone.

Blessed be


Re: cos'è la legge?

Inviato da  matelda il 25/1/2006 17:14:28
In effetti è piuttosto complesso!!!

socrate e antigone: apparentemente sembrerebbero agli antipodi, come scrive Fiammifero.
Ma è proprio così mi chiedo? non è che Socrate rispetta la legge, si sottomette ad essa proprio perchè l'aveva superata? perchè lui non aveva più bisogno di essa, ma gli ateniesi sì.
e quindi suo dovere morale era portare l'esempio anche agli altri, a quelli che delle leggi invece ne avevano bisogno?
Quindi, forse, lui, sottomettendosi alla legge, in realtà se ne distacca, sottolineando il primato morale della coscienza che, proprio perchè libera e retta e sopra le leggi, può anche decidere di piegarsi ad esse.







Re: cos'è la legge?

Inviato da  Santaruina il 25/1/2006 18:24:08

Non omne quod licet honestum est

Non tutto ciò che è lecito è onesto


Blessed be


Re: cos'è la legge?

Inviato da  fiammifero il 25/1/2006 21:12:55
Sto proprio leggendo ora Apologia e Critone,ed mi ha sfiorato questo pensiero:
Socrate si sarebbe comportato così se non avesse avuto 70 anni?
La sua era propria sottomissione alla legge,o una grande presa per i fondelli visto che era quasi alla fine della sua vita e non aveva niente da perdere se non la sua dignità e quindi ha voluto dare uno "schiaffo morale" ai suoi concittadini e così essere ricordato in eternità?
In fin dei conti erano molti di meno i suoi estimatori.

Re: cos'è la legge?

Inviato da  Santaruina il 25/1/2006 23:18:58

Fiammifero

era quasi alla fine della sua vita e non aveva niente da perdere se non la sua dignità e quindi ha voluto dare uno "schiaffo morale" ai suoi concittadini e così essere ricordato in eternità?

Povero Socrate…

in effetti ai nostri giorni un gesto del genere appare veramente sorprendente, ma forse ogni tanto nasce anche qualche uomo disposto a morire per i suoi ideali…
concediamoli questa possibilità…

Blessed be


Re: cos'è la legge?

Inviato da  Santro il 26/1/2006 7:59:52
Salve a tutti

Citazione:
Secondo Nietzsche, la messa per iscritto delle norme e delle regole da parte di una comunità, lungi dal segnare un “


Quindi accettando questa visione (che trovo molto plausibile), la decadenza della nostra civiltà è iniziata con la consegna delle tavole a Mosè? (O forse è meglio considerare come inizio la messa per iscritto del codice di Hammurabi, visto che le leggi, più o meno, erano le stesse? Inoltre ispirate pure queste, sembra, da una "Entità Superiore".)

Citazione:
Socrate si sarebbe comportato così se non avesse avuto 70 anni?


Socrate era convinto che la vera vita sarebbe iniziata dopo la morte. Insomma, per lui morire era tutt'altro che una sciagura. Quindi il suo esempio di rispetto della legge, viene spogliato dell' "autosacrifio", per chi comprende la sua visione della vita.

Re: cos'è la legge?

Inviato da  fiammifero il 26/1/2006 9:03:08
Scusate se ho scandalizzato qualcuno,ma questo è il mio primo approccio con Socrate perchè i miei studi sono solo tencici,ed mi ha incuriosito una frase che mia figlia mi ha rivolto,dicendo che ho molte analogie con lui.
Avrà voluto mandarmi gentilmente a quel paese?

Re: cos'è la legge?

Inviato da  Ashoka il 26/1/2006 10:14:35
Un episodio in cui Socrate fu coinvolto

Una decina di anni prima della sua condanna a morte, verso la fine della guerra del Peloponneso (406 a.c.) , gli Ateniesi riportarono la loro ultima grande vittoria navale: le Arginuse. Gli strateghi, pur vittoriosi, a causa di una tempesta, non portarono soccorso ai naufraghi (gli Ateniesi nella battaglia persero infatti 25 navi) e non raccolsero i cadaveri per dar loro giusta sepoltura.
Al loro ritorno ad Atene furono destituiti e dovettero subire un processo (narratoci da Senofonte nelle Elleniche). Teramene volle intentare una causa collettiva, sotto la spinta dell'onda emotiva di sdegno (abilmente orchestrata da lui stesso), per punire i colpevoli e Socrate, che per quel giorno fu sorteggiato tra i giudici della causa, fu l'unico ad opporsi alla mozione. Le nomoi in realtà prescrivevano di giudicare gli strateghi singolarmente ma la reazione emotiva della folla, abilmente istigata da Teramene, volle giustizia sommaria (e non si rispettarono le nomoi).

