Re: Il buco del Pentagono: un aggiornamento

Inviato da  wells il 13/1/2008 11:48:58
Citazione:

K_Emerson ha scritto:

Appunto: c'è chi come me e altri è ancorato alla realtà, e di conseguenza si attiene a quella...


Non c’è dubbio...
Ma dimmi una cosa: tu appartieni
a qualche famoso gruppo di ricerca
o sei solo un tirocinante?

Re: Il buco del Pentagono: un aggiornamento

Inviato da  wells il 13/1/2008 11:58:54
Tornando alla materia principale, il rilevamento dei danni effettuato dal Pentagon Renovation Program non solo contraddice in larga parte i dati forniti dal rapporto ASCE (o ne viene contraddetto), ma soprattutto contraddice in modo grossolano i dati della realtà, per fini che poi, alla luce di una sommaria verifica, andrebbero attentamente valutati.
Che si tratti solo di slides per una conferenza stampa è un’obiezione insussistente.
Quei diagrammi illustrano i risultati di un lavoro portato avanti per mesi, in pratica a ciclo continuo, e spacciare per “mancanti” colonne che si possono distinguere ad occhio nudo come integre non può essere frutto di un semplice refuso.
Vediamo, prima di tutto, sulla base di qualche esempio, come il rapporto ASCE classifica la tipologia dei danni.





Per la definizione di “missing” il concetto dovrebbe essere più semplice.
Missing, per il rapporto ASCE, sono le colonne che non esistono più.
La colonna 11AA, per esempio (sempre secondo l’ASCE), o la serie di colonne della facciata, come si vede nella foto che illustra la situazione dopo il collasso di quella parte dell’edificio (Appendice, B1).




Re: Il buco del Pentagono: un aggiornamento

Inviato da  wells il 13/1/2008 12:04:45
Un’idea abbastanza precisa della disposizione delle colonne, nella zona che ci interessa esaminare, proviene da questa simulazione:





La colonna 11, collocata sul cosiddetto punto di giunzione dell’edificio, ha uno spessore doppio.
Alle colonne contrassegnate da un numero pari, sulla facciata, corrisponde un corridoio vuoto (segnato in bianco nella foto).
Alle colonne contrassegnate da un numero dispari corrisponde una fila di colonne.
Le colonne sulla facciata vengono denominate AA, quelle immediatamente successive (in verticale) “A”, e così di seguito fino alla “N”.
Il buco di uscita (“punch out”) è su un muro che viene contrassegnato dalla dicitura “0”.

Re: Il buco del Pentagono: un aggiornamento

Inviato da  wells il 13/1/2008 12:10:22
A differenza del rapporto ASCE, il grafico del PRP non prende in considerazione le colonne che ricadono nel “Wredge 2”.





E dunque non terremo conto delle colonne di quel settore, salvo chiarire un possibile equivoco che potrebbe nascere da una fotografia presentata da non ricordo chi in precedenza.
Per la precisione questa:




Re: Il buco del Pentagono: un aggiornamento

Inviato da  wells il 13/1/2008 12:14:40
Le colonne riportate in quella foto dovrebbero essere le colonne 3M, 3N e 5N del “Wredge 2”, dunque settore nord, nelle più immediate vicinanze del “punch out”.
Dico “dovrebbero”, e in tal caso la pubblicazione di quella fotografia (nel 2002) assumerebbe un significato straordinario, per ragioni che potremo meglio valutare in seguito.
Quelle date per “mancanti” dal PRP sono invece le colonne 1, 3 e 5 N del “Wredge 1”, settore sud.
E precisamente queste:





Due delle quali (1N e 5N), nella realtà sono tutt’altro che “mancanti”.
L’altra (3N) risulta in effetti danneggiata, e l’ASCE la classifica in verde (“with some impairment in function”) ma certamente non risulta “mancante”.




Re: Il buco del Pentagono: un aggiornamento

Inviato da  wells il 13/1/2008 12:18:00
Questa è una visione di insieme dell’area (foto del 27 novembre 2001),
dopo che le colonne sono state tutte rimosse.





