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11 Settembre
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 American Moon

Il nuovo documentario
di Massimo Mazzucco
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INTRODUZIONE

FAQ - Le domande
più frequenti


Introduzione all' 11 settembre


I "neocons"


10 settembre: qualcuno sapeva


I precedenti storici


Patrioti per l'11 settembre

 
 Una questione di metodo

 
Un punto di partenza

1 - LA VERSIONE UFFICIALE

Colpevoli e mandanti


I 19 assi del cielo


  Le prove sospette


 Le identità al condizionale




La vera storia di Al-Queda

 
Chi  è Osama bin Laden?


La prova del nove


Sintesi capitolo 1

2 - GLI AEREI DIROTTATI

La difesa inesistente


Chi ha cambiato le procedure?


Cronologia comparata dei 4 voli


 War games
(in preparazione)

 
5 cronologie in 5 anni

 
 Il fallimento della difesa


LA PROVA DEL NOVE:

Un piano inesistente


Sintesi capitolo 2

 
3 - Il SEGRETO del PENTAGONO

Il doppio problema del Pentagono


Dove è finito l'aereo?


  I testimoni oculari


Il black-out di Grande Fratello

 
I falsi video del Pentagono


La tesi della disintegrazione


La tesi della penetrazione

 
Simulazione di reato


Operazione "Aquila Nobile"


LA PROVA DEL NOVE:

Il segreto del Pentagono


Hani Hanjour,
dilettante miracolato


Sintesi capitolo 3

4 - IL MISTERO DI UNITED 93

Un altro Boeing scomparso


I fatti riscontrati

DA QUI IN POI IL LAVORO E' ANCORA DA COMPLETARE

Le telefonate dal cielo
 
 
Lo schianto misterioso


  Abbattuto in volo?


  Il Jet bianco


LA PROVA DEL NOVE:
Una complicazione inutile


Sintesi capitolo 4
 
5 - Il WORLD TRADE CENTER

Le Torri che non dovevano crollare


Larry Silverstein,
l'uomo delle Torri



Il World Trade Center Plaza

 
5 anni di teorie contraddittorie

 
Le Torri gemelle

 
Un lampo sul muso del Boeing

 
Il mistero del pod 


La prova del nove

 
 Rapporto NIST: simulazione di collasso


Una potenza misteriosa
   
 
Le pozze di metallo incandescente

 
Acciaio: la cancellazione delle prove


Le demolizioni controllate


World trade center 7:
il più strano di tutti


Smoking Gun?


I pompieri raccontano


Crolli o demolizioni?


Sotto gli occhi di tutti

 
20 domande sulle Torrri Gemelle

 
Confutazione della versione
ufficiale del collasso


  Analisi del trasferimento
della quantità di moto

 
La distruzione del WTC: perché la versione ufficiale non può essere vera

 
Dieci teorie diverse a confronto


Rapporto 911 - Omissioni e distorsioni


115 menzogne sugli attentati
dell'11 settembre


Sintesi capitolo 5
 
6 - I  FAMILIARI DELLE VITTIME

Un popolo a parte


100 domande senza risposta


Sintesi capitolo 6

CONCLUSIONE

Un quadro di insieme


11 settembre

Il punto della situazione

Appendice 1:
STAMPA E TV

 
2006: Un'estate sorprendente


"OGGI"


Le Monde Diplomatique
 
 
 Il caso Diario / Popular Mechanics

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CHI E' OSAMA BIN LADEN

Questo è quanto appare sul sito ufficiale dell'FBI in data 1 dicembre 2006:


Nella scheda dei "10 most wanted", i 10 ricercati più importanti, bin Laden compare "RICERCATO IN RELAZIONE ALLE BOMBE  DEL 7.8.98 ALL'AMBASCIATA AMERICANA DI DAAR EL SALAAM IN TANZANIA, E NAIROBI IN KENIA, IN CUI SONO MORTE OLTRE 200 PERSONE. BIN LADEN È INOLTRE SOSPETTATO PER ALTRI ATTACCHI TERRORISTICI NEL MONDO".

Osama bin Laden non è ufficialmente ricercato per i fatti dell'undici settembre.


1) I trascorsi ambigui di bin Laden.

Osama bin Laden nasce in Arabia Saudita nel 1957. Figlio d'una ricca famiglia yemenita, a cavallo del 1980 si laurea in Ingegneria Civile e Business Administration all'Università di Jeddah. Subito dopo lo vediamo impegnato in Pakistan: reclutamento, supporto e finanziamento dei mujaheddin inviati oltre confine per respingere l'invasione russa dell'Afghanistan. Proprio a questo periodo si ritiene risalgano i primi contatti con la CIA, impegnata a spalleggiare il movimento di resistenza contro i russi, e da essa viene addestrato:
"Osama bin Laden è a tutt'oggi un vessillo dell'Islam tanto quanto il Generale Mladic, capo delle forze serbe, poteva essere considerato un esempio di cristianità...
...Bin Laden fu, piuttosto, il risultato di un tremendo errore strategico dei Servizi Segreti occidentali. Per tutti gli anni '80 fu armato dalla CIA e finanziato dai sauditi per sostenere la jihad contro l'occupazione russa dell'Afghanistan. Al Qaeda, letteralmente "il database", in origine era il file sul computer che conteneva i nomi di migliaia di mujaheddin reclutati ed addestrati con l'aiuto della CIA per sconfiggere i russi. Inspiegabilmente, e con conseguenze tremende, non sembra che Washington si sia mai preoccupata del fatto che l'organizzazione di bin Laden si sarebbe rivolta ad ovest, una volta sconfitta la Russia.
"
Robin Cook, ex Presidente della Camera dei Comuni e Ministro degli Esteri inglese (1997-2001).

