Due giorni al Simpsonwood Resort Center

Inviato da  Sinder il 30/12/2010 11:23:59
Norcross, Georgia
7-8 giugno 2000



Simposio per la revisione scientifica dei dati ricavati dal Vaccine Safety Datalink



introduzione del Dr Orenstein (direttore del National Immunization Program del CDC)
per coloro i quali ancora non lo sanno, è dalla scorsa estate che vengono avanzate proccupazioni in merito al mercurio contenuto nei vaccini, poiché la quantità contenuta potrebbe eccedere la soglia di sicurezza. Il risultato di queste preoccupazioni è stato che il CDC si è preso l'impegno, in collaborazione con dei ricercatori del Vaccine Safety Datalink di fare uno sforzo per valutare se ci siano dei rischi collegati al mercurio dei vaccini.
I dati a disposizione a oggi presentano alcune preoccupazioni a riguardo dei possibili effetti che un livello maggiore di metilmercurio nei vaccini possa influire sul numero di diagnosi di disturbi neurologici. Il fine di questo incontro è riuscire ad avere una revisione attenta dei dati disponibili.
Questo non è il luogo per prendere decisioni politiche. La politica sulla vaccinazione sarà decisa dopo questo incontro dall'ACIP (Advisory Committee on Immunization Practices) tra un paio di settimane. Qui ci occuperemo di una revisione scientifica per valutare la qualità dei dati. Il nostro obiettivo è assicurarci che le politiche in merito siano basate sulle migliori informazioni scientifiche a disposizione.
Sebbene sarebbe interessante vedere se alla fine le opinioni individuali arriveranno a convergere su alcune questioni, non ci si aspetta assolutamente di raggiungere un'unanimità di vedute. Le vostre opinioni personali saranno utili all'ACIP per prendere una decisione in merito alla linea di condotta da tenere sulla presenza di mercurio nei vaccini.

Dr Bernier (direttore scientifico associato del National Immunization Program)
dopo un'introduzione per illustrare le informazioni di base... il momento clou della mattinata sarà la presentazione del lavoro del dr. Verstraeten
poi una rassegna di altri studi epidemiologi
al dr Stehr-Green è affidato il report conclusivo del summit

Per coloro i quali non lavorano quotidianamente con i vaccini vorrei precisare che qui non ci occuperemo di tutti i vaccini, ci concentreremo solo su quelli per l'epatite B, difteria-tetano-pertosse, e influenza. Escludendo quindi quelli MMR, quelli per la polio, per la varicella e per l'epatite A in quanto privi di Thimerosal.

Una breve storia delle controversie sul Thimerosal. Nel 1997 un'azione del congresso ha chiesto alla FDA di rivedere la posizione del mercurio in medicinali e alimenti. La FDA nel 1998 ha richiesto ai produttori le informazioni in loro possesso sul mercurio. Il gruppo europeo di regolamentazione dei produttori non ha preso alcuna posizione in merito evitando di proporre alcun cambiamento nell'utilizzo del mercurio e dei suoi derivati.
Negli Stati Uniti esistono delle linee guida ufficiali diverse tra di loro, quelle dell'ATSDR, della FDA e dell'EPA (Environmental Protection Agency). Il servizio sanitario pubblico e l'Accademia dei Pediatri si sono accorti che sommando tutte le dosi che ipoteticamente un bambino può ricevere nella sua storia di vaccinazioni si supera il limite indicato dall'EPA. Hanno così avanzato richiesta di evitare il Thimerosal in via preventiva per escludere potenziali fonti di contaminazione.
E in poco tempo si è ottenuto che la vaccinazione natale per l'epatite B fosse posticipata fino a quando non fossero disponibili vaccini Thimerosal-free.
A fine 1999 l'APIC non aveva ancora espresso alcuna indicazione in merito alla preferenza per questi vaccini e evidenziava solo la necessità di non interrompere le vaccinazioni, Thimerosal o meno.

