una visione storico-strategica

Inviato da  pensatore il 1/6/2006 17:39:00
La presente riflessione e' di tipo puramente filosofico speculativo e non implica alcun riferimento e/o giudizio in merito ai fatti specifici in discussione nel forum.

Un grande impero per durare ed espandersi necessita di un forte potere centralizzato e perciò, in presenza di una società culturalmente evoluta e democratica, a questo deve corrispondere una forte legittimazione.
Necessita un potere che non sia delegato e controllato nei suoi atti ma bensì primario, legittimato assolutamente a priori, il quale a sua volta conceda spazi di libertà alla società minimizzando la propria apparenza.
Il normale schema democratico dovrebbe essere il seguente:
popolo → delega legittimante → potere

il che comporta una continua verifica della gestione del potere che di fatto si trova limitato anche dal controllo della legittimità dei suoi atti, per cui il questo tende a svincolarsi dalla delega e mantenere la sola legittimazione secondo lo schema:

popolo → legittimazione → potere
popolo → delega/controllo → potere


Cio' consente di restare in ambito democratico permettendo però di scindere legittimazione e delega, e a tal fine viene rafforzata la connessione legittimazione e indebolito il legame delega/controllo mantenendo la stessa forza nel legame complessivo popolo-potere

Il metodo operativo è quello di fare leva su necessità di base irrinunciabili, tra cui la richiesta di sicurezza, mediante l'utilizzo della paura, uno dei più forti istinti animaleschi di cui siamo dotati che, come tuti gli istinti, ha il pregio di escludere la elaborazione razionale del pensiero e la capacità critica.

Un nemico esterno ed uno stato di guerra fredda rappresentano una situazione quasi ideale ma che soffre di due limitazioni:
primo, il potere non può espandersi sulla parte occupata dal nemico, salvo il caso di una guerra vera che però porrebbe fine alla situazione;
secondo, l'identificazione precisa della minaccia pone delle limitazioni al potere consentendogli solo azioni riconducibili in linea di massima alla medesima.

La prima limitazione può essere superata se il nemico non occupa un territorio definito distinto da quello dell'impero,
la seconda viene superata quando si riesca ad amalgamare e rendere indistinguibili diverse minacce quali quelle alla sicurezza, allo stile e tenore di vita, alla visione culturale e religiosa, in generale ai princìpi fondanti la società.

La più alta carica emotiva viene ottenuta con la prova della raltà del pericolo, della sua estensione ad ogni singolo individuo, della impossibilità di sottrarvisi persino all'interno della propria tana.
Occorre naturalmente che il nemico risulti evanescente per giustificare la impossibilità del suo annientamento ed il perdurare indefinito della minaccia.




Re: una visione storico-strategica(DA VEDERE)

Inviato da  mavri il 8/9/2006 18:51:42
Per chi vuole avere una visione complessiva sull'11 settembre e sulle
sue implicazioni future vada su www. nineeleven.co.uk
In basso sulla destra c'e' un link con un'omino paffuttello;si
chiama Webster Tarpley(sara' presente anche a bologna il 17 settembre)
la conferenza dura un paio d'ore ed e' in inglese.
ASSOLUTAMENTE DA VEDERE !
Se qualcuno e' in grado di sottotitolarla in italiano sarebbe ottimo

Re: una visione storico-strategica(DA VEDERE)

Inviato da  edo il 9/9/2006 12:03:05
speriamo in qualche anima pia...

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