La creazione di Al Qaeda in Pakistan gli è attribuita sul finire degli anni '80; segue una puntatina armata in Arabia Saudita dietro pretesa di difendere i luoghi sacri dell'Islam dalla presenza dell'alleato americano durante la prima Guerra del Golfo. Nel '91 viene però espulso, riparando in Sudan dove si industria per far proseliti e affari. Anche da qui viene allontanato, nel 1996, trovando rifugio in Afghanistan dove instaura rapporti di amicizia coi capi Talebani che aiuta sia economicamente che militarmente.
Il 7 agosto 1998 segna l'entrata di bin Laden sotto i riflettori della stampa internazionale: gli attentati simultanei alle ambasciate USA di Dar El Salaam (Tanzania) e Nairobi (Kenya) uccidono 257 persone ferendone più di 4000. Sono attribuiti a cellule locali di Al Qaeda e costano al loro capo l'inclusione nella lista FBI dei 10 terroristi più ricercati al mondo oltre all'ordine esecutivo, da parte del Presidente Bill Clinton, di catturarlo vivo o morto. Alla fine degli anni '90 l'organizzazione Al Qaeda è stimata avere ramificazioni profonde in decine di Paesi, con migliaia d'affiliati ed eccellenti capacità logistiche, finanziarie e d'intervento armato.

Nonostante le divergenze religiose e la caccia senza tregua, preda e predatore mantennero saldamente un vincolo di carattere economico: fu grazie ai Bush che i parenti stretti di bin Laden sin dagli anni '60 avviarono potenti investimenti nel Texas del boom petrolifero.
Le rispettive famiglie fino all'ottobre 2001 sedettero insieme al tavolo degli azionisti del Gruppo Carlyle, alfiere nelle forniture d'armi e logistica al comparto militare pubblico statunitense, che all'avvio delle operazioni in Afghanistan e Iraq registrò invidiabili introiti, unitamente ad altri membri delle amministrazioni USA del tempo o passate.
Fonte: Guardian Unlimited, 31 ottobre 2001.

Tali traffici sono addebitati alla famiglia bin Laden tramite la compagnia Saudi Binladin Group, controllata da suoi fratelli e nipoti. Nonostante i familiari abbiano pubblicamente interrotto ogni rapporto col ricercato sin dal 1994, è accertato che privatamente ancora li mantengano: nel febbraio 2001 diversi suoi parenti lo raggiunsero in Afghanistan per celebrare il matrimonio del figlio. Durante quell'evento avrebbe posato in un video esaltando l'attentato alla nave USS Cole.
Fonte: CNN.

Secondo il quotidiano Le Figaro bin Laden intrattenne ulteriori rapporti coi Servizi Segreti USA appena due mesi prima degli attentati dell'11 settembre: dal 4 al 14 luglio sarebbe stato ricoverato all'American Hospital di Dubai per necessità di dialisi renale e avrebbe ricevuto la visita del caposezione CIA, oltre a quella di parenti e conoscenti, volato poi di fretta a Washington il giorno seguente la partenza del malato. A quel tempo bin Laden era già ricercato n°1 al mondo, con una bella taglia "vivo o morto" di milioni di dollari. La CIA nega l'incontro, così come nega i presunti contatti al tempo della resistenza afghana; a smentirla però ci sarebbero testimonianze da dipendenti dell'ospedale stesso e la cartella clinica del paziente visionata dal quotidiano francese, nonchè dichiarazioni attribuite al caposezione che ha riferito a terzi del suo incontro. Ciò su cui invece sembrano tutti d'accordo sono le pessime condizioni fisiche del terrorista già prima dell'11 settembre: tali da impedirgli persino il camminare e obbligarlo a ripetuti ricoveri o interventi tramite delicate apparecchiature.
Fonte: La Repubblica.

Sempre a causa di una dialisi renale, gli è stata attribuita la permanenza in un ospedale militare pakistano addirittura il giorno prima degli attentati: il 10 settembre. Il Pakistan è noto per avere un Servizio Segreto (l'ISI) in stretti rapporti con quello americano; se lo scoop della CBS e Le Figaro (ripreso anche dal London Times) è attendibile, perchè non l'hanno consegnato a un tribunale americano? Perchè tutti lo danno per scomparso, quand'anche i suoi parenti (con cui avrebbe "chiuso ogni contatto") sanno dove andare a trovarlo?
Fonte: CBS.

La residenza di bin Laden era infatti già nota al Governo USA subito dopo gli attentati, tant'è che il 12 settembre l'allora Segretario di Stato, Colin Powell, avviò negoziati col Pakistan per l'estradizione di bin Laden. Tali negoziati sono avvenuti tramite il capo dei Servizi pakistani, per conto del Presidente Musharraf. Come è andata a finire? Chi ha permesso che potesse "fuggire" di nuovo?
Fonte: GlobalResearch.


*** *** ***


2) Apparizioni di bin Laden dopo l'11/9.

Le interviste ed i nastri audio o video attribuiti a bin Laden dall'11 settembre ad oggi sono numerosi e controversi: non solo si smentiscono tra loro, ma su molti di essi è dubbia tanto l'attribuzione al leader di Al Qaeda quanto la corretta traduzione dall'arabo. Di seguito si riportano i più notevoli o controversi:

16 - 28 settembre 2001:
"Voglio sottolineare che non ho organizzato tali attacchi, i quali sembrano piuttosto eseguiti da soggetti con motivazioni personali... Ho già detto che non sono coinvolto negli attacchi dell'11 settembre agli Stati Uniti... Non avevo conoscenza di tali attacchi."
Osama bin Laden.

"Il Governo americano, come al solito, mi ha incolpato di essere dietro a ciascun attacco. Vorrei assicurare il mondo che non ho pianificato i recenti attacchi, i quali sembrano programmati da individui con moventi personali. Io ora vivo nell'Emirato Islamico dell'Afghanistan e seguo le regole dei suoi capi. L'attuale capo non mi consente di svolgere simili operazioni."
Osama bin Laden.