Dr Johnston (immunologo e pediatra, presiede il simposio)
riassumerò le conclusioni di un precedente meeting organizzato dalla National Vaccine Advisory Committee e dall'Inter-Agency Working Group on Vaccines a Bethesda l'estate scorsa proprio in merito alla presenza di mercurio nei vaccini.
Il Thimerosal è un conservante battericida e fungicida utilizzato dalla maggior parte dei vaccini, ma non tutti e soprattutto in non tutte le formulazioni. Nei vaccini monodose ad esempio, il Thimerosal non è presente. Su tre produttori di vaccino DPT, due lo usano, uno no.
Il Thimerosal contiene etilmercurio, non mercurio. E il problema è che non esistono studi sulla tossicità di questa sostanza per l'uomo. Quel che si sa è che un'intossicazione di etilmercurio causerebbe ipersensibilità e potrebbe altresì avere conseguenze neurologiche e sulla funzionalità renale. Un'overdose conduce alla morte. La mancanza di dati ci costringe a basare le nostre analisi sui dati disponibili per il metimercurio, assumendo che gli effetti siano equivalenti. Ci sono degli studi in merito alla tossicità sugli animali e studi sulla contaminazione ambientale [dr Brent: la soglia di rischio per l'insorgenza di disturbi neuro-comportamentali per avvelenamento da metilmercurio nelle scimmie però sono misurati in milligrammi e non in microgrammi come qui]. Da questi studi è stata estrapolata una stima sui livelli critici di assunzione di etilmercurio in riferimento a un'esposizione quotidiana, cronica.
In quel dibattito abbiamo raggiunto il consenso sul fatto che non ci sia alcuna evidenza che esista realmente un rischio di pericolosità, solo la preoccupazione teorica che i cervelli degli infanti possano essere troppo esposti al mercurio. Eravamo tutti d'accordo che non ci sia alcuna evidenza di un problema, ma il fatto che il numero di vaccinazioni nel mondo continui ad aumentare, ci costringeva a pensare se effettivamente non potesssero sussistere dei rischi per i bambini nati prematuri o sottopeso. Eravamo d'accordo che cautelativamente si sarebbe potuto evitare di usare il Thimerosal, ma pure che questa non dovesse essere intesa come una raccomandazione universale perché in attesa di conferme era più importante continuare a conservare i vaccini da consegnare in altri paesi.
Quell'incontro ha lasciato un sacco di incertezze. Che si ci basasse su dati riferiti a un'esposizione cronica al metilmercurio (e non etilmerurio) assunto tramite l'uterno materno (e non tramite vaccinazione).
Inoltre i dati ci dicevano che ritardando la prima dose di vaccino, dai primi giorni di vita a da due a sei mesi più tardi, l'impatto del mercurio nei neonati sicuramente sarebbe stato minore, ma avrebbe aumentato al 10% la percentuale di bambini nati con l'epatite B. Nei casi di madre positiva, concordammo che sarebbe stato meglio continuare vaccinare subito il figlio.
Nel rapporto finale chiudemmo ponendoci alcune domande:
quale contributo può avere la quantità di mercurio assunta tramite vaccini nei risultati degli studi sull'avvelenamento da mercurio?
qual è la farmacocinetica dell'etilmercurio?
e poi la domanda ironica del dr Orenstein, che ha generato un gran bel dibattito, chiese se sarebbe stato possibile utilizzare il database del Vaccine Safety

Datalink per estrarre le occorrenze di disturbi neurologici dello sviluppo in base alle dosi di vaccino assunto. La successiva discussione ha evidenziato come questa base dati comporti diversi fattori di confondimento e difficoltà di interpretazione, che la metodologia da seguire avrebbe dovuto richiedere specifici studi controllati condotti da specialisti di problemi dello sviluppo e esperti di scienze ambientali.
Sospetto che oggi dovremo considerare questi fattori di confondimento che derivano dall'utilizzo di quei dati.

[parla di alcune conferenze tenute sul tema alluminio e vaccini constatanto che gli studi in merito alla pericolosità del metallo consento ampini margini di sicurezza, ma mancando studi specifici sulla somministrazione contemporanea di mercurio e alluminio non era possibile trarre una conclusione]

Dr Johnson (funzionario della sanità pubblica e membro dell'ACIP)
ma l'etilmercurio come viene metabolizzato a confronto con il metilmercurio, in modo equivalente, perfettamente equivalente, parzialmente o completamente differente?

Dr Myers (direttore del National Vaccine Program Office)
alla precedente conferenza ho detto che assumo come simile la biotrasformazione dei due composti, ma potrebbe non esserlo. Diciamo che sarebbe lo scenario peggiore.
Le lineeguida sulle quantità di mercurio si riferiscono a contaminazioni quotidiane, giorno dopo giorno, ma per me la singola dose giornaliera non cambia i livelli nel sangue di un femtogrammo.

Dr Clarkson (ricercatore del Mercury Program all'università di Rochester)
il problema secondo me è stabilire se cambia qualcosa tra somministrare il vaccino dopo due giorni dalla nascita o dopo sei mesi. Chiaramente la dose standard assunta con una massa corporea notevolmente diversa modifica il grado di assorbimento. Studi comparati sugli animali dimostrano che i neonati sono in grado di smaltire il metilmercurio dopo la nascita, per l'uomo non si sa, non esistono studi specifici.

