non vedo scienziati nel video.
sitchinite ha scritto:
interessante...
con cosa la muove la calamita sotto il tavolo? che potenza deve avere?
alberto78 ha scritto:
... e che dire poi degli scienziati presenti, possibile che nemmeno loro si accorgessero del trucco?
con cosa la muove la calamita sotto il tavolo? che potenza deve avere?
Tra il 1978 e il 1984 Kulagina fu indagata da fisici e altri scienziati a San Pietroburgo all'Istituto di Precisione Meccanica e Ottica, e a Mosca all'Istituto di Ricerca di Radio Ingegneria e Elettronica, così come alla Scuola Superiore Baumann di Tecnologia.
SpikeZ ha scritto:
Mah, dal video mi pare di capire che il primo oggetto sia di metallo. Una calamita sotto al tavolo e il gioco è fatto. Il secondo oggetto sembra una scatola di fiammiferi, e anche li basta mettere qualcosa di ferro dentro la scatoletta e voilà...
A Mosca, nel giugno del 1968, gli scienziati del blocco sovietico come il dottor Rejdak della Cecoslovacchia, mostrarono dei filmati di esperimenti con la medium russa Nina Kulagina, dando agli scienziati occidentali la prima possibilità di osservare le sue capacità.
Broughton affermò: "Uno stralcio del film la mostra mentre muove un sigaro che sta in piedi sopra una carta da gioco dentro ad una cassetta di plastica trasparente, chiusa ... Altri estratti del film mostrano la Kulagina che muove selettivamente uno o due fiammiferi tra i molti sparsi su un tavolo così come muove simultaneamente parecchi oggetti in differenti direzioni. Le indagini sovietiche sulla Kulagina erano molto vaste. Oltre agli studi da parte degli scienziati sovietici apertamente interessati ai fenomeni psichici, Kulagina era investigata anche da commissioni e individui provenienti da istituti scientifici e medici imparziali. Le indagini sembrano essere piuttosto competenti per quanto riguarda l'eliminazione dell'inganno. Kulagina era tipicamente perquisita per magneti, corde, e altri arnesi che potessero essere usati per simulare PK (pscicocinesi). Per una serie di investigazioni filmate fu esaminata da un dottore e sottoposta ai raggi X per calamite nascoste o tracce di schegge di granata di guerra che potrebbero possibilmente agire come un magnete. Spesso le fu chiesto di muovere oggetti non magnetici in contenitori sigillati per eliminare il magnetismo o cordicelle nascoste come spiegazioni."
Nell'ottobre del 1970 Kulagina fu esaminata a San Pietroburgo, da Gaither Pratt, che a quel tempo faceva parte della Divisione di Parapsicologia all'Università della Virginia a Charlottesville. Egli era accompagnato da un collega, Champe Ransom. Erano presenti anche il marito di Kulagina, un ingegnere marino, e due scienziati, Sergeyev, un fisiologo che aveva studiato Kulagina, e Ivanenko, un matematico. Pratt e Ransom avevano con loro alcuni oggetti che potevano essere usati per gli esami, includendo una bussola e una scatola di fiammiferi. Sergeyev li mise su un tavolo di fronte a Kulagina e poi chiese al gruppo di allontanarsi dal tavolo per qualche minuto mentre lei si metteva nel giusto stato d'animo. Pratt la osservò da poco lontano mentre allargava le dita sopra gli oggetti. La scatola di fiammiferi le si avvicinò di parecchi centimetri. Lei la rimise al suo posto di prima al centro del tavolo e ripeté la scena: la scatola andò di nuovo verso di lei. A quel punto Kulagina si dichiarò pronta a cominciare.
Uno degli esperimenti comportava un piccolo cilindro non magnetico. Pratt riprese tutto con una cinepresa amatoriale. Broughton scrisse: "Appena Pratt sistemò la cinepresa, Ransom cosparse della ghiaia d'acquario nel centro del tavolo, mise il cilindro non magnetico in piedi nel mezzo della ghiaia e lo coprì con un lungo bicchiere capovolto. Kulagina si concentrò, Pratt filmava, e in pochi momenti il cilindro cominciò a tracciare un sentiero attraverso la ghiaia. Quando il perimetro del bicchiere sembrò restringere il movimento del cilindro Random sollevò il bicchiere e Kulagina si concentrò di nuovo. Il cilindro eretto si fece strada di nuovo attraverso la ghiaia mentre la cinepresa riprendeva."
Nell'aprile del 1973 Benson Herbert, un fisico britannico, e il suo collega Manfred Cassirer eseguirono esperimenti con Kulagina in un laboratorio temporaneo, allestito nella SUa stanza in un hotel di San Pietroburgo. Broughton affermò: "II punto centrale di questo laboratorio improvvisato era un idrometro, un dispositivo formato da un tubo di vetro a forma di lampada, usato per misurare la gravità specifica, che fluttuava eretto in una soluzione salina. L'intero sistema era circondato da uno schermo collegato a terra. Herbert aveva sperato che Kulagina potesse esser capace di comprimere l'idrometro, dandogli così un modo di misurare l'ammontare di forza 'psichica' che veniva usata." In quel momento Kulagina era in qualche modo ammalata, e non se la sentiva di fare nessun tentativo. Tuttavia fu capace di indurre alcuni piccoli movimenti dell'idrometro. Esausta dopo questo sforzo, si sedette su una sedia a circa un metro del dispositivo. Dalla sedia concentrò la sua attenzione sull'idrometro.
Broughton affermò: "Lentamente alzò le braccia in direzione dell'apparecchio. In questione di momenti l'idrometro, che in precedenza era immobile, fluttuò in linea retta verso il lato più lontano del recipiente. Dopo esser rimasto là per circa due minuti, tornò indietro seguendo lo stesso cammino per poi continuare fino al lato più vicino. Tutto ciò si verificò sotto lo sguardo attento dei due investigatori britannici, che furono in grado di confermare che non ci fossero corde o fili metallici nascosti tra Kulagina e l'apparecchio ad un metro di distanza."
Nella stessa seduta Kulagina cercò di far girare l'ago di una bussola, con qualche leggero successo. Herbert poi vide l'intera bussola ruotare in senso antiorario di circa 45 gradi. "Durante il minuto successivo," disse Broughton, "mentre Herbert faceva scorrere le dita sopra e sotto il tavolo cercando dei fili e Kulagina sedeva immobile, la bussola fece una danza a zigzag sul tavolo."
Tra il 1978 e il 1984 Kulagina fu indagata da fisici e altri scienziati a San Pietroburgo all'Istituto di Precisione Meccanica e Ottica, e a Mosca all'Istituto di Ricerca di Radio Ingegneria e Elettronica, così come alla Scuola Superiore Baumann di Tecnologia. Lo scopo della ricerca non era di verificare le sue capacità psicocinetiche (poiché queste erano già date per dimostrate), bensì di scoprire una forza biofisica capace di spiegarle. "In altri esperimenti." disse Broughton, "da quanto viene riferito Kulagina diminuì l'intensità di un raggio laser influenzando le proprietà fisiche del gas attraverso il quale passava."
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