A cosa servono dunque le leggi? In un mondo in decadenza, così come tratteggiato da Santaruina, in cui il rispetto della physis non vi é più ed anzi ci si serve della legge morale come pretesto per realizzare i propri fini (allora fu Teramene, oggi.. non vi ricorda nulla?), le nomoi possono servire come guida e come freno dalle reazioni emotive dettate dalla paura: phobos.
Per realizzare questo tipo di nomoi bisogna però che esse siano frutto e figlie proprio della legge morale physis o si rischia che esse, figlie della paura emotiva e guidate da un demagogo, tradiscano proprio la legge morale e portino alla rovina.

Ashoka

Re: cos'è la legge?

Inviato da  matelda il 26/1/2006 12:52:14
a proposito della morte di Socrate: se è vero, come dicono taluni, che la sua dottrina e quella di Platone risentono di influssi orientali di tipo mazdeico o zarathrustiano, è possibile che socrate credesse dunque in una sorte di reincarnazione e "disprezzasse" la carne, considerando il corpo una specie di prigione dalla quale bisgona liberarsi...

Alla Pindaro: "meglio sarebbe non essere mai nati, e, una volta nati, morire il prima possibile"...

La sua morte sarebbe quindi una specie di catarsi, di purificazione dal corpo per far "trionfare" invece lo splendore della coscienza. e, considerato che il corpo è una gabbia, è necessario che esso si pieghi alle nomos degli uomini...

Nell'ebraismo c'è una caso analogo...Maimonide scrive nel TRattato del Perdono, e questo pensiero è ripreso da Levinas, che compito di Dio è giudicare l'uomo, ma, nel caso in cui l'accusato decidesse di istituire un processo a suo carico, l'uomo e le leggi dell'uomo si possono sostituire a quelle di Dio.

L'uomo quindi può essere processato dall'uomo, dalle leggi umane e, una volta scontata una condanna umana, Dio non può più condannarlo.
sostituendo Dio con coscienza o con physis e considerando le leggi dell'uomo come nomos, è più meno quello che succede a Socrate, che si piega al nomos...

m.



Re: cos'è la legge?

Inviato da  padma il 26/1/2006 13:45:45
ciao matelda, scrivo le mie osservazioni in merito.

Personalmente ritengo che in linea teorica le leggi per regolamentare le "interazioni" tra gli uomini siano inutili.

Ti faccio un esempio (premettendo che la mia formazione religiosa e filosofica è più "orientale", rispetto alla vostra): la repubblica poolare cinese ha dichiarato nel 1999 illegale in quanto minaccia alla stabilità del paese la pratica del FaLun Gong.
Questa disciplina spirituale sosteneva cosa?
In parole molto povere, che in un mondo governato dal rispetto non sarebbero necessarie leggi.

Ora, io non sono un praticante di Fa Lun, ma questa è una chiave di volta che ricorre spessissimo nel Buddismo, in particolare nel buddismo Mahayana, il quale predica la nozione di interessere, la quale è collegata a doppio filo con la nostra nozione di rispetto verso l'altro.
Ma con una cosa in più: la nozione di non-attaccamento.

Ora, io mi dichiaro ateo, ma chi conosce bene il Mahayana può ben capire che buddhismo Mahayana ed ateismo possono tranquillamente coincidere: in effetti, penso che proprio i principi di inter-essere e di non-attaccamento possano costituire una legge Morale sostenibile tra tutti gli individui, rendendo inutili leggi imposte da una qualsiasi forma di potere superiore.

pà (che dopo questo va a fumarsene un'altra)


Re: cos'è la legge?

Inviato da  matelda il 26/1/2006 14:35:03
ciao Padma,

è davvero molto interessante l'articolo che hai postato e le parole che hai scritto...

non conosco bene Thich Nhat Hanh anche se ho alcuni dei suoi libri, ma conosco Henry Le Saux, il sannyasin cristiano, e Raimon Panikkar, un grande teologo indiano.

credo che in queste persone la legge nasca dall'interno, dalla disciplina morale che seguono, dalle regole che si impongono.
nel momento in cui tu hai ordine dentro di te, puoi costruire l'ordine anche fuori di te, anzi dicono - ma io non lo so, l'ordine è ancora be lontano da me! - che non c'è neanche bisogno di mettere in ordine l'esterno, perchè esso è un'emanazione di te e se tu sei in ordine, fuori è ordine.

e a questo punto le leggi diventano inutili. conoscendo se stessi, praticando il rigore nella vita, seguendo la via del rispetto di sè e dell'altro, ogni legge esterna diviene inutile, perchè tu SEI legge.

forse è come il tanto inflazionato "ama e fa ciò che vuoi" di Agostino, non frase da bacio perugina ma profondo rispetto per la propria legge interiore.