Quello che era il buco di entrata, con una certa approssimazione, è segnato dal pallino bianco; quello di uscita dal pallino rosso.
La traiettoria può essere facilmente immaginata e corrisponde a una distanza di un centinaio metri.

Re: Il buco del Pentagono: un aggiornamento

Inviato da  wells il 13/1/2008 12:23:18
Venendo alla verifica dello stato effettivo delle colonne, partiamo dalla zona più vicina all’impatto del motore destro, tralasciando le colonne della prima fila (16AA, 17AA) che abbiamo già esaminato.
In quest’ordine, la prima colonna data per “missing” dal grafico del PRP è la colonna 17A.





Questa è la colonna 17A per il rapporto ASCE (Appendice, B2).





Questa la colonna 17A nella realtà (Foto FEMA)






Che poi quella colonna non sia mancante dovrebbe saperlo il PRP per primo, visto che ne pubblica la foto in una delle sue slides.




Re: Il buco del Pentagono: un aggiornamento

Inviato da  K_Emerson il 13/1/2008 14:44:32
Citazione:

wells ha scritto:
Venendo alla verifica dello stato effettivo delle colonne, partiamo dalla zona più vicina all’impatto del motore destro, tralasciando le colonne della prima fila (16AA, 17AA) che abbiamo già esaminato.
In quest’ordine, la prima colonna data per “missing” dal grafico del PRP è la colonna 17A.





Questa è la colonna 17A per il rapporto ASCE (Appendice, B2).





Questa la colonna 17A nella realtà (Foto FEMA)






Che poi quella colonna non sia mancante dovrebbe saperlo il PRP per primo, visto che ne pubblica la foto in una delle sue slides.





Wells, accipicchia, che ricercatore. Perché non leggi la legenda? E dire che te lo avevo fatto notare anche tempo addietro che prenderti le slide a casaccio non serve a un emerito cazzo. Perché a ben guardare i documenti, trovi scritto anche che la dicitura missing indica anche le colonne che hanno perso ruolo portante, pur essendo ancora in piedi (ma non certo in grado di reggere carichi). Cito testualmente: Rosso="Impacted. Missing, broken, disconnected or otherwise without remaining functions."

Re: Il buco del Pentagono: un aggiornamento

Inviato da  sick-boy il 13/1/2008 15:21:22
Che strano che tu non abbia risposto a Tuttle....strano strano strano neh

Re: Il buco del Pentagono: un aggiornamento

Inviato da  erik il 13/1/2008 17:06:55
@Tuttle: il documento l'ho trovato facendo uno spoglio nello stesso sito in cui si può scaricare il libro "Pentagon 9/11" del DoD.
Effettivamente potrebbero essere le solite immagini della videocamera, ma mi fa un po' rabbia non riuscire a vedere questa "gallery" (oggi non si apre proprio il link, ieri sì) e poi in questo caso la descrizione mi sembrerebbe un po' inaccurata ("airliner crashing into the building").

Re: Il buco del Pentagono: un aggiornamento

Inviato da  erik il 13/1/2008 17:15:11
@ Wells:

Citazione:
A differenza del rapporto ASCE, il grafico del PRP non prende in considerazione le colonne che ricadono nel “Wredge 2”.


Ti ringrazio per questa precisazione, perché mi consente di capire meglio alcune discrepanze che non mi spiegavo tra ASCE e PRP.
Ma la spiegazione potrebbe ancora più semplice del "refuso" da me in precedenza ipotizzato. Ad esempio, quelle colonne "missing" non potrebbero riferirsi non alla distruzione direttamente causata dall'aereo, ma ad una demolizione successiva? (non è curioso che siano segnate mancanti tutte quelle di confine tra i due Wedge?)
il primo slide (structural integrity) valuterebbe il danno immediato fatto dall'aereo, il secondo (structural damage) illustrerebbe i danni complessivi in vista della ristrutturazione.

Re: Il buco del Pentagono: un aggiornamento

Inviato da  Tuttle il 13/1/2008 17:36:48
Citazione:
in questo caso la descrizione mi sembrerebbe un po' inaccurata ("airliner crashing into the building")


Sono d'accordo. In effetti i video del DoD non mostrano nessun airliner. Ma la forma usata è molto simile a quella utilizzata nel rilascio dei due video delle gates camera.




