Re: Darwin e l

Inviato da  Paxtibi il 16/10/2012 0:10:38
La prima che hai detto. Passare dalla "Dio-genesi" all'a-bio-genesi non mi pare un gran passo avanti.

Ma andate pure avanti senza di me, preferisco versarmi un drink. Magari poi riesco a vedere anch'io oggetti inanimati che prendono vita!



Re: Darwin e l

Inviato da  Red_Knight il 16/10/2012 0:18:55
@Paxtibi

Ma... ma... di cosa stai parlando? Sei tu che hai tirato in ballo l'abiogenesi!

Re: Darwin e l

Inviato da  Paxtibi il 16/10/2012 13:04:38
Veramente no, ma non importa.

Re: Darwin e l

Inviato da  Red_Knight il 16/10/2012 15:47:19
Giuro che non capisco, ma ok...

Re: Darwin e l

Inviato da  Pyter il 16/10/2012 16:28:25
Giuro che non capisco, ma ok...


La stessa cosa che ho detto io quando il professore me l'ha spiegata per la prima volta...

... e quando me l'ha chiesta all'esame.


Era bastardo dentro geneticamente.

Darwin e l'evoluzionismo. Il dibattito è ancora aperto.

Inviato da  Carmine il 16/10/2012 17:54:34
Citazione:

Red_Knight ha scritto:

@Carmine

Ciò che dici è probabilmente corretto, ma io stavo solo ragionando del termine "adatto", che in un contesto competitivo per definizione implica un vantaggio, visto che secondo Santaruina sarebbe anche quello una forzatura.
Il paragone con l'automobile potrebbe però essere fuorviante; l'ingegneria umana ha come fine una raffinatezza in senso polivalente, mentre - in ottica evoluzionista, s'intende - il vantaggio del singolo individuo non sarebbe affatto ricercato da Madre Natura. Montare un motore indipendentemente dal telaio potrebbe essere sensato, se dovessimo solo competere su rettilineo.
C'è inoltre da dire che visto che le mutazioni non coinvolgono "caratteristiche" funzionali ma "bit", cioè le basi azotate, che prese singolarmente possono non avere alcuna manifestazione evidente, non è avventato immaginare (voglio insistere con questo verbo, fateci caso) un "effetto valanga" visibile solo a diverse centinaia o migliaia di generazioni di distanza.

La qualifica di "adatto" in termini darwinisti è solo una patente di "esistenza in vita" a posteriori, una pura constatazione dello status quo: se una specie c'è vuol dire che è adatta ad esserci, altrimenti non ci sarebbe. Non mi sembra, né intellettualmente né scientificamente, un grande risultato.

Riguardo al paragone con l'automobile, in termini di complessità e polivalenza qualunque organismo biologico supera qualsiasi apparato artificiale di parecchie lunghezze. Non ha poi nessuna importanza se la mutazione (il cambio del motore, nel nostro caso) avviene per caso o deliberatamente: se si tratta di una mutazione che HA un impatto significativo su una delle funzioni dell'organismo il suo effetto, seppure migliorativo della singola funzione, con ogni probabilità produrrà uno squilibrio complessivo dell'organismo stesso ed un esito perciò dannoso; se invece si tratta di una mutazione impercettibile che NON HA un impatto significativo immediato su una delle funzioni dell'organismo, essa non ha alcun motivo di essere selezionata ed accumulata per produrre i propri effetti "a diverse centinaia o migliaia di generazioni di distanza" (per cui immaginare un "effetto valanga" come proponi tu è proprio avventato, anzi avventatissimo).

Quanto al rettilineo ipotizzato, non mi risulta che in natura ce ne siano, letteralmente e metaforicamente, granché.

Re: Darwin e l'evoluzionismo. Il dibattito è ancora aperto.

Inviato da  Red_Knight il 16/10/2012 18:39:44
@Carmine

Citazione:
La qualifica di "adatto" in termini darwinisti è solo una patente di "esistenza in vita" a posteriori, una pura constatazione dello status quo: se una specie c'è vuol dire che è adatta ad esserci, altrimenti non ci sarebbe. Non mi sembra, né intellettualmente né scientificamente, un grande risultato.