Intervista a bin Laden del quotidiano Ummat Karachi.

26 dicembre 2001:
"Osama bin Laden è deceduto di morte non violenta a causa di complicanze polmonari trascurate, riferisce il Pakistan Observer citando un leader talebano che avrebbe assisitito ai funerali del capo di Al Qaeda."
Fonte: Fox News.

"Fonti israeliane affermano che Israele e gli Stati Uniti ritengono che bin Laden sia morto durante le operazioni militari USA di dicembre [2001 - NdT] in Afghanistan. Dicono che i nuovi messaggi rilasciati da parte di bin Laden sono molto probabilmente delle montature."
Fonte: World Tribune, 16 ottobre 2002.

27 dicembre 2001:
Nel video rilasciato in questa data Bin Laden torna ad esaltare i 19 attentatori e condannare USA ed Israele. E' noto che risalga a non prima del 16 novembre, causa un evento di quei giorni accennato da bin Laden nel suo messaggio, e non più tardi del 7 dicembre poichè l'indomani partì un massiccio attacco aereo contro la zona delle grotte di Tora Bora dov'era nascosto. Bin Laden appare molto stanco e assai diverso rispetto al video di Jalalabad rilasciato il 13 dicembre (vedi paragrafo seguente): muove solo il braccio destro ma è mancino, per la qual cosa si ritiene ferito o invalido, il che si somma all'impossibilità di curarsi liberamente. Cammina a stento e presenta un viso pallido e scarno, tanto che un analista di terrorismo avanza l'ipotesi che possa essere gravemente malato, notando anche il fatto che in pochi anni è invecchiato enormemente. Già sul finire del 2001, diverse opinioni depongono a favore del sospetto che bin Laden stesso sia morto in seguito ai raid USA in Afghanistan:
"La registrazione è stata liquidata ieri dall'Amministrazione Bush come bassa propaganda forse intenzionata a mascherare il fatto che il capo di Al Qaeda sia già morto."
Dopo il famoso video di Jalalabad, "nient'altro è pervenuto dal leader di Al Quaeda ed il Presidente Bush ha commentato in privato che il silenzio di bin Laden potrebbe significare che è stato ucciso".
Fonte: Daily Telegraph e CNN.

"La caccia a bin Laden si è attenuata nelle ultime due settimane, e c'è ancora confusione sulla sua attuale residenza o se sia già stato ucciso nei bombardamenti USA".
Fonte: BBC.

Tra i sostenitori dell'avvenuto decesso, oltre ad ambienti del Governo USA, sono il Presidente Pakistano Pervez Musharraf, quello Afghano Hamid Karzai ed il capo dell'antiterrorismo dell'FBI, Dale Watson.

9 settembre 2002:
Stavolta tocca a un nastro audio, contenente le invettive di bin Laden, dichiarato autentico dai Servizi Segreti USA ma dato come falso dal centro di analisi svizzero IDIAP (Institute for Perceptual Artificial Intelligence). Al solito, la qualità dell'audio è molto scarsa e dunque l'accertamento dell'autenticità più difficile. Il rapporto dell'IDIAP è basato sul confronto con altre registrazioni originali del terrorista saudita; la falsità del nastro, secondo tale studio, è assicurata al 95% secondo un modello vocale ricostruito al computer che ha sempre fornito risultati positivi anche in caso di audio autentici ma scadenti... sempre, tranne in questo caso.
Fonte: Guardian Unlimited.

29 ottobre 2004
Quattro giorni prima delle elezioni presidenziali USA, che videro Bush rieletto per il rotto della cuffia, bin Laden pubblica un video in cui si rivolge agli americani affermando esplicitamente, per la prima volta, l'implicazione sua e di Al Qaeda negli attacchi agli USA dell'11 settembre, condannando la reazione successiva del Presidente Bush e la sua "Guerra al Terrore". Minaccia anche futuri attentati poichè accusa come la politica estera del Governo USA non sia affatto mutata nonostante gli attentati.
Ecco un'immagine dal video in oggetto (a sinistra) e una "ufficiale" di bin Laden (a destra):



(Fonti: a sinistra WhatReallyHappen; a destra CNN)


La reazione del Presidente Bush non si è fatta attendere:
"Lasciate che metta in chiaro una cosa: gli americani non si faranno intimidire o influenzare da un nemico della nostra Nazione. Sono certo che il Senatore Kerry è d'accordo. Vorrei anche dire al popolo americano che siamo in guerra con questi terroristi e sono certo che li sconfiggeremo."
Presidente G. Bush jr., poche ore dopo la pubblicazione del video.

E nemmeno quella degli americani:
"Il Presidente Bush ha guadagnato sei punti percentuali nei confronti di J. Kerry [il rivale Democratico alle Elezioni Presidenziali del 2004 - NdT] secondo il primo sondaggio eseguito dopo il rilascio dell'ultimo video di Osama bin Laden, venerdì scorso. Se il trend è confermato, Bush potrebbe dover ringraziare il suo peggior nemico per averlo aiutato ad assicurarsi altri quattro anni alla Casa Bianca, dopo che la pubblicazione del video ha incentivato uno stretto giro di polemiche incentrate su quale candidato potrebbe meglio sconfiggere il terrorismo."
Fonte: Daily Telegraph, 31 ottobre 2004.

“Sono propenso a credere che Karl Rove, il consigliere politico della Casa Bianca, uomo molto astuto, ha probabilmente inscenato la farsa del video di bin Laden.”
Walter Cronkite, CNN.