Comunque a me il link funziona e non mi viene chiesta alcuna password. Si apre una vecchia pagina che però non ha più le immagini. Peraltro vi sono in giro parecchi siti nella rete che rimandano esattamente a quel link per foto che conosciamo a menadito.

A "sentire" poi l'FBI non esistono altre immagini che mostrerebbero l'aereo.

Mi autoquoto da un thread di LC di molto tempo fa...dove si discuteva dei video a disposizione del FBI. Il quote si basa sulle risposte alle FOIA (CIVIL ACTION 1:05-00475 - Pag 5/7) di richiesta di rilascio dei video. Ovviamente negati.

Citazione:
L'FBI comunque dice che in nessuno dei video ancora in loro possesso si vede AA77. Quindi ci comunicano che su 85 camere (anche molto distanti e con una enorme esposizione focale) posizionate in quell'area solo due di esse, guardacaso quelle del pentagono, hanno ripreso il transito di AA77 e l'hanno fatto, guardacaso ancora, tutte e due malgrado la presunta non sincronia e, GUARDACASO, con una sola possibilità su 30 per ogni camera di riprendere l'aereo in transito negli ultimi 130mt di approccio...e GUARDACASO entrambe le camere l'hanno ripreso in maniera che lo stesso si nascondesse dietro ad un oggetto. Cacchio a livello statistico c'è da morirci dietro. Ma lo sai che quel giorno ogni legge fisica, dinamica, ottica, elettronica, statistica, gravitazionale....era fuori sincrono!

Vorrei far notare anche il tipo di logica applicata trascrivendo in sintesi ed in taliano le descrizioni dell'agente MC sui video in loro possesso:

su 85 video l'agente determina che:

56 di questi non riprendono il pentagono, la zona di impatto o l'impatto stesso. (notare che sono la stessa cosa e che tutte e tre non impediscono agli stessi video di aver inquadrato da 56 angolazioni diverse l'aereo in discesa, approccio, allineamento o avvicinamento all'aerea.)

altri 16 di questi video non mostrano la zona dell'impatto e non mostrano l'impatto di aa77 (anche qui si dice la stessa cosa di prima e non si capisce come mai siano state separate le descrizioni visto che sono le medesime sia fra le due sezioni che prese singolarmente)

altri 13 di questi video non mostrano la zona dell'impatto (aridaje)

altri 12 (attenzione) mostrano il pentagono DOPO l'impatto. (ma che significa?)

Termina quindi asserendo che nessun video mostra l'impatto. Ma aimè non ci dice se le 85 camere hanno ripreso o no un aereo che passa, vola, transita, plana, approccia, livella o quello che è. 85 camere montate nel medesimo ampio perimentro, la maggior parte (se non tutte) con obbiettivi grandangolari poste a distanze con angoli visivi enormi.

Semplicemente ambiguo.



Ciao

Re: Il buco del Pentagono: un aggiornamento

Inviato da  erik il 13/1/2008 17:45:31
Citazione:
Comunque a me il link funziona e non mi viene chiesta alcuna password. Si apre una vecchia pagina che però non ha più le immagini. Peraltro vi sono in giro parecchi siti nella rete che rimandano esattamente a quel link per foto che conosciamo a menadito.


E' che se vai alla pagina principale ti chiedono di loggarti, per cui pensavo che non si vedessero le immagini per questo. Comunque niente: falsa pista.

Re: Il buco del Pentagono: un aggiornamento

Inviato da  Tuttle il 13/1/2008 18:39:08
Si...in effetti se sali nella root del sito v'è una richiesta lato server per la consultazione delle foto. Ma ho come il sospetto che sia un upgrade del sito.

Infatti se provi a fare una ricerca su google immettendo come parola chiave l'indirizzo da te indicato vengono fuori una marea di link che parlano delle immagini che conosciamo tutti.