Ma non tutti compiono questo cammino di conoscenza, arduo e faticoso...e quindi in questo stato di decadenza imperversano le leggi...

m.



Re: cos'è la legge?

Inviato da  Santaruina il 26/1/2006 20:16:34

e quindi in questo stato di decadenza imperversano le leggi...

aggiungerei anche che il numero di leggi che una comunità si dà è direttamente proporzionale al grado di decadenza raggiunto dalla comunità stessa.

(in pratica: maggiore è lo stato di decadenza, maggiore il numero di leggi che si rendono necessarie)

Blessed be


Re: cos'è la legge?

Inviato da  matelda il 26/1/2006 21:52:57
"maggiore è lo stato di decadenza, maggiore il numero di leggi che si rendono necessarie"

...allora siamo messi proprio male!!!

il problema però è che molto spesso oggi le leggi anzichè contribuire a dare ordine portano disordine...caos e disordine, si contraddicono a vicenda, si basano su piccoli cavilli, su opinioni opinabilissime...tante piccole leggi adatte ad ogni situazione...mentre le Legge, la lagge morale, marcisce sempre più...mah!

Dura lex, sed lex (?!?)

m.

Re: cos'è la legge?

Inviato da  florizel il 26/1/2006 22:08:34
SantaruinaCitazione:
maggiore è lo stato di decadenza, maggiore il numero di leggi che si rendono necessarie

Ola,Santa.
Ciao a Matelda e a tutti gli altri.
Vi sto leggendo con grande interesse,ed una "domandina" mi sta assalendo,ferocemente:
Quanto la "decadenza" è un processo inevitabile ed irreversibile delle comunità umane,e quanto (e se) proprio le leggi hanno contribuito al suo verificarsi e/o al suo aggravarsi?

MateldaCitazione:
mentre le Legge, la lagge morale, marcisce sempre più...

Da questa tua affermazione,che condivido,se ne deduce che la legge scritta sia andata via via sostituendosi a quella morale,al punto di soppiantare ogni minimo impulso umano a darsi autonomamente delle "regole" per una pacifica convivenza.
Cosa ne pensate?

Re: cos'è la legge?

Inviato da  matelda il 26/1/2006 22:14:11
...circolo vizioso?
decadenza provoca leggi che provocano decadenza che ri-provoca leggi, all'infinito?

ma non lo so, ora ci pondero un po' su...

Re: cos'è la legge?

Inviato da  florizel il 26/1/2006 22:34:30
Citazione:
...circolo vizioso?

In effetti,bisognerebbe fare una distinzione tra le leggi che assicurerebbero il diritto e quelle che invece impongono dei divieti,e questo nel farsi del "diritto" convenzionalmente inteso.
Razionalmente,una legge dovrebbe essere proclamata in seguito al verificarsi di qualcosa ritenuto moralmente ingiusto.
Pensandoci bene,gli apparati che fanno le leggi sono spesso suscettibili di ingenerare a loro volta dei meccanismi che portano alla loro elusione.
Non lo so, l'argomento è vasto e di non facile discussione,ma credo che le leggi stesse generino poi un tipo di "decadenza" indotta,in qualche modo.

Re: cos'è la legge?

Inviato da  Santaruina il 27/1/2006 0:29:36

Ciao Flo

In effetti,bisognerebbe fare una distinzione tra le leggi che assicurerebbero il diritto e quelle che invece impongono dei divieti,e questo nel farsi del "diritto" convenzionalmente inteso.

E’ proprio così, una legge civile avrebbe senso esclusivamente se mette per iscritto il diritto preesistente e riconosciuto.

Ma già il fatto di dover compiere questo passo è un chiaro sintomo che qualcosa non funziona.

La situazione attuale poi è paradossale, la proliferazione di leggi e decreti ha raggiunto un tale livello che spesso esistono leggi che si contraddicono a vicenda, e tutti sappiamo come il lavoro di un buon avvocato consiste nel districarsi in tale labirinto puntando al cavillo e all’eterno rinvio delle udienze.

Come disse l’avvocato Taormina : “Non c’è divertimento nel difendere imputati innocenti”.

Attualmente la Legge è una parodia blasfema di quello che pretende di essere, è solo uno strumento in mano alle elite per tenere sotto controllo i “profani”.

Inutile fare esempi, specialmente per noi italiani.

Quanto la "decadenza" è un processo inevitabile ed irreversibile?

Io ho sempre visto il processo di decadenza di una società come la classica palla di neve che rotola sul pendio della montagna, un circolo vizioso come dice Matelda.

Di conseguenza, maggiore è il grado di decadenza, maggiore il “merito” di colui che tenterà di opporvisi.

Le “leggi” appaiono come un argine, ma essendo travolte dalla frana finiscono per diventare tuttuno e rendono la caduta ancora più celere.