E' un fatto che molti di questi audio/video siano stati pubblicati poco prima di importanti eventi quali l'approvazione di leggi speciali restrittive causa terrorismo, l'occupazione dell'Iraq, le elezioni presidenziali del 2004, i sondaggi sul consenso calante dell'amministrazione Bush, la recente invasione israeliana del Libano... riuscendo sempre a compattare l'opinione pubblica sotto l'ala
protettrice dell'attuale Governo, grazie alla quale si è sentito legittimato a proseguire la propria linea di politica interna ed estera. Pare strano che una mente acuta quale deve per forza essere quella del terrorista più ricercato al mondo non sappia far di meglio che rafforzare i propri nemici giurati ogni volta che apre bocca.


*** *** ***


3) La prova schiacciante della confessione di bin Laden...

Tra i tanti rilasciati, il video del 13 dicembre 2001 segna una svolta: viene trovato per caso da truppe d'occupazione USA in ricognizione nella città afghana di Jalalabad, il 9 dicembre 2001. Detto autentico dal Dipartimento di Stato americano, ritrae un incontro informale avvenuto il 9 novembre in cui bin Laden si vanta coi suoi ospiti d'aver organizzato e programmato gli attentati dell'11 settembre. Casualmente questo video, preso a riprova della sua colpevolezza, è molto scadente per qualità delle immagini... nonostante ciò diviene l'elemento catalizzatore del consenso pubblico al proseguimento della "guerra al Terrorismo" da poco intrapresa.

"Comè può esserci ancora il benchè minimo dubbio, nella mente di tutti, su ciò che andiamo ripetendo sin dall'inizio: che [bin Laden] è il vertice, il capo di un'organizzazione coinvolta in questo genere di attività criminali?"
Colin Powell, Segretario di Stato, 13 dicembre 2001.

"Voglio dire: questo è un bin Laden inedito. Questo è bin Laden - il bin Laden che ha ammazzato della gente. Questo è l'uomo che ha decretato la morte di persone innocenti - questo è un uomo così deviato e insensibile da ridere di quei suicidi, i cosiddetti martiri suicidi, che persero la vita. E' assurdo per chiunque il pensare che questo video sia alterato. Questa è solo una fragile scusa per fornire un debole appoggio ad un uomo incredibilmente malvagio. E, voi sapete, ci ho messo i miei sentimenti nel parlare di questo video perchè c'è molta gente che soffre in conseguenza di tale malvagità. Ed ero esitante a che la messa in onda sulle nostre televisioni rianimasse il ricordo della tragedia e delle loro perdite. D'altra parte, sapevo che sarebbe stato - che il video sarebbe stato una devastante dichiarazione di colpevolezza per questa persona malvagia."
Presidente G. Bush jr., 14 dicembre 2001.

"Chiamente possiede una rete ben finanziata. Copre molte molte nazioni in tutto il mondo. E' un pianificatore attento. Sono anche abili a compartimentare le informazioni per far sì che solo certe persone sappiano certe cose. E' anche perfettamente in grado di fare praticamente tutto ciò che chiunque potrebbe immaginare, pur di uccidere. Se mi aspetto che riservi altri attentati? Certamente.
Donald Rumsfeld, Ministro della Difesa, 13 dicembre 2001.

Il video è stato trasmesso in tutto il mondo, grazie alla comoda e tempestiva traduzione in inglese fornita dal Dipartimento di Stato USA. Nei suoi 60 minuti di trasmissione appare come bin Laden conoscesse le mosse dei terroristi già prima dell'attacco:
"Abbiamo stimato in anticipo il numero di vittime del nemico che sarebbero state uccise in base alla posizione della torre. Abbiamo calcolato che i piani colpiti sarebbero stati tre o quattro. Ero io il più ottimista. Secondo la mia esperienza in questo campo ho ritenuto che gli incendi dovuti al carburante dell'aereo avrebbero fuso la struttura di ferro dell'edificio, facendo collassare la zona dove l'aereo ha colpito e tutti i piani superiori... E' accaduto tutto ciò che noi avevamo sperato... Abbiamo avuto conferme sin dal giovedì precedente che l'attacco sarebbe stato attuato quel giorno [martedì 11 settembre 2001 - NdT]... I fratelli che han condotto l'operazione, tutto ciò che sapevano era che gli aspettava un martirio e a ciascuno di loro abbiamo chiesto di andare in America, ma non sapevano nient'altro dell'operazione, nemmeno una lettera. Ma sono stati allenati e non gli abbiamo rivelato nulla finchè non sono arrivati lì, poco prima dell'imbarco sugli aerei"

Innanzitutto pare strano che un laureato in Ingegneria Civile in uno dei migliori college sauditi confonda il ferro (iron) con l'acciaio (steel) riferendosi alle travi portanti di un grattacielo; c'è poi l'affermazione sul fatto che il kerosene dell'aereo, nelle condizioni di un impatto contro una struttura complessa come quella del WTC, sarebbe stato sufficiente per sciogliere travi il cui "ferro" ha temperatura di fusione superiore a 1530 °C. Un incendio da idrocarburi però non supera mai i 1100 °C, che raggiunge solo in condizioni ottimali di combustione. Invece gli incendi di kerosene in aria libera superano di poco i 900 °C.
Oltre a questo, si è accertato da più parti che tanto il video quanto la traduzione del Dipartimento di Stato USA sono un falso clamoroso.

La traduzione.
Un'emittente tedesca ha confermato che la traduzione eseguita dalla Casa Bianca non solo è imprecisa, ma addirittura manipolata ad arte:
L'arabista Dott. Abdel El M. Husseini, uno dei traduttori, afferma: "Ho esaminato attentamente la traduzione del Pentagono. Questa traduzione è molto problematica. Nei passaggi più importanti, dove si vuol dimostrare la colpevolezza di bin Laden, non è coerente col testo in arabo."
Laddove la Casa Bianca vorrebbe convincerci che Osama bin Laden ammette "Abbiamo stimato in anticipo il numero di vittime del nemico", il traduttore Dott. Murad Alami rileva che 'in anticipo' non viene mai pronunciato. La traduzione è errata. In un altro passaggio, la traduzione della Casa Bianca riporta "Abbiamo avuto conferme sin dal giovedì precedente che l'attacco sarebbe stato attuato quel giorno"; il Dott. Murad Alami afferma: "la parola 'precedente' non viene mai pronunciata. La frase seguente a proposito dell'evento che sarebbe stato intrapreso in quel giorno non si può ricavare dall'originale in lingua araba."
La versione della Casa Bianca include anche la frase 'abbiamo chiesto a ciascuno di loro di andare in America' ma Alami dice che la versione originale è nella forma passiva, cioè 'gli è stato chiesto di andare'. Afferma anche che la prosecuzione 'ma non sapevano nient'altro dell'operazione' non è comprensibile dall'originale.