Infatti, sono assolutamente d'accordo. È che Santaruina avanzava riserve anche su questo.

Citazione:
se invece si tratta di una mutazione impercettibile che NON HA un impatto significativo immediato su una delle funzioni dell'organismo, essa non ha alcun motivo di essere selezionata ed accumulata per produrre i propri effetti "a diverse centinaia o migliaia di generazioni di distanza"


Vero, ma neanche di essere scartata. E infatti le malattie genetiche ereditarie non eccessivamente debilitanti esistono e hanno una frequenza grosso modo costante. Ma, mentre le malattie si manifestano in qualche modo, i piccoli "bonus" e le mutazioni totalmente silenti passano inosservati. Fermo restando che sto soltanto facendo esercizi di fantasia, escludere categoricamente un effetto valanga, che in ogni caso non potrà mai essere osservato, su numeri così grandi (dove praticamente la probabilità di qualsiasi cosa tende a 1), è matematicamente avventato. Ad ogni modo, non faccio fatica a condividere lo stupore davanti all'affermazione che i mammiferi discendono dai rettili; il problema che pongo candidamente è: qual è l'alternativa scientifica? Ci sono altre direzioni nelle quali indagare o anche soltanto fantasticare, allo stato attuale delle nostre conoscenze?

Citazione:
Quanto al rettilineo ipotizzato, non mi risulta che in natura ce ne siano, letteralmente e metaforicamente, granché.


Nella metafora, il rettilineo era "riprodursi". Finché un organismo si può riprodurre, non è necessario che sia "armonico".

Re: Darwin e l'evoluzionismo. Il dibattito è ancora aperto.

Inviato da  Carmine il 18/10/2012 0:43:21
Citazione:

Red_Knight ha scritto:

Citazione:
se invece si tratta di una mutazione impercettibile che NON HA un impatto significativo immediato su una delle funzioni dell'organismo, essa non ha alcun motivo di essere selezionata ed accumulata per produrre i propri effetti "a diverse centinaia o migliaia di generazioni di distanza"


Vero, ma neanche di essere scartata. E infatti le malattie genetiche ereditarie non eccessivamente debilitanti esistono e hanno una frequenza grosso modo costante. Ma, mentre le malattie si manifestano in qualche modo, i piccoli "bonus" e le mutazioni totalmente silenti passano inosservati. Fermo restando che sto soltanto facendo esercizi di fantasia, escludere categoricamente un effetto valanga, che in ogni caso non potrà mai essere osservato, su numeri così grandi (dove praticamente la probabilità di qualsiasi cosa tende a 1), è matematicamente avventato. Ad ogni modo, non faccio fatica a condividere lo stupore davanti all'affermazione che i mammiferi discendono dai rettili; il problema che pongo candidamente è: qual è l'alternativa scientifica? Ci sono altre direzioni nelle quali indagare o anche soltanto fantasticare, allo stato attuale delle nostre conoscenze?

La mutazione nasce a livello del singolo individuo; se non procura, a lui ed alla sua discendenza, un vantaggio competitivo in termini di sopravvivenza e quindi di riproduzione (che sarebbe poi il succo del darwinismo), non c’è alcuna ragione per cui essa debba diffondersi e diventare dominante nella popolazione. Sarebbe, nel caso, un evento di elevatissima improbabilità che, per produrre il supposto effetto valanga a distanza di lungo tempo, dovrebbe concatenarsi con innumerevoli analoghi casi ulteriormente di elevatissima improbabilità (con l’aggiuntiva necessità che ognuna di tali mutazioni casuali dovrebbe andare proprio nella stessa direzione di tutte le altre). E questo dovrebbe essere il meccanismo ordinario,standard, da applicare a tutte le innumerevoli forme di vita passate, presenti e future della Terra.