Dr De Stefano (direttore del Vaccine Safety Datalink)
i dati che discuteremo oggi provengono dal Vaccine Safety Datalink; il progetto coinvolge il National Immunization Program del CDC e quattro ospedali. Nel corso di sei anni sono stati raccolti dati su oltre due milioni di bambini vaccinati e raggruppati in tre categorie: i dati automatici provenienti dai registri informatici delle vaccinazioni, i dati relativi alle occorrenze di problemi di salute e i dati anagrafici.
Tutti dati elettronici elaborati come ben sapete comportano dei vantaggi in termini di quantità e velocità, ma si accompagnano a svantaggi sulla qualità della verifica dei dati.
il metodo adottato prevedeva di scremare dall'immensa mole di dati i casi che potevano suggerire una possibile correlazione col metilmercurio e quelli relativi a occorrenze neurologiche, disturbi dello sviluppo e problemi renali. Se si fossero evidenziate delle indicazioni di correlazioni per ogni specifica condizione, avremmo potuto procedere con gli studi per confermare l'ipotesi ora qui vi chiediamo di discutere come andare avanti con questa seconda fase

Dr Verstraeten (ricercatore dell'Epidemic Intelligent Service del CDC) presenta i risultati dell'analisi sui dati contenuti nel database del Northern California Kaiser

sono stati selezionati i dati di 110000 bambini

non è stato possibile verificare la qualità della diagnosi (codificate in base alla prima, effettuata normalmente da pediatri e medici di famiglia) e nemmeno stabilire se queste seguano l'aumento di vaccinazioni o lo anticipino l'esposizione al mercurio è stata misurata in dosi, assumendo che ognuna contenesse 12,5 microgrammi di etilmercurio assumendo a priori che le quantità di mercurio assorbite con le vaccinazioni si sommino senza essere minimamente smaltite, all'età di tre anni un bambino può avere in corpo 75 microgrammi di etilmercurio i grafici mostrano la relazione tra dosi assunte a tre mesi di vita e diagnosi di problemi neurologici e renali; i problemi neurologici comprendono disturbi neurologici dello sviluppo, tic, epilessia, problemi del linguaggio e di coordinazione, ritardo mentale,autismo estrapolando i dati di vaccinati e non che presentavano varie diagnosi di disturbi neurologici ha ottenuto dei grafici che mostravano:

in relazione all'intera categoria di problemi neurologici un trend significativo di un aumento di casi del 7% per ogni microgrammo in più di etilmercurio

in relazione ai deficit dell'attenzione una traccia di un trend ma con numeri troppo piccoli per essere significativi

in relazione all'autismo nessuna tendenza particolare, solo un'insignificante aumento di casi in corrispondenza di dosi eccessive di vaccino, ma anche in questo caso i test di verifica non hanno rivelato alcuna significatività

in relazione ai problemi di linguaggio, i più frequenti, si intravede un trend ma con una piccola controtendenza e in questo caso i test sono altamente significativi

in relazione alla paralisi cerebrale c'è invece un trend negativo, ma i test di verifica dicono che non è statisticamente significativo

in relazione ai problemi renali non si evince alcun trend, a parte un leggero calo di casi a dosi maggiori,ma anche qui dai test di verifica sono non significativi

in relazione all'intera categoria di problemi neurologici in bambini nati prematuri vediamo una notevole diminuzione di casi tra quelli non vaccinati e quelli che hanno ricevuto una minima dose di Thimerosal, ma in definitiva nessun trend
i risultati mostrano che i soggetti più a rischio di disordini dello sviluppo siano quelli non vaccinati, vero che i test di verifica d'ipotesi sono negativi
ma questo dimostrerebbe che non ci sarebbero cause prenatali

in conclusione questa analisi suggerisce una possibile correlazione tra alcuni disturbi dello sviluppo (deficit dell'attenzione, problemi di linguaggio, autismo) e la contaminazione con i vaccini in età compresa tra uno e sei mesi

personalmente ho tre ipotesi:
la prima è che si tratta di un bias connesso all'atteggiamento dei genitori dei soggetti. I bambini più vaccinati sono quelli più sottoposti ad altre analisi e conseguenti maggiori diagnosi e più precoci
la seconda è che non lo so; ci sarà un bias che non ho riconosciuto e nessun altro mi ha fatto notare
terza ipotesi, è tutto vero, il Thimerosal è il responsabile
queste sono le mie ipotesi

ma come possiamo sapere che l'effetto sia da imputare al Thimerosal? Poiché tutti i vaccini lo contengono, come possiamo sapere che i responsabili non siano invece l'alluminio o gli antigeni?