La traduzione del Pentagono è stata supervisionata da degli esperti "indipendenti": George Michael, traduttore dei Servizio Linguistico Diplomatico e Kassem M. Wahba, coordinatore del programma per la lingua araba alla John Hopkins University. Non vi han trovato nulla da eccepire.
Un articolo di USA Today del 20 dicembre 2001 getta un po' di luce sul perchè la traduzione originale potrebbe anche non essere attendibile: "la prima versione fu eseguita di corsa in 12 ore, in una stanza del Pentagono". Ma allora, perchè non han trovato gli stessi errori scoperti dai traduttori tedeschi? Michael, che è d'origine libanese, ha tradotto il nastro assieme con Kassem Wahba, un egiziano. Entrambi hanno ammesso di aver avuto problemi nella traduzione del dialetto saudita che bin Laden ed i suoi ospiti hanno usato nel video. Com'è possibile che non si sia trovato un interprete saudita in un Paese multiculturale come gli Stati Uniti, specialmente grazie agli stretti rapporti d'affari con l'Arabia Saudita? Bush sr. probabilmente ne conosce lui stesso a decine.
Per la seconda traduzione, eseguita "in proprio" da Michael, ci sono voluti ben quattro giorni e sono fuoriusciti brani sfuggiti alla precedente. La stessa portavoce del Pentagono si dichiarò non sorpresa del fatto che una più accurata analisi potesse rivelare dell'altro. Si sarà mica accorta di quanto simili comportamenti siano inqualificabili, vista la posta in gioco?
Fonte: CBS.

Richiesto di fornire spiegazioni sull'imbarazzante accaduto, il Pentagono non ha trovato di meglio se non specificare che quella "ufficiale" non era una traduzione letterale:
"A causa della qualità del video, questa non è una traduzione letterale di ogni parola pronunciata durante l'incontro, ma ne rende noti i passaggi ed il flusso di informazioni."
Alla domanda se per caso ne avrebbe eseguita una seconda più precisa, magari rilasciando anche il testo integrale tradotto invece dei pochi stralci, ha risposto con un "no".

Il video.
Proprio il primo video in cui bin Laden sembra lasciarsi scappare dalla bocca le sue responsabilità negli attentati dell'11 settembre è anche quello ritenuto il primo d'una serie di falsi. Infatti in quello realizzato il 19 novembre (e pubblicato il 27 dicembre) bin Laden appare in pessime condizioni e molto dimagrito al punto da indurre gli analisti a crederne prossima la morte. Ma nel presente video del 9 novembre, cioè appena dieci giorni prima, egli non solo appare di ottimo umore, ma anche in perfetta salute.

Kevin Barrett ha un dottorato in Arabo, con specializzazione in studi islamici all'università del Wisconsin di Madison. Ecco cosa afferma circa il video in questione:
In qualità di specializzato in Studi arabi ed islamici, odio doverlo dire ma lo farò lo stesso. Gli eventi dell'11 settembre non avevano nulla a che fare con l'Islam. La stessa "Guerra al Terrore" è una truffa tanto quanto l'ultimo video di bin Laden. Di recente ho aiutato a tradurre un precedente nastro di bin Laden, un originale dei primi anni '90 quando ancora era vivo. Conosco bene i fronzoli religiosi della sua retorica. Il nastro recente di sicuro non è suo. Il video del "bin Laden grasso" è stato ampiamente screditato e non ho ancora incontrato qualcuno di informato che lo consideri autentico.
Gli fa eco un altro studioso:
Il maggior esperto americano della figura di bin Laden, il Prof. Bruce Lawrence, responsabile del Dipartimento di Studi Religiosi alla Duke University, ha appena terminato un libro di traduzioni dei discorsi di bin Laden. Afferma che il nastro recente è falso e che bin Laden è morto da anni.
Fonte: Physics911.

Ecco un confronto di alcuni particolari: la stazza e l'ovale del viso, la proporzione dei connotati...















(Fonte: WhatReallyHappen)

Un paragone tra i due nasi, la loro conformazione...

























(Fonte: 911blimp)

Altre fonti per confronto: WhatReallyHappen e WelfareState.


*** *** ***


4) Il Governo accusa, l'FBI non ha prove.

Lo sviluppo dei giorni successivi all'11 settembre è cosa nota: entro poche ore dagli attentati l'argomento è virato dal "cosa" al "chi" ed il nome di Osama bin Laden ha subito accompagnato le note immagini dei crolli, sottraendo i riflettori ad una seria indagine sul "come".

Alla domanda se credesse alla dichiarazione d'innocenza di bin Laden, il Presidente Bush domenica ha detto: "Non c'è dubbio che sia il primo sospettato. Su questo non si discute."
Presidente G. Bush jr., 16 settembre 2001.