Tu al riguardo introduci la considerazione che “escludere categoricamente un effetto valanga ... su numeri così grandi (dove praticamente la probabilità di qualsiasi cosa tende a 1), è matematicamente avventato”; io però da qualche parte ho letto invece che nella teoria delle probabilità ci sono delle cosiddette soglie di impossibilità che, come la stessa definizione indica, decretano proprio che, quando la sua probabilità scende al di sotto di una certa soglia, il verificarsi di un certo evento è impossibile. Per le considerazioni fatte, credo che siamo senz’altro di fronte ad uno di quei casi, e non può certo essere la mancanza di tesi alternative un motivo valido per farci accettare una teoria basata su un meccanismo impossibile.

Re: Darwin e l'evoluzionismo. Il dibattito è ancora aperto.

Inviato da  Santaruina il 18/10/2012 1:30:05
Red Knight

da un punto di vista meramente scientifico, cos'altro hai in mano per giustificare l'esistenza fattuale di forme di vita diverse fra loro?

Direi poco, ma la questione è la seguente: non possiamo sapere come sia andata, ma possiamo essere alquanto certi di come non sia andata.
E di sicuro non è andata come la racconta l'evoluzionismo, perchè dal punto di vista scientifico si tratta di una assurdità.

Il fatto di non avere una certezza del come siano andate le cose non ci obbliga ad accetare la teoria più in voga del momento, solo perchè "non ci sono alternative".

Della serie "intanto ci teniamo questa, finchè non ne troviamo una migliore".
Non è così che funziona: se una teoria è sbagliata, è sbagliata e basta.

Qui, en passant, emerge un'altro limite della concezione contemporanea post positivista: occorre dare una spiegazione a tutto.

... che non è osservato nessun fenomeno conosciuto di formazione della vita dal nulla;

nemmeno l'abiogenesi s'è mai vista.
Ci sono più persone pronte a giurare di aver visto l'Arcangelo Michele, per dire
Il fatto è che anche a prendere per buono il darwinismo, andando a ritroso si deve introdurre un elemento "magico", che sia l'abiogenesi, o la comparsa dal nulla della vita, o qualcosa che è accaduto una volta sola, e non più ripetibile, ovvero qualcosa di a-scientifico (scientifico, per definizione, è ciò che si può misurare, e riprodurre)

In altre parole, anche l'evoluzionismo arriva ad un punto in cui introduce un elemento "magico-religioso", ed in questo non è meno fantasioso degli evangelici americani che sono convinti che da qualche parte ci siano ancora le ossa di Adamo, plasmate da Dio con la terra.

Solo che l'immagnine di Dio che plasma Adamo è più poetica della "vita" che spunta fuori, così, senza un perchè, da una brodaglia cosmica.
In altre parole, non ci abbiamo guadagnato molto in "scientificità", ma ci abbiamo perso molto in poesia.

A presto

Re: Darwin e l'evoluzionismo. Il dibattito è ancora aperto.

Inviato da  Red_Knight il 18/10/2012 1:33:34
@Carmine

Credo che le soglie di impossibilità in questo caso abbiano una probabilità di essere calcolate oltre la soglia di impossibilità

Ad ogni modo, comprendo perfettamente il tuo discorso. Ma rimane la domanda: qual è l'alternativa? Perché anche accettando in toto quanto dici, questo impedisce al più di accettare in via definitiva il darwinismo come "corretto così com'è" (cosa che nessuno scienziato prudente dovrebbe fare in ogni caso). Non indica un'altra via da percorrere, e dunque non inficia la sua validità come pista da seguire, magari da integrare con nuovi postulati e nuove evidenze ancora da trovare. Se io fossi un ricercatore, mi concentrerei sugli studi genetici seguendo l'idea di giustificare quello che tu ritieni essere un fenomeno impossibile (che so, un ipotetico meccanismo genetico di "pianificazione" delle mutazioni, o qualcosa del genere). Pensiero che non credo affatto essere particolarmente originale, anzi, credo che siano parecchi gli scienziati a comportarsi così già adesso, mentre parliamo.
Se non c'è un'alternativa, stiamo solo facendo vaticini sul se e quando troverranno qualcosa. Che può anche essere interessante, ma non ha a che vedere con la Scienza. Per quanto ne sappiamo, è proprio la ricerca in questa direzione che potrebbe un domani smentire il darwinismo. Per quanto ne so io, potrebbero anche trovare "Congratulazioni, hai trovato il messaggio nascosto - firmato Dio" scritto criptato nel junk DNA.