Google Search

Ciao

Re: Il buco del Pentagono: un aggiornamento

Inviato da  wells il 13/1/2008 21:36:45
Citazione:

K_Emerson ha scritto:
...trovi scritto anche che la dicitura missing indica anche le colonne che hanno perso ruolo portante, pur essendo ancora in piedi (ma non certo in grado di reggere carichi). Cito testualmente: Rosso="Impacted. Missing, broken, disconnected or otherwise without remaining functions."


Certamente.

Light spalling.
Moderate spalling.
Moderate spalling.


Hanno perso molto ruolo portante.





Queste invece stanno in piedi per miracolo.





Ma poi le verifichiamo una per una con calma, e tiriamo le somme.

Re: Il buco del Pentagono: un aggiornamento

Inviato da  wells il 13/1/2008 21:53:46
Citazione:

erik ha scritto:
Ad esempio, quelle colonne "missing" non potrebbero riferirsi non alla distruzione direttamente causata dall'aereo, ma ad una demolizione successiva?



Probabile. Forse dicono “missing” perché le hanno demolite loro.
Qui, per esempio, sono tutte “missing” senz’altro.






Magari prova altre 14-15 giustificazioni, tirando a indovinare (“forse”, “ad esempio”, “potrebbe”, “dovrebbe”, ecc.)
Prima o poi trovi quella giusta.

Re: Il buco del Pentagono: un aggiornamento

Inviato da  erik il 13/1/2008 22:15:58
Citazione:
Magari prova altre 14-15 giustificazioni, tirando a indovinare (“forse”, “ad esempio”, “potrebbe”, “dovrebbe”, ecc.) Prima o poi trovi quella giusta.


Ci provo... ma quella giusta quale sarebbe, secondo te? Perché ora che ci penso, io sono semplicemente incuriosito dalla questione, mentre tu sei quello che ha qualcosa da dimostrare. Ora, dov'è che portano queste indagini sulle missing columns?

P.S. Potrei provare a dare una giustificazione molto più "ridicola". Così magari P.A. si convince a dire la sua.

Re: Il buco del Pentagono: un aggiornamento

Inviato da  Lestaat il 13/1/2008 22:42:23
Citazione:

erik ha scritto:. Ora, dov'è che portano queste indagini sulle missing columns?.


Portano a concludere che NESSUNO ha mai fatto un analisi seria di quel che è successo ma si sono limitati a ripetere quel che gli è stato detto di dire buttando là qualche spiegazione pseudoscientifica per abbellire il tutto.

Re: Il buco del Pentagono: un aggiornamento

Inviato da  wells il 14/1/2008 4:13:18
Citazione:

Lestaat ha scritto:
Citazione:

erik ha scritto:. Ora, dov'è che portano queste indagini sulle missing columns?.


Portano a concludere che NESSUNO ha mai fatto un analisi seria di quel che è successo ma si sono limitati a ripetere quel che gli è stato detto di dire buttando là qualche spiegazione pseudoscientifica per abbellire il tutto.



Precisamente. Con qualche tendenza a sovrastimare i danni che, ripeto, andrà verificata, al di là delle ragioni strettamente commerciali che sono evidenti.
Questo dice il rapporto ASCE (p. 41):


The damage pattern throughout the building and the locations of fatalities and aircraft components, together with the deformation of columns, suggest that the entire aircraft disintegrated rapidly as it moved through the forest of columns on the first floor. As the moving debris from the aircraft pushed the contents and demolished exterior wall of the building forward, the debris from the aircraft and building most likely resembled a rapidly moving avalanche through the first floor of the building.


Si parla di una vera e propria valanga che ha attraversato lo spazio, ossia ciò che gli ingegneri dell’ASCE definiscono “una foresta di colonne”, per andare a sbucare sul corridoio opposto, con una forza tale da lasciare un foro di questa portata:





Re: Il buco del Pentagono: un aggiornamento

Inviato da  wells il 14/1/2008 4:17:58
Per credere che si sia ottenuto un effetto del genere, lasciando praticamente intatte le colonne più prossime a quel foro, in quella foresta, devo fare un atto di fede, o sono padrone di verificare colonna per colonna tutto il percorso?
Verificare, cioè, le colonne non perché mi stiano simpatiche le colonne, ma semplicemente perché è il dato più concreto che sia possibile esaminare, per la ricchezza delle evidenze fotografiche, dei rapporti ecc., già sopra sommariamente elencati.
Queste sono le colonne di cui si è parlato (3-5), con una ripresa fotografica più eloquente (foto ASCE, pp. 41-42).