L'enorme impatto emotivo di questo video è giunto proprio nelle settimane in cui il prevedibile odio verso i responsabili stava montando:
Le famiglie delle vittime dell'11 settembre pensavano di non poter più provare un dolore simile. Questo, prima di vedere il video in cui bin Laden esprime soddisfazione per il buon esito degli attacchi, andati anche meglio del previsto. A Times Square, la gente si fermava per la strada a guardare gli schermi che di solito riportano informazioni finanziarie. Scene simili sono avvenute negli uffici e nei negozi di Manhattan. Nella maggior parte dei casi, il video è stato guardato in rabbioso silenzio. Uno che il video lo ha guardato è Patrick Cartier, il cui fratello 26enne James fu ucciso nel crollo delle Torri. "Se questo nastro non convince ogni nazione che Osama bin Laden è l'artefice del Male, allora nient'altro potrà farlo." ha dichiarato a BBC News. "Dopo aver visto quel video, non ho mai più odiato nessuno quanto lui. Odio lui e tutto ciò che rappresenta". [Gli americani] hanno condiviso la dichiarazione del Governo che questa sia una prova inconfutabile della colpevolezza di bin Laden, e la dimostrazione al resto del mondo della necessità di appoggiare la guerra al terrorismo.
Fonte: BBC News.

Non è finita: il 4 ottobre 2001 il Primo Ministro inglese, Tony Blair, rilascia un dossier in cui si elencano ben 69 punti per cui è giusto e doveroso dar la caccia a bin Laden invadendo l'Afghanistan. "Non c'è dubbio che Al Quaeda ed il suo capo, bin Laden, siano i responsabili degli attacchi dell'11 settembre", riferisce alla CNN. Tale dossier è un capolavoro di pretesti e non accenna a nessuna prova evidente nei confronti di bin Laden. In particolare, nessuno dei tanti punti fornisce una prova della colpevolezza di bin Laden ma piuttosto cerca di aggirare la questione attraverso varie accuse relative ad altre attività sue o di Al Qaeda precedenti l'attentato dell'11 settembre, con il quale non è provata alcuna attinenza delle stesse. Il dossier afferma:
Questo documento non intende fornire alcuna prova valida in un tribunale contro bin Laden. Le informazioni d'intelligence spesso non possono essere usate apertamente, a causa sia delle rigide regole di ammissibilità sia dal dovere di proteggere l'incolumità delle fonti. Ma sulla base di tutte le informazioni disponibili, HMG è certa delle sue conclusioni come espresse in questo documento.
Questo documento è una vera rivoluzione nella pratica dei Governi di fornire ai propri elettori (e nel caso di un'invasione militare contro un Paese non belligerante, anche al resto del mondo) una ragione più che certa, cioè valida anche secondo i criteri di rigore usati nei tribunali, che si sta agendo sulla base di fatti veri e verificabili. L'innovativo cambiamento del governo Balir sembra, invece, riassunto in una semplice parola: "Fidatevi!".

Lo strano caso del Muckraker Report.
Dopo tutto il polverone creato attorno alla "sicura e incontestabile" colpevolezza di bin Laden, ripetuta fino alla nausea a mezzo stampa e TV sin da subito, nella tarda primavera di quest'anno 2006 il giornalista Ed Haas ha fatto una strana scoperta: nella pagina web ufficiale dell'FBI relativa ai dieci terroristi più ricercati del mondo, alla voce "bin Laden" non si fa menzione alcuna degli attentati dell'1 settembre. In poche parole: bin Laden non è ricercato per gli attacchi terroristici di quel giorno.

Osama bin Laden è ricercato per implicazioni nell'attentato del 7 agosto 1998 alle Ambasciate USA di Dar es Salaam, Tanzania, e Nairobi, Kenya. Questi attacchi hanno ucciso più di 200 persone. In aggiunta, bin Laden è sospettato di altri attacchi terroristici in tutto il mondo.

Incuriosito da tanta contraddizione, il 5 giugno 2006 ha telefonato all'FBI che ha risposto per mezzo del capo responsabile della pubblicazione dei manifesti e delle liste di ricercati, l'agente Rex Tomb:
Quando gli fu chiesto come mai non ci fosse alcun riferimento all’11/9 nella pagina web Most Wanted di Bin Laden, Tomb ha detto: "La ragione per cui l’11/9 non è citato nella pagina Most Wanted di Bin Laden è che l’FBI non ha nessuna prova certa [“has no hard evidence” - NdT] che colleghi Bin Laden all’11/9". Sorpreso dalla semplicità con cui questo portavoce dell’FBI ha rilasciato un’affermazione così stupefacente, ho chiesto: "Ma come è possibile?". Tomb ha continuato: "Bin Laden non è stato formalmente accusato in relazione all’11/9". Ho chiesto: "Come funziona questo tipo di cose?". Tomb ha continuato: "L’FBI raccoglie le prove. Appena le prove sono state messe insieme, vengono girate al Ministero di Giustizia che poi decide se ha abbastanza elementi da presentare ad un grand jury federale. Nel caso del bombardamento del 1998 alle Ambasciate degli Stati Uniti, Bin Laden è stato formalmente accusato e incolpato da un grand jury. Non è stato formalmente accusato ed incolpato per l’11/9 poichè l’FBI non ha prove certe che colleghino bin Laden all’11 settembre.”
Fonte: Articolo e traduzione.

Dopo cinque anni di ricerche senza sosta, mobilitazioni di intelligence e apparati diplomatici in tutto il mondo, non si è ancora riusciti a collegare con certezza il nome di bin Laden ai fatti dell'11 settembre. Con molta fantasia e una certa dose di malizia, si potrebbe pensare che il motivo sia, semplicemente, che queste prove invece non siano mai esistite. Risulta anche, da questa indagine di giugno, che nessun organo od agenzia del Governo abbia autenticato ufficialmente il famoso video rilasciato il 13 dicembre.

Ma ecco le parole di persone indubbiamente degne di fiducia:
"Non c'era alcun dubbio sulla colpevolezza di bin Laden per gli attentati dell'11 settembre anche prima che il nastro venisse rilasciato".
Donald H. Rumsfeld, Ministro della Difesa, 13 dicembre 2001.