Blessed be


Re: cos'è la legge?

Inviato da  gobbo il 27/1/2006 0:46:25
Da qualche parte ho letto questa frase. Per quel che mi ricordo è di uno dei pensatori greci, ma può darsi che mi sbaglio.
"la legge non serve perchè le persone malvagie non lo osserveranno lo stesso, mentre le persone per bene si comportano bene anche in assenza di essa."

il gobbo


Re: cos'è la legge?

Inviato da  florizel il 27/1/2006 0:59:37
Citazione:
una legge civile avrebbe senso esclusivamente se mette per iscritto il diritto preesistente e riconosciuto.

Giusto,se tale diritto fosse riconosciuto,non ci sarebbe alcun bisogno di una legge a confermarlo.

Ma la mia domanda andava in direzione di riflettere su quanto in realtà le leggi stesse provocano la decadenza,creando i presupposti di reazione alle restrizioni che impongono,soprattutto in una realtà sociale che lascia ampio margine all'interpretazione e applicazione delle stesse.





Re: cos'è la legge?

Inviato da  Santaruina il 27/1/2006 1:11:36

Come un argine che non essendo in grado di fermare la frana diventa anch’esso causa di distruzione…

più o meno…

secondo me Flo le leggi in sé non creano la decadenza, ne sono un sintomo, ma sono in grado di accelerarla.

C’è un altro fatto essenziale, infatti.
In una società decadente, le leggi sono fatte proprio dagli usurpatori che esercitano il loro dominio sui sottomessi.

La retorica dei “padri illuminati” e dei “saggi” compilatori dei codici lascia il tempo che trova, chi detiene il potere attualmente, o almeno negli ultimi 3.000 anni per quanto ne sappiamo, non ha alcuna intenzione di limitare l’uso del controllo che ha a disposizione, e la “legge” non sarà altro che uno strumento per “assoggettare”, tenendosi egli all’infuori.

Blessed be


Re: cos'è la legge?

Inviato da  Nero il 27/1/2006 2:23:21
A proposito delle leggi, scritte o meno, si devono distinguere le c.d. leggi morali dalle consuetudini.

La morale, come tale, non può esser da sola in grado di garantire la convivenza.
Primo, perché è personale e spesso differente tra individui; secondo, perché le norme morali non contemplano tutte le fattispecie che si manifestano nella vita sociale.
Va da sé che una società dallo spiccato senso morale, avrà forse una differente legislazione e sarà, soprattutto, più ligia nell'interpretare e nell'adempiere la normativa.

Differenti sono le norme consuetudinarie, ossia non dettate da una legge normativa, ma seguite spontaneamente da una comunità e cristallizzate nella prassi.

La legislazione giuridica è invasiva in una società complessa come la nostra, e certamente notiamo una eccessiva produzione di norme che può giustamente esser interpretata come un sintomo di decadenza o di imbarbarimento.
Ciò nonostante, non si potrebbe convivere senza le norme legali (scritte o consuetudinarie).
Pensate solo, a titolo d'esempio, a banalità quotidiane come gli stop, i semafori e la segnaletica stradale: sono tutte norme di legge.
Pensate al diritto successorio e a quale regola morale potreste applicare per risolvere le complicate problematiche ereditarie. Gli esempi potrebbero continuare.
Il vero problema è il diritto positivo che, mediando fra opposti interessi, spesso nasce tecnicamente compromesso e si deve ricorrere all'interpretazione giurisprudenziale per poterlo applicare.

Per avere meno leggi occorrono abilissimi (in senso tecnico) legislatori.
Non penso che la nostra situazione politica permetta l'emergere di tali fuoriclasse.
Non farebbe comodo a nessuno degli schieramenti.

Valete

Re: cos'è la legge?

Inviato da  fiammifero il 27/1/2006 8:54:11
le leggi morali sono statiche o dinamiche ?
le leggi morali sono influenzate dalle leggi?


Re: cos'è la legge?

Inviato da  Nero il 27/1/2006 9:29:56
Citazione:

fiammifero ha scritto:
le leggi morali sono statiche o dinamiche ?
le leggi morali sono influenzate dalle leggi?


Tutto influenza tutto.
Il problema è scorgere il grado d'influenza reciproco.

Vale

Re: cos'è la legge?

Inviato da  fiammifero il 27/1/2006 9:47:26
Allora che senso ha parlare di legge morale,di bene e di male se tutto è relativo e soggettivo?
Quindi le leggi servono e sono un compromesso per quieto vivere.
Ora bisogna analizzare le leggi.
Qui ci troviamo altre domande:
1) - le leggi servono il cittadino o ubbidiscono al potere?
2) - le leggi sono compatibili con il diritto?
3) - le leggi vanno sempre rispettate?

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