Inquieta notare invece che, mentre a nessuno gliene frega niente di stare a smentire o a speculare sulle soglie di impossibilità delle teorie cosmologiche, lasciando fare agli scienziati il loro lavoro, c'è un poderoso volume di fuoco propagandistico direzionato contro l'evoluzionsimo, con finalità ben poco nobili (non mi riferisco a nessuno dei presenti, sia chiaro). La confusione generata da tale propaganda è sconfortante.

Io mi accontento di sgombrare il campo da discorsi ideologici. Se restringiamo la questione a una "scelta" di probabilità (secondo me è plausibile, secondo me non lo è), senza comunque fare affermazioni categoriche, credo che sia il non plus ultra del compromesso fra visioni diverse dell'Universo. Una forma onesta di fiducia/scetticismo nei confronti della teoria.

EDIT: ho appena visto il post di Santaruina. Risponderò separatamente.

Re: Darwin e l'evoluzionismo. Il dibattito è ancora aperto.

Inviato da  Red_Knight il 18/10/2012 2:20:54
@Santaruina

Citazione:
Direi poco, ma la questione è la seguente: non possiamo sapere come sia andata, ma possiamo essere alquanto certi di come non sia andata.
E di sicuro non è andata come la racconta l'evoluzionismo, perchè dal punto di vista scientifico si tratta di una assurdità.


Come ho scritto nel post di sopra, una legittima opinione che a mio parere non tiene sufficientemente conto dei grandi numeri.

Citazione:
Il fatto di non avere una certezza del come siano andate le cose non ci obbliga ad accetare la teoria più in voga del momento, solo perchè "non ci sono alternative".

Della serie "intanto ci teniamo questa, finchè non ne troviamo una migliore".
Non è così che funziona: se una teoria è sbagliata, è sbagliata e basta.

Qui, en passant, emerge un'altro limite della concezione contemporanea post positivista: occorre dare una spiegazione a tutto.


Non è che occorre dare una spiegazione a tutto. È che ci sono cervelli a sufficienza per spiegare molto, e che vogliono farlo. La ricerca sull'evoluzionismo sarebbe zelo degno di miglior causa se dovessimo scegliere un argomento all'anno, ma così per fortuna non è. E siccome non si può far ricerca su niente ma devi per forza avere una direzione, senza alternativa allora sì, "ci teniamo questa finché non ne troviamo una migliore". Oppure chiudiamo i laboratori e le università (la cosa potrebbe anche avere senso...)!
La sospensione del giudizio non è una scelta realistica, perché il sentore che il darwinismo abbia ancora di che rivelarsi fecondo è giustificato dalle osservazioni sulla microevoluzione (sui "cambiamenti") e dall'ampiezza dei territori inesplorati in ambito genetico.

Citazione:
nemmeno l'abiogenesi s'è mai vista.
Ci sono più persone pronte a giurare di aver visto l'Arcangelo Michele, per dire


A scanso di equivoci, io non ho mai incluso l'abiogenesi in un qualsivoglia ragionamento in questo thread!

Citazione:
Il fatto è che anche a prendere per buono il darwinismo, andando a ritroso si deve introdurre un elemento "magico", che sia l'abiogenesi, o la comparsa dal nulla della vita, o qualcosa che è accaduto una volta sola, e non più ripetibile, ovvero qualcosa di a-scientifico (scientifico, per definizione, è ciò che si può misurare, e riprodurre)


Insisto, l'origine della vita non è un problema del darwinismo, che è una teoria scientifica perché ha un valore predittivo. Qualche scienziato ritiene che l'origine della vita sia un fenomeno indagabile, e io gli auguro buona fortuna, ma nel frattempo rimane da considerare una "singolarità" (mi sembra un termine più adatto di "magia" ) su cui ogni speculazione ha pari dignità e che comunque, come ogni singolarità, non toglie niente a una teoria scientifica.

Cosa è poesia e cosa no è questione di gusti: a me piace pensare che l'ornitorinco sia un "easter egg" del Creatore.

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=54&topic_id=1782