Il Sindaco di New York, Rudy Giuliani, ha affermato che il video rimuove ogni dubbio che la campagna militare USA avviata per catturare bin Laden e i suoi accoliti è 'più che giustificata':
"Ovviamente, quest'uomo è l'impersonificazione del Male." aggiunge Giuliani. "Sembra compiaciuto d'aver ammazzato più persone di quanto da lui previsto, il che ci lascia immaginare quanto sia davvero profonda la sua malvagità d'animo."

Fonte: CNN, 14 dicembre 2001.

Il fatto è che proprio la ricerca di bin Laden quale colpevole dell'11 settembre ha portato all'invasione dell'Afghanistan. Ora l'FBI rivela che tale ricerca, costata migliaia di morti oltre a cinque anni di leggi speciali antiterrorismo e limitazioni delle libertà sui cittadini di America ed Europa, è basata su prove indiziarie?

"[I terroristi dell'11/9- NdT] non han lasciato alcun indizio. Durante le nostre investigazioni non abbiamo ritrovato un solo pezzo di carta- nè qui in USA nè nel tesoro d'informazioni che è stato scoperto in Afghanistan - che menzioni un qualunque aspetto dell'11/9."
Ufficiali investigativi affermano che nonostante siano stati capaci di ricostruire i movimenti dei dirottatori prima degli attacchi - tutti legali eccetto qualche multa per eccesso di velocità - non hanno invece trovato alcuna prova del loro coinvolgimento nell'attentato.
Robert Mueller Direttore dell'FBI,19 aprile 2003.

Quasi prevedendo le immense difficoltà che le agenzie americane avrebbero incontrato nel reperire prove a carico d'un figuro tanto losco quanto sfuggente, già il 20 settembre 2001 niente meno che i Talebani si offrirono di "...consegnare Osama bin Laden ad una Nazione islamica neutrale per permettere l'avvio di un processo, se gli Stati Uniti avessero fornito le prove della sua colpevolezza negli attacchi a New York e Washington".
Era il tempo in cui certe dichiarazioni sul fatto che bin Laden sarebbe stato braccato per mare e per terra senza riposo stavano convogliando l'ira della gente in un consolatorio sospiro d'approvazione e fiducia. Forse perchè poco ascoltata, la proposta fu rinnovata pochi giorni dopo, sempre dai Talebani ora minacciati dai bombardamenti, ma la risposta del Presidente Bush fu secca e indiscutibile: "Nessuna negoziazione, nessun calendario. Agiremo come pare a noi."
Fonte: Guardian Unlimited.


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5) L'epilogo inglorioso...

(Fonte immagine: Michel Kichka)

Sul finire del 2005 la CIA ha chiuso un'unità d'intelligence chiamata "Alec Station" che per ben 10 anni ha avuto come compito la caccia a bin Laden ed ai suoi colonnelli. La scusa sarebbe che Al Qaeda non è più una struttura gerarchica come un tempo e che i recenti attacchi sono sempre più il risultato di gruppi ispirati ad essa ma non dipendenti o collegati. Insomma, la situazione è cambiata e la CIA si è evoluta di conseguenza, poichè "Questa è un'agenzia agile, e la decisione è stata presa per raggiungere obiettivi maggiori." afferma la sua portavoce.
Fonte: Articolo e Video.

Notevoli anche le dichiarazioni dell'ex direttore della CIA "Buzzy" Krongard, datate 9 gennaio 2005:
"Si potrebbe sostenere che staremmo meglio lasciandolo libero", ha dichiarato Krongard, "perchè se gli accadesse qualcosa potresti ritrovarti con troppi [terroristi - NdT] che ambiscono a rimpiazzarlo e per apparire dei duri scatenerebbero un'ondata di terrore... Si sta trasformando in qualcosa più simile ad un leader carismatico che non un capo terrorista," aggiunge. "Sono alcuni dei suoi colonnelli a preoccuparci, ora."
Diversi ufficiali USA hanno privatamente ammesso che sarebbe meglio lasciare bin Laden relegato ai confini tra Afghanistan e Pakistan piuttosto che farne un martire o metterlo sotto processo.

Rispetto al fiero e soprattutto pubblico intento espresso da Bush di catturare bin Laden "vivo o morto" appena un anno prima, sembra proprio un radicale cambio di programma. A quanto pare, dalle dichiarazioni rilasciate da ambienti governativi, la stella di bin Laden è in declino: cioè non è più nè tanto potente, nè così pericoloso come un tempo. Purtuttavia, sembra molto ambiguo il comportamento di chi si dimostra ora disposto a lasciarlo "uccel di bosco" nonostante sia ancora esplicitamente accusato d'aver organizzato il più grande attentato della Storia Americana. Sembra ieri quando Bush giurava che lo avrebbe braccato senza scadenze, fino alla morte o cattura. Il terrore dunque continua... ma esistono forti indizi che le troppe occasioni già sprecate in passato siano frutto di calcolo, più che distrazione:

Bin Laden ha tenuto un discorso di fronte a circa 1000 dei suoi sostenitori il 10 novembre 2001, nella città di Jalalabad, Afghanistan. La notte del 13 novembre, un convoglio di 1000 o più combattenti di Al Qaeda e talebani fugge da Jalalabad e raggiunge la fortezza di Tora Bora dopo ore di guida e marcia. Si ritiene che Bin Laden fosse con loro, in una delle “diverse centinaia di auto” del convoglio. L'Alleanza del Nord prende Jalalabad il giorno successivo. Le truppe di Ismail Kahn e altri combattenti dell'Alleanza del Nord, stando a quel che si dice, in questo momento sono pronte a sottrarre le aree Pashtun al controllo talebano. Khan, governatore della provincia di Herat e uno dei capi miliziani di maggior successo dell'Afghanistan, in seguito affermerà: “Avremmo potuto catturare tutti i gruppi talebani e di Al Qaeda. Avremmo potuto arrestare Osama bin Laden e tutti i suoi sostenitori". Comunque, secondo Khan, le sue forze si trattennero su richiesta degli Usa, che presumibilmente non volevano che l'Alleanza del Nord, non di etnia Pashtun, conquistasse le aree Pashtun. I giornali britannici dell'epoca riportano che bin Laden era circondato in un'area di 30 miglia, ma, senza l'aiuto dell'Alleanza del Nord, la conquista di Kandahar richiese settimane e bin Laden se la squagliò (altri riferiscono che sia a Tora Bora). Secondo il Newsweek, approssimativamente 600 combattenti talebani e di Al Qaeda, inclusi molti capi di alto rango, fuggono dall'Afghanistan in questo giorno. Questo è il primo giorno di pesanti bombardamenti della regione di Tora Bora (vedi 16 novembre 2001). Ci sono due strade principali che portano dal complesso di grotte di Tora Bora al Pakistan. Gli Usa bombardano solo una strada, così i 600 riescono a scappare, senza essere attaccati, usando l'altra strada. A migliaia continueranno ad usare quella via di fuga per settimane, di solito non disturbati dai bombardamenti Usa e dalle guardie di confine pakistane. Ufficiali americani, in seguito, privatamente ammetteranno di aver perso un'eccellente opportunità per far scattare la trappola. Lo stesso giorno i media danno la notizia che gli Usa stanno studiando le strade che bin Laden potrebbe usare per fuggire da Tora Bora, ma quella via di fuga non è chiusa e, secondo alcune testimonianze, bin Laden ed altri fuggiaschi alla volta del Pakistan useranno la stessa strada parecchie settimane dopo (vedi 28-30 novembre 2001). Ufficiali di alto rango britannici privatamente si lamenteranno in seguito: “I comandanti americani si sono opposti, bloccandola, alla proposta di mettere sotto controllo i sentieri in alta quota, sostenendo che i rischi di conflitti a fuoco in mezzo alla neve alta, i venti forti e le nuvole basse erano troppo alti".
Fonte: Cooperative Research.

Bush affermò che i comandanti USA sul campo non sapevano che bin Laden fosse nascosto tra le montagne lungo il confine afghano. Ma in un libro di prossima pubblicazione il comandante sul campo del team CIA "Jawbreacker" a Tora Bora, Gry Berntsen, afferma che lui ed altri comandanti USA sapevano benissimo che bin Laden era tra le centinaia di affiliati talebani e qaedisti in fuga. Berntsen aggiunge che possedeva informazioni certe sul fatto che bin Laden era rintanato a Tora Bora - gli agenti segreti lo avevano rintracciato - e avrebbe potuto essere preso. "Era lì.", racconta Bernsten a NewsWeek.
Questo conferma altre dichiarazioni recenti, inclusa quella del militare Sean Naylor, che definisce Tora Bora un "disastro strategico" poichè il Pentagono si rifiutò di schierare un cordone di forze armate per impedire la fuga di talebani e quaedisti.

Fonte: MSNBC, 15 agosto 2005.

Donald Rumsfeld era però di diverso parere:
"E' come cercare un ago in un pagliaio!"

In conclusione, verrebbe da chiedersi se per caso Al Qaeda sia stata un'organizzazione non gerarchica nè incentrata sulla figura di bin Laden sin da subito, e non solo dal tardo 2005 come affermato dalla CIA. Che il processo di globalizzazione di questi gruppi locali e spesso isolati, al fine di creare un Asse del Male di portata mondiale contro cui sollevare una opposta "Coalizione del Bene", sia stato una deliberata strategia dell'Amministrazione Bush per giustificare politiche limitanti le libertà civili dei propri concittadini dietro la scusa della "Guerra al Terrorismo".
Ci è stato fatto credere che con certa gente non si può trattare poichè rifiuta ogni punto d'incontro, ogni negoziazione; di conseguenza, la sola reazione plausibile per preservare la nostra incolumità fisica e il nostro stile di vita minacciati "a livello globale" fosse quella di decidere in modo unilaterale avviando misure estreme di tipo militare. La falsità del principio logico e morale su cui si basano simili ragionamenti era facilmente riscontrabile sin nei giorni pre-invasione, poichè verità a se stante. Ora si ha notizia che anche su una base più bassamente pragmatica le dichiarazioni di cui sopra sono inconsistenti: non solo non si hanno ancora prove nè della colpevolezza di bin Laden per i fatti dell'11 settembre, nè della collusione di Saddam Hussein con Al Qaeda (come se le false armi di distruzione di massa non bastassero...), scuse queste accampate come principali pretesti per attaccare Afghanistan e Iraq, ma in più risulta che addirittura vi erano state occasioni imperdibili di mettere le mani sul "colpevole" di quegli attentati. Tanto i Talebani quanto Saddam Hussein avevano dato garanzie di collaborazione per trattative diplomatiche.

"Bin Laden e i suoi terroristi hanno fatto intendere le loro intenzioni proprio come Lenin e Hitler in passato. Il punto è: li ascolteremo? Presteremo attenzione a ciò che dicono questi uomini malvagi? Siamo all'attacco. Non avremo riposo. Non ci ritireremo. E non smetteremo di combattere fino a che questa minaccia alla civiltà non sarà eliminata."

Presidente G. Bush jr., 5 settembre 2006.

Da questo ritratto emerge una figura a dir poco ambigua, i cui contorni sono molto più simili a quelli di un doppiogiochista, che non a quelli di un terrorista vero e proprio. Il fatto che bin Laden non sia tecnicamente ricercato per i fatti dell'11 settembre, significa che se si imbattesse casualmente nelle autorità americane, queste non sarebbero nemmeno autorizzate ad arrestarlo, e questo è un fatto che deve certamente dare da pensare.

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