Ognuno, penso, ha occhi per valutare.

Re: Il buco del Pentagono: un aggiornamento

Inviato da  wells il 14/1/2008 4:29:22
Citazione:

erik ha scritto:
Potrei provare a dare una giustificazione molto più "ridicola". Così magari P.A. si convince a dire la sua.


Sostenere che si vanno a rilevare i danni di una struttura, e che si contano anche i propri, cioè quelli fatti dai rilevatori stessi, non ti sembra ridicolo abbastanza?
Quanto ad Attivissimo, una volta gli chiesi: “ma, Attivissimo, seriamente credi che Allyn Kilsheimer abbia preso in mano le ali, il timone, la scatola nera, resti di uniformi, brandelli di cadavere ecc. ecc.?”.

Questa la risposta testuale.

uno degli obiettivi di questo blog è dissipare la cortina di false o errate informazioni che circonda l'11/9, e quindi le affermazioni di Kilsheimer vanno verificate per assicurarsi che non rientrino in questa categoria.
Wells, sia pure con un tono conflittuale, ha sollevato una questione meritevole di approfondimento. Ho già contattato Popular Mechanics in merito e scriverò un articolo che espone la questione.


Era il 3/10/07 12:57.
Oggi è il 14 gennaio.
Attivissimo sta ancora contattando Popular Mechanics.
Quanto ad Allyn Kilsheimer (“blast expert”), con ogni probabilità è l’estensore materiale o quanto meno il principale ispiratore di quei grafici del PRP.
Credo, con la stessa attendibilità.

Re: Il buco del Pentagono: un aggiornamento

Inviato da  Infettato il 14/1/2008 10:52:03
wells

Si parla di una vera e propria valanga che ha attraversato lo spazio, ossia ciò che gli ingegneri dell’ASCE definiscono “una foresta di colonne”, per andare a sbucare sul corridoio opposto, con una forza tale da lasciare un foro di questa portata:

Strano, che dopo aver "attraversato una foresta di colonne", esce con quel buco che sembra fatto con il compasso...

Re: Il buco del Pentagono: un aggiornamento

Inviato da  edo il 14/1/2008 22:03:50
il condotto dell'aria ha resistito pure lui????!!!!!

Re: Il buco del Pentagono: un aggiornamento

Inviato da  wells il 14/1/2008 22:50:32
Restiamo per un momento sull’area del punch-out per osservare un dettaglio di particolare interesse.
Le colonne di quel settore, per la parte nord (“Wredge 2”), sono le seguenti (fonte: ASCE):







Appare evidente che è una zona non visionata dagli ingegneri dell’ASCE, e tutte le notizie relative a quelle colonne sono fornite dall’Fbi, che ha anche proibito la pubblicazione delle fotografie di quell’area.
L’unica foto prodotta è una foto grossolanamente sbagliata, che si riferisce non certamente alla colonna 3M-Nord [“Wredge 2”] come vorrebbe la didascalia, ma alla colonna 3M-Sud [“Wredge 1”] già vista in precedenza [post #940].






Disattenzione, refuso, falsificazione, a seconda del punto di vista dal quale si osserva l’episodio.
Di sicuro, un fatto: un pool, formato dalla crema degli ingegneri americani, chiamato a valutare gli aspetti più tecnici di un episodio di tale importanza, commette un errore che suonerebbe strano perfino per uno studente del primo anno dell’Istituto per Geometri “M. Rossi” di Forlimpopoli.
Se poi sono queste le “relazioni tecniche” da studiare per farsi un’idea dell’accaduto, diecimila volte meglio le spogliarelliste, i prestigiatori, e i vari complottisti che si credono il Messia.