Dr Koller (patologa e immunitossicologa)
i sintomi neurologici da avvelenamento da metilmercurio sono tremore, instabilità emotiva, insonnia, perdita di memoria, mal di testa, effetti neuromuscolari. Ma anche polineuropatie, cali di vista e udito, allucinazioni e fotofobia.
i dati sulla contaminazione ambientale riportano che un bambino tra i sei e gli undici mesi assume inconsapevolmente 1 microgrammo di metilmercurio al giorno, attraverso gli alimenti principalmente
alle seychelles si registrano valori di metilmercurio doppi rispetto a quelli statunitensi ma a 66 mesi però non sono registrati casi di effetti da avvelenamento una cosa che non è stata menzionata è che per il mercurio organico il tempo di dimezzamento nel sangue è tra i 30 e i 90 giorni, in media dopo 50 giorni la quantità di mercurio nel sangue è la metà; nei capelli scompare dopo un mese

Dr Clarkson
per quanto ne sappiamo potrebbe essere assorbito dai tessuti gastro-intestinali o nei fagociti o nelle microciglia del cervello

Dr Brent (ricercatore in biologia dello sviluppo e pediatria)
la questione è che non abbiamo materiale per poter dire se l'etilmercurio si accumula somministrazione dopo somministrazione, ma sappiamo che i danni da mercurio sono irreversibili, sebbene non conosciamo una soglia per l'etilmercurio

Dr Stehr-Green (professore di epidemiologia)
penso che le implicazioni di dati appena presentati siano così profonde che richiederebbero degli esami più accurati

Dr Brent
poiché prima hai presentato una serie di critiche a questi dati, perché ora pensi che sarebbero da approfondire?

Dr Stehr-Green
perché spero che ulteriori ricerche possano mettere fine a questa preoccupazione o quantomeno ad attenuarla

Dr Brent
quindi per te il motivo per continuare a esaminare questa presunta associazione non è che pensi che i dati segnalino un problema

Dr Stehr-Green
Non ne hanno la forza, sono intriganti, ma certamente non convincenti

Dr Braun
una criticità dell'analisi è che se presenti un set di dati come un trend e mostri un grafico con frecce e relativi rischi relativi, beh allora dipende da

come li vuoi mostrare i dati; se presenti per ogni serie ogni categoria associata al rischio relativo si finisce per influenzare la stima dei rischi. Sarebbe stato necessario associare il trend a un valore assoluto.

Dr Johnson
ora la domanda è: considerando questi casi di malattie neurocomportamentali come un "segnale", quanto lo considerate forte al momento? cioè, l'evidenza supporta un nesso causale con il Thimerosal dei vaccini?

in una scala da uno a sei, dove uno è il minimo, per me la forza di questa associazione è uno.
è mia opinione che l'evidenza presentata oggi sia insufficiente a determinare se il Thimerosal possa causare i disturbi in questione; c'è il problema delle diagnosi e della mancanza di dati sui fattori biologici, tossicologici e farmacologici d'altra parte i dati comunque suggeriscono una qualche correlazione tra mercurio e vari disturbi neurologici e io sono portato a credere che sia meglio raccomandare ai genitori di bambini sotto i due anni di evitare il Thimerosal quando possibile
rispettando la causalità sembra chiaro anche a me che questi dati non sono sufficienti, ma questo mi preoccupa lo stesso
io non vorrei che mio nipote fosse vaccinato con il Thimerosal almeno fino a quando non ne sapremo di più
voto 1

Dr Rapin (neurologa infantile)
la mia prima dichiarazione è che c'è una correlazione, ma non è chiaramente causale
io credo che più che cause ambientali, per i disordini dello sviluppo siano fondamentali le cause genetiche
voto 2

Dr Stein (membro dell'Accademia dei Pediatri che ha stabilito le linee guida per la diagnosi dell'ADHD)
la correttezza dell'associazione tra Thimerosal e problemi neurocomportamentali sembra dipendere dalla qualità delle diagnosi; come mi confermavano il dr Verstraeten e la dr Rapin, non c'è stata alcuna revisione delle diagnosi di problemi di linguaggio e bisogna considerare che a volte questi disturbi sono temporanei, dipendono dallo sviluppo, e magari a quattro o sei anni sono spariti
inoltre in questi dati manca qualunque riferimento alle influenze genetiche e vorrei anche suggerire che dovremmo considerare che magari il mercurio potrebbe essere assunto dal latte materno
voto 2

Dr Koller
non c'è alcuna evidenza di correlazione tra etilmercurio e disordini neurologici
da un punto di vista tossicologico non c'è alcuna relazione con gli effetti, in paticolare nel grafico 18 dove vediamo le occorrenze dei disturbi in relazione alle dosi di vaccino ricevute, notiamo un numero di casi in media con quelli dei non vaccinati e in alcuni casi anche inferiore
ma è vero però che abbiamo un aumento di vaccinazioni e contemporaneamente un aumento anche di alcuni casi neurologici
questo studio non tiene conto di tutti i confondimenti, nè dei fattori biologici, ambientali e genetici e soprattutto evidenzia i problemi connessi alla interpretazione delle diagnosi di problemi neurologici
sono certa che non sia il mercurio, ma ci sono altri fattori da investigare
voto 1

Dr Brent
io sostengo che il grande rischio di problemi neurologici dello sviluppo nei prematuri sia nel fatto che sono prematuri, non nel mercurio contenuto nei vaccini.
anche se i dati presentati mostrano un'associazione statistica tra alcuni deficit neurologici e l'esposizione al vaccino, due spiegazioni su tre attribuiscono le cause a problemi nella selezione dei soggetti e una invece alla vaccinazione
mio figlio è presidente del dipartimento di psichiatria infantile dell'Università di Pittsburgh e secondo lui il 25% di bambini con diagnosi positive in realtà non sono malati e che il fenomeno è sopravvalutato
altrimenti è difficile, se non impossibile, rifiutare a priori una relazione causale sui dati forniti da questo studio. Ma la questione rimane senza risposta in mancanza di altri dati
c'è da dire che i livelli di etilmercurio di cui stiamo parlando sono pari a quelli registrati nei casi di pazienti con disturbi neurocomportamentali ma non vaccinati e aggiungo che negli studi sul metilmercurio si evince che esista una soglia, per l'etilmercurio non la conosciamo
vorrei suggerire che usare per questo inaspettato numero di casi di malattie infantili la parola "segnale" ci preoccupa perché ci dà la sensazione che si stia parlando solo di questi singoli casi, in realtà dobbiamo valutare l'intero set di dati e considerare anche la maggioranza di evidenze negative
i risultati di questo studio, causalità o meno, sono spaventosi, per questo gli ulteriori studi che abbiamo prospettato è importante siano effettuati. Perché se facciamo passare l'affermazione che il Thimerosal dei vaccini ha provocato malattie neuropsichiatriche sicuramente troveremo immediatamente un qualunque "junk scientist" pronto a sponsorizzarla con un ragionevole grado di certezza. Ma sono altresì certo che un qualsiasi intemerato scienziato non rifiuterebbe a priori questi dati.
voto 1

Dr Weil (rappresentante del Committee on Environmental Health of the Academy)
ci sono sicuramente molti più bambini affetti da ADD e disturbi del linguaggio che in passato
sappiamo che alcuni elementi tossici presenti nell'ambiente possono essere causa di alcuni disordini comportamentali e anche se questi dati sono insufficienti non possiamo escludere che esista una relazione
io non credo ci sia, ma non si può negare che potrebbe
perché i dati sono lineari e perché i risultati sugli animali corrispondono a quelli sull'intossicazione di mercurio delle Far Oer e delle Seychelles anche se lì però si parla di esposizione cronica al mercurio e non a singole dosi
voto 4

Dr Oakes (cattedra di biostatistica)
io non penso che abbiamo visto qui alcuna evidenza che un agente causale, se mai ce ne fosse uno, sia il Thimerosal e non qualcosa d'altro
in questi dati ne mancano molti: non ho visto alcun numero in merito ad esami per misurare gli effetti noti da mercurio nei soggetti e questa sarebbe un'analisi da fare
inoltre avanzo alcuni dubbi sulla correttezza nell'elaborazione e interpretazione di alcune codificazioni
voto 2

Dr Rhodes (statistico del National Immunization Program)
penso anch'io che alcune codifiche di questi dati siano sospette e dovrebbero essere verificate

Dr Stehr-Green
non c'è alcuna analisi che mostri come la distribuzione temporale di questi casi sia anormale rispetto alla normale occorrenza dei disturbi neurologici
i livelli di mercurio a cui si fa riferimento in questo studio sono nettamente inferiori a quelli presi come riferimento in altri studi che avevano dimostrato l'assenza di effetti negativi
sulla base dei dati presentati non c'è modo di trovare una relazione causale
voto 2

Dr Clarkson
l'idea che i ritardi nel linguaggio siano causati dal mercurio è plausibile, ma anche con tutte le approssimazioni di cui abbiamo parlato possiamo assumere che le quantità di etilmercurio inoculate coi vaccini siano ampiamente al di sotto di quelle registrate nelle popolazioni delle Far Oer e delle Seychelles
l'evidenza dei dati dimostrati è che siamo davanti a chiari fattori di confondimento, possiamo anche ipotizzare un effetto del mercurio, ma tutto porta a credere che ci siano altri effetti che possano spiegare questi risultati, come è già stato detto, io credo che la causa sia nel comportamento dei genitori
voto 2

Dr Sullivan (epidemiologo e pediatra)
io penso che qui la correlazione sia molto debole e più è debole, più è spiegabile come un qualche tipo di bias
voto 1

Dr Walker
la forza dei risultati sta nella verifica dei dati, migliori sono i controlli, più forti sono i risultati, ma qui la relazione non sembra dipendere dalle dosi di vaccino
voto 2

Dr Myers
Non sappiamo ancora cosa significhino questi risultati, ma ci preoccupano e ci insinuano l'idea che sia qualcosa che ha a che fare coi vaccini. Molti di noi non credono che abbia a che fare col Thimerosal. E dato che i produttori iniziano a usare altri conservanti, penso dovremo iniziare a indagare su altre associazioni perché concentrandoci sul mercurio rischiamo non vedere la vera causa

Dr Davis (professore di epidemiologia e pediatria, uno dei ricercatori del Vaccine Safety Datalink)
abbiamo parlato molto dei fattori di confondimento che affliggono questo studio, ma non dimentichiamo che comunque lo vediamo tutti che in corrispondenza di dosi massicce di Thimerosal troviamo occorrenze di malattie neuropsichiatriche
il mio pensiero in merito è grossolano. Per me Thimerosal equivale a mercurio. Quanto sappiamo dai dati degli studi delle Seychelles e delle Far Oer sull'avvelenamento da mercurio è che la prima area a essere colpita è quella dello sviluppo del linguaggio e sappiamo anche che questo potrebbe evolversi in autismo. Questo dovremmo studiare.

Dr Cordero (direttore del National Immunization Program)
io credo che se non misuriamo i livelli di etilmercurio, e potrebbe anche non essere sufficiente, non avremo mai una risposta


conclusione del Dr Stehr-Green
la questione posta dal dr Clements è che questo studio porta solo a una situazione confusa e difficile, i risultati non sono utili a dipanare la questione ed è impossibile trovare un'interpretazione condivisa
i colleghi hanno dimostrato che c'è un "segnale" e il gruppo qui ha verificato che in effetti c'è un "segnale", ma questo non è abbastanza forte per sostenere un'inferenza causale, è un indizio che chiede di essere approfondito e che potrebbe forse aprire prospettive inquietanti
poiché l'unanimità la raggiungiamo facilmente quando chiediamo ulteriori ricerche, credendo che questi risultati siano inconsistenti per una varietà di ragioni; per l'inaffidabilità delle diagnosi, per la possibilità della presenza di un bias, perché non possiamo separare l'effetto del Thimerosal da quello degli altri componenti del vaccino, nè da eventuali altre contaminazioni associate all'amministrazione della vaccinazione
in questa nostra discussione abbiamo prospettato alcune direzioni che le ricerche potrebbero intraprendere per chiarire queste relazioni
il gruppo è unanime, eccetto forse il dr Weil, nel concordare che non ci sia alcuna evidenza sufficiente a supportare un nesso causale tra mercurio e disturbi neurologici
se parliamo poi degli studi sulla tossicità del mercurio negli animali e sugli umani, dobbiamo considerare che i dati che utilizziamo qui fanno riferimento a livelli molto al di sotto di quelli che vengono considerati come soglia per la comparsa di alcuni effetti collaterali
inoltre nei vaccini c'è etilmercurio, non metilmercurio o mercurio
non c'è alcuno studio sulla relazione tra etilmercurio e problemi neurologici, per cui dobbiamo estrapolarci dei dati da quelli disponibili sul metilmercurio, che non è detto siano uguali, derivare una curva in un'area nella quale non è presente alcun effetto visibile e solo così alla fine possiamo dire che c'è una relazione
è una mia interpretazione, ma mi sembra anche degli altri, che non c'è una significativa evidenza di plausibilità biologica per una correlazione tra Thimerosal e deficit neurocomportamentali

la media delle votazioni sulla forza della correlazione tra Thimerosal e malattie neurologiche è 1,8 nella scala da uno a sei. Così come gruppo diciamo che non c'è evidenza di una relazione di causalità

chiusura del Dr Orenstein
in un certo senso questo incontro ha canalizzato alcune delle preoccupazioni che avevamo avuto nel prendere delle decisioni sui programmi di vaccinazione senza avere dei dati verificati. Penso che qui ci stiamo muovendo sulla strada giusta. Abbiamo bisogno delle revisioni scientifiche, perché a partire da queste dobbiamo decidere le nostre politiche e strategie di comunicazione.

Re: Due giorni al Simpsonwood Resort Center

Inviato da  Teba il 2/1/2011 10:48:36
Citazione:
non c'è alcuno studio sulla relazione tra etilmercurio e problemi neurologici, per cui dobbiamo estrapolarci dei dati da quelli disponibili sul metilmercurio, che non è detto siano uguali


...aaaabè, tranquilli! Tanto "non è detto che siano uguali"!

Tornate a dormire gente, non è detto che cia sia una correlazione con problemi neurologici... non ne abbiamo la certezza con studi specifici ma, insomma, "non è detto"...ecco.



Re: Due giorni al Simpsonwood Resort Center

Inviato da  Sinder il 7/1/2011 10:12:01
lo studio presentato al simposio da Thomas Verstraeten per esporre i risultati delle analisi sul database del Vaccine Safety Datalink che ha sollevato il problema scientifico della correlazione tra vaccinazioni e casi di patologie neurocomportamentali



Thimerosal VSD Study - Phase 1 - 29.02.2000

Verstraeten T, Davis R, DeStefano F


Discussione:
abbiamo concentrato le nostre analisi sui livelli cumulativi di esposizione a uno e a tre mesi di vita perché a quest'età il sistema nervoso è ancora immaturo e più suscettibile al mercurio. Un'altra ragione è per minimizzare la differenza tra dose assunta e dose accumulata nell'organismo. I tempi di dimezzamento del metilmercurio sono stimati in 45 giorni. Se l'etilmercurio fosse simile, la dose somministrata in tre mesi non sarebbe molto diversa da quella accumulata.
Inoltre tra i soggetti della nostra coorte abbiamo trovato che è proprio in quest'età che è più probabile vengano superati i limiti indicati dall'EPA.


Considerando i risultati dei dati di due ospedali NCK e GHC:


per l'esposizione a un mese di vita abbiamo trovato una relazione significativa solo in relazione alla categoria "misery and unhappiness disorder", ma non è stato possibile ricavare un grafico perché i casi sono veramente pochi.

sempre a un mese di vita sembrerebbe esserci una relazione anche con la sindrome da deficit di attenzione ma tenendo conto poi dei risultati a tre mesi questa relazione non c'è più.


per l'esposizione a tre mesi abbiamo trovato che il rischio relativo aumenta percettibilmente per le categorie specifiche di disturbi del linguaggio, autismo e deficit dell'attenzione. Ma l'incremento è statisticamente significativo solo considerando l'insieme di tutti i disturbi neurocomportamentali e i dati di soli due ospedali.


nel particolare, in relazione ai problemi di linguaggio, i più frequenti, si intravede un trend ma con una piccola controtendenza e in questo caso i test sono altamente significativi


in relazione all'autismo nessuna tendenza particolare, solo un'aumento di casi in corrispondenza di dosi eccessive di vaccino, ma solo per due ospedali e anche in questo caso i test di verifica non hanno rivelato alcuna significatività


in relazione ai problemi renali non si evince alcun trend, a parte un leggero calo di casi a dosi maggiori,ma anche qui dai test di verifica sono non significativi


in relazione alla paralisi cerebrale c'è invece un trend negativo, ma i test di verifica dicono che non è statisticamente significativo


in relazione all'intera categoria di problemi neurologici in bambini nati prematuri vediamo una notevole diminuzione di casi tra quelli non vaccinati e quelli che hanno ricevuto una minima dose di Thimerosal, ma in definitiva nessun trend i risultati mostrano che i soggetti più a rischio di disordini dello sviluppo siano quelli non vaccinati, vero che i test di verifica d'ipotesi sono negativi ma questo dimostrerebbe che non ci sarebbero cause prenatali



Considerano i dati complessivi, quelli precedenti più quelli di altri due ospedali e comprendendo anche i soggetti esclusi dalle precedenti analisi:

l'aumento di rischio di sindromi neurologiche diventa causalmente insignificante




la curva dell'autismo è leggermente diversa, aumentano i casi in corrispondenza di alte dosi


e per i problemi di linguaggio




In conclusione possiamo affermare che questa analisi non permette di escludere che la somministrazione di vaccini a bambini sotto i tre mesi possa essere associata a un rischio maggiore di disturbi neurologici dello sviluppo.
Specifiche condizioni giustificherebbero studi più dettagliati sull'associazione con autismo, dislessia, deficit dell'attenzione. Ma non c'è indicazione che l'esposizione al thimerosal sia collegata all'aumento di rischi di malattie degenerative o neurologiche (non dello sviluppo) e problemi renali.

Re: Due giorni al Simpsonwood Resort Center

Inviato da  Sinder il 7/1/2011 11:09:37
per dimostrare l'esistenza di una relazione causa-effetto tra due fenomeni, occorre:

1. osservare l'esistenza di associazione e convalidare tale osservazione attraverso l'impiego di un test statistico

2. escludere la presenza di «errori sistematici» nello studio.

3. applicare i 5 «criteri di causalità»;





negli studi epidemiologici per "associazione" si intende il grado di dipendenza statistica tra due o più eventi o variabili
ma anche quando lo studio statistico afferma che "l'associazione non è casuale" (si dice che esiste una «differenza significativa»), resta ancora da dimostrare che i due fattori siano legati da un rapporto causa-effetto.

«associazione» non è sinonimo di «causalità».


l'esistenza di un'associazione si dimostra confrontando la frequenza della malattia in due popolazioni costituite rispettivamente da soggetti esposti e non esposti a una presunta causa.

(nel linguaggio epidemiologico per "esposizione" si intende la presenza di qualsiasi variabile che, in linea di ipotesi, può causare un certo effetto)

per quantificare l'associazione eventualmente riscontrata, ossia a quantificare il rischio cui sono esposti i soggetti si inizia suddividendo la popolazione in esposti e non esposti e poi osservando nel tempo quanti fra gli esposti (e quanti fra i non-esposti) si ammalano

quindi si può calcolare il «rischio relativo (RR)»
il rischio relativo è il rapporto tra l'incidenza negli esposti e l'incidenza nei non esposti (dove con «incidenza» si intende la proporzione di individui che vengono colpiti dalla malattia in un determinato periodo di tempo

Un valore <1 indica una associazione negativa (cioè il fattore può proteggere dalla malattia) mentre un rapporto >1 indica l'esistenza di una associazione positiva (il fattore può causare la malattia). Naturalmente, valori crescenti indicano associazioni più forti.


0<RR<0,05 fortissima associazione negativa
0,05<RR<0,1 forte
0,1<RR<0,3 moderata
0,3<RR<0,6 modesta
0,6<RR<0,8 debole
0,8<RR<1,3 nessuna associazione
1,3<RR<1,7 debole associazione positiva
1,7<RR<3 modesta
3<RR<8 moderata
8<RR<20 forte
RR>20 fortissima


una volta appurato che esiste una qualche relazione è necessario escludere, mediante test di significatività adatti, che una eventuale associazione sia dovuta appunto al caso.

«statisticamente significativo» non vuol dire importante, o interessante, o rilevante. «Statisticamente significativo» significa semplicemente che ciò è stato osservato è «difficilmente dovuto al caso».





i cinque criteri di causalità

a. La consistenza di un'associazione richiede che studi diversi, eseguiti in tempi diversi e in diverse condizioni sperimentali, evidenzino la stessa associazione (riproducibilità).

b. La forza di una associazione può essere quantificata, ossia misurata calcolando il rischio relativo

c. La specificità misura la costanza con cui una specifica esposizione produce una determinata malattia: più la risposta biologica alla presunta causa è costante, più è probabile che quest'ultima sia una causa effettiva

d. La temporalità dell'associazione è basata sul semplice principio che ogni causa deve precedere il relativo effetto

e. La coerenza può venire definita anche «plausibilità biologica». Essa richiede che la presunta causa sia verosimilmente inquadrabile nel contesto delle conoscenze sull'argomento e sulla patogenesi

Re: Due giorni al Simpsonwood Resort Center

Inviato da  Sinder il 7/1/2011 11:59:24
il dr Verstraeten, deciso a verificare le ipotesi che sono scaturite dal primo studio, ha condotto la seconda fase della ricerca, per confermare i risultati analizzando una popolazione indipendente


Safety of Thimerosal-Containing Vaccines: A Two-Phased Study of
Computerized Health Maintenance Organization Databases
Pediatrics Vol. 112 No. 5 November 2003

Verstraeten T, Davis RL, DeStefano F, Lieu TA, Rhodes PH, Black SB, Shinefield H, Chen RT



metodi
Nella prima fase sono stati analizzati i database di due ospedali, nella seconda fase questi dati sono stati rianalizzati alla luce dei dati di un terzo ospedale.


risultati
nella prima fase per l'ospedale A è stata riscontrata un'associazione positiva a tre mesi tra tic e vaccinazione; nell'ospedale B a tre e sette mesi un'associazione con i disturbi del linguaggio.
Nella fase 2 nell'ospedale C non è stata trovata alcuna associazione con disturbi del linguaggio. In nessuna analisi risulta un incremento di rischi di autismo e deficit dell'attenzione.

Considerando complessivamente i dati di tutti e tre gli ospedali a uno, tre, sette mesi non si rivela alcun tipo di associazione con alcuna patologia.


conclusioni
nessuna significativa associazione consistente tra vaccini contenenti thimerosal e casi neurologici. Per certe categorie di patologie i risultati dai diversi ospedali sono contrastanti. In questa fase 2 nessuna delle associazioni ravvisate nei dati degli ospedali A e B è stata riscontrata nei dati dell'ospedale C.

la differenza di coerenza tra le due fasi solleva dei dubbi su un possibile effetto del thimerosal

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