Re: Il buco del Pentagono: un aggiornamento

Inviato da  wells il 14/1/2008 23:01:49
Le uniche colonne che si siano viste in fotografia, relativa all’area del punch-out, settore Nord, sono quelle pubblicate dalla proto-debunker Sarah Roberts nel dicembre 2002, nell’articolo-scoop (già citato qui) che riportava anche le prime vere immagini di rottami di aereo che si dicevano reperiti all’interno del Pentagono.








Foto, dunque, non disponibili per l’ASCE (che pubblicò il suo rapporto nel gennaio del 2003, e aveva concluso i suoi lavori diversi mesi prima), ma disponibili per Sarah Roberts, giornalista non certo famosa, ma nota sui forum per la sua incommensurabile faccia di bronzo, e attualmente scomparsa dalla circolazione (una delle sue affermazioni più memorabili, se non ricordo male, è rimasta la seguente: “il buco si estende dalla colonna 8 alla colonna 20, fino a tutto il secondo piano”, a parte il caso che abbiamo trattato anche qui, ed è già stato debunkato da Pier).
Si tratta di un articolo notissimo a chiunque si occupi di 11 settembre, se non altro per le sue ricchissime illustrazioni, la maggior parte delle quali all’epoca del tutto inedite.
La foto in questione, relativa alle colonne del “Wredge 2”, faceva parte dello stesso pacco, di fonte sicuramente interna al Pentagono. Via, molto probabilmente, Fbi.
Nei prossimi post vedremo la prova geometrica che un Boeing 757 non può, nel modo più categorico, essersi schiantato sul Pentagono.

Re: Il buco del Pentagono: un aggiornamento

Inviato da  Infettato il 15/1/2008 9:27:47
Nei prossimi post vedremo la prova geometrica che un Boeing 757 non può, nel modo più categorico, essersi schiantato sul Pentagono.

Le foto sono eloquenti, la traiettoria pure, le colonne non si sono di certo spostate, quindi

a meno che il boeing 757 non si sia liquefatto
a meno che il modello in questione non sia particolarmente elastico
è talmente evidente che la prova geometrica diventa una presa in giro per chi sostiene la vu.

Notare anche i riferimenti che poggiano sulla colonna 3n tanto per prendere le misure...

Re: Il buco del Pentagono: un aggiornamento

Inviato da  hi-speed il 15/1/2008 14:13:52
Foto pentagono per chi non le avesse già viste

Hi-speed

Re: Il buco del Pentagono: un aggiornamento

Inviato da  wells il 16/1/2008 16:58:51
Le foto sono di Steven Welch.

http://stevenwarran.blogspot.com/

Blog diseguale e caotico, ma assolutamente raccomandabile.
A cominciare dal post più recente, dove (nei commenti)
prende in castagna un soldatino che si era fatto scappare la verità.

Re: Il buco del Pentagono: un aggiornamento

Inviato da  wells il 16/1/2008 17:01:52
Il caso della colonna 15B, data anche questa per missing dal PRP,





è ancora più notevole.
E non tanto per come dimostra la consueta approssimazione, da parte del PRP, in questo genere di schedatura, ma proprio per i particolari che si apprendono sulla dinamica dell’impatto.
È la prova provata, al di là di ogni possibile dubbio, che un Boeing 757 non può essersi schiantato sul Pentagono nei modi in cui ci è stato raccontato.
Vediamo, prima di tutto, la posizione esatta della colonna 15B (segnata con un pallino rosso)...




e il punto di impatto dell’aereo...







Re: Il buco del Pentagono: un aggiornamento

Inviato da  wells il 16/1/2008 17:04:33
Come si vede, la colonna 15B si viene a trovare sulla immediata traiettoria dell’aereo, in diretta corrispondenza del motore destro e della parte di ala, più massiccia, che lo sostiene e che secondo il rapporto ASCE sarebbe sopravvissuta all’impatto sulla facciata per poi penetrare nell’edificio.
Poi osserviamo due fotogrammi della simulazione Purdue, adoperati al semplice scopo di stabilire la esatta collocazione della colonna 15B:
Questo è il primo (la colonna 15B è segnata in rosso; la colonna 14AA, dove è avvenuto l’impatto, in bianco).






Questo è il